La parure


Ricevo e trascrivo:

“So’ er cognato der Tarpone, che poi da noi sarebbe Von, Von Paulus pe’ capicci, invece ar Colle suo lo nominavano Bis, perché magnava tutto doppio e anche di più.

Dicevo però che la medicina vera per quel poretto l’ho datta io, proprio ieri sera, con sei bei boccioni di vino bono, portati da Montoro de un amico mio.

Mo’ se lamenta ancora, ma lascia che voti er primo boccione e l’arrivedi novo novo.

S’è diventato mezzo nero e mezzo bianco che ffa?

Anche lì boccioni dati tre erano de Merlot e tre de Grechetto, tanto pe ffa la parurre!”

Buon ferragosto


Da molto tempo lui è depresso, rattristato dagli accidenti fisici che lo hanno recentemente colpito, è perso in pensieri vaghi, caotici e negativi.

Ora il suo ventre e le cosce sono di un uniforme colore nerobluastro e lui commenta ironicamente ” Se vado in piscina mi prendono per meticcio e mi chiedono il permesso di soggiorno in Italia”.

Due settimane fa un grave attacco di tromboflebite lo ha costretto all’immobilità e a subire dosi massicce di eparina, un fluidificante del sangue che gli provocano dolorosi ematomi nerastri.

La sua campagna umbra gli richiede insistentemente lavori manuali urgenti ma lui è costretto tutto il giorno in una poltrona con le gambe all’insù.

Questo aumenta la sua rabbia accidiosa.

Diciamolo chiaramente: è diventato noioso.

Eppure lui sostiene che nel primissimo mattino, all’alba, si sente ancora giovane, atletico e piacevolmente socievole, con idee brillanti, ruminando tracce di storie curiose ed esilaranti

Però quando si alza faticosamente per la colazione tutto sembra svanire rapidamente, lo aspetta l’iniezione bruciante, poi le zanzare e i pappataci lo attendono per il loro pasto quotidiano nel calore ferragostano.