PIACERE, VALDEMORT


“Papà, papaaa, fammi vedere la zampa di Valdemort !”

” Grr, grr !”

” Dai su, fai il bravo, qua la zampa Valdemort !”

Sua madre ride felice fino alle lacrime, dopo oltre venti giorni insieme al figlioletto lontano é sempre in stato di adorazione giuggiolesca, a parte alcune divergenze su come preparare il ragù o l’arrosto con patate.

Nonno Talpone invece, con la mano destra gonfia e bluastra per le tre artigliate inflitte dal gatto Tobias, di proprietà del Martello di dio, quello che secondo opinione corrente dovrebbe essere anche figlio suo, si aggira per la piovigginosa Brighton con un’enorme cerotto giallastro sul dorso della mano, rinnovato giornalmente dopo disinfettanti e creme antibiotiche.

Giorni fa il suddetto Tobias è tornato a casa con l’orecchio sinistro lacerato e sanguinante, si sussurra che nonno Talpone, ma lui nega, abbia pagato un gatto killer per la vendetta.

Intanto la storia continua ogni giorno, quando lo incontra o lo presenta ad amici il figlio inglese lancia la sua ferale battuta:

” Fai vedere la zampa, dai Valdemort !”

Martellante com’è, nonno Talpone ha timore che tra poco, incontrando qualcuno, lui si trovi inconsciamente a tendere la sua zampa fasciata, mormorando:

” Piacere, Valdemort !”

CHISSA’


Che strano inverno questo,lontano da casa, anche se vicina a quella del figlio inglese.
Anche il clima é diverso, instabile e capriccioso.
Se esce dal suo scuro sotterraneo nonno Talpone non sa mai che cosa troverà: la temperatura é di circa 10 -12 gradi, magari si scorge in alto un sole velato, ma si é subito spinti da un forte vento di mare gelido, che gioca sferzate potenti tra gli angoli delle strade.
Dopo un breveperiodo di cammino, magari come ieri quando eri allo scoperto sul lungomare, improvvisamente si é colti da uno scroscio di pioggia persistente, si corre via gelidamente inzuppati, per trovarsi un quarto d’ora dopo finalmente al rifugio in un caffé, a guardar fuori dalle vetrate una nuova pausa di sole molliccio che si riflette sulle pozzanghere dei marciapiedi.
Uscire per prudenza con un ombrello?
Questo significa passare la giornata con un inutile ingombro, visto che proprio quel giorno non pioverà mai, se non quando eri casualmente in un pub o nei negozi a curiosare tra i saldi.
Gli inglesi infatti girano sempre tranquilli, salvo i giovani con il cappuccio della tuta sbadatamente tirato in testa, quale che sia il tempo intorno a loro.
Certo vi sono anche i turisti con i loro piccoli ombrelli pieghevoli, di matrice cinese venduti ovunque ad una sterlina, cosí fragili e pronti a sfogliarsi come petali di un fiore alla prima ventata improvvisa e capricciosa.
Anche stamattina alle 8 nonno Talpone é uscito in tuta e scarpette da corsa rosso e blu, il cielo era limpido, non troppo freddo, le lastre dei marciapiedi ancora scivolose per un recente acquazzone.
Intorno a lui una folla di bambini, femminucce e maschietti, saltellanti e giocosi che stretti ai loro papà e mamme si incamminavano verso il vicino asilo..
Lui, un vecchio signore con il berretto di lana con ponpon calcato in testa, arrancava vicino a loro, rallentando, sia per il fiato corto che per godersi quello spettacolo di gioventú spensierata.
Che fitta di gelosia provava dentro di sé, che struggente nostalgia per i tempi lontani quando anche lui accompagnava i suoi figli, e piú recentemente quando poteva tornare dall’asilo o da scuola con i suoi due nipotini.
Tre anni fa anche loro erano qui, nella gioiosa Brighton, ahimé solo per una breve settimana e si passava insieme, mano nella mano,per questi stessi viali alberati.
Corri vecchio Talpone, corri via, allenati bene, quando tornerai a Milano ti presenterai in forma da loro, li potrai anche sfidare ad una breve corsa.
Chissà !
Forse loro, con naturale generosità, fingeranno di essere affannati e ti lasceranno passare avanti, come facevi tu nei loro primissimi anni di vita, in quelle giocose gare di velocità che facevate, tra strilli e risate a piena gola.