Ecco il gruppetto di anziani che si ritrova per festeggiare i 70 di uno di loro.
Tavolata con una lunga fila di bottiglie di vino schierate sulla tovaglia, poi larghe fondine riempite di polenta e casseula ( verze cotte con cotenne, pezzi di maiale e salamini) .
Perché a una certa eta’ si festeggia ancora come gli altri, ma con pranzi robusti e sostanziosi, dimenticando colesterolo, pressione alta, disturbi gastrici, cuore aritmico e la melanconia.
Poi formaggi grana e pecorino, torte, caffè e grappini.
Non si scherza sulla pappatoria.
Si ride molto e si ricorda tanto.
Poi, al solito, si fa la conta.
” Io qua sono il più giovane di tutti !”- strilla uno con l’aria di galletto.
“Si certo, a 67 anni tu sei proprio un bambino, che ciuccia grappino invece del lattino !”
” Noi tutti guardiamo te – insinua un altro perfidamente- perché sei il più vecchio di tutti a 76 anni !”
Ecco ci manca nel gruppo un novantenne, anzi un centenario, così, si spera, se c’è arrivato lui perché noi no?