“ Ricordati che oggi pomeriggio c’è la prima lezione di ginnastica – avvisa paziente ma severa la mia cara Istrice – adesso devo uscire di nuovo per una lezione in ospedale, tu cerca di prepararti, sei ancora in pigiama e accappatoio !”
Come ridestato da un sogno durato troppo a lungo mi rendo conto che è tardissimo, tra la consultazione convulsa delle notizie sul tablet, un criminale Sudoku Diabolico, la lettura contemporanea delle vicende viscontee al castello di Porta Giovia, i racconti della Nemirowsky e un giallo Mondadori sono ormai arrivato all’ora di pranzo.
Dunque, adesso ricordo che questa mattina mi ero ripromesso di alzarmi presto e uscire per una camminata di qualche chilometro fino al Parco Lambro, per un fantomatico cambio d’aria salutare.
Anzi mi sembra di averla già programmata inutilmente anche ieri mattina e forse questo proposito si era ripetuto costantemente nell’ultimo mese, da che sono tornato alla mia grande città.
Già, mesi prima avevo previsto gli allenamenti per la maratona di Valencia, tre settimane di illusione, poi il doloretto ai tendini, il cuore ballerino, il checkup generale che non ha rilevato particolari problemi.
“ Ma lei quali sintomi accusa, perché fa questo esame ?- mi chiedeva ogni volta lo specialista di turno quest’estate.
“ No, niente di particolare – rispondevo io con aria colpevole – mio cognato, sa quel sindacalista che parla tanto e che conosce tutti, beh insomma lui ha detto che è meglio, sa alla mia età e poi la maratona …”
Ma, dopo una decina di esami infruttuosi e piuttosto costosi, una volta giunto a Milano il mio scrupoloso medico di fiducia ha ingiunto un’altra serie di esami al cuore, maratona o no, alla mia età …
Così in attesa di tutti questi esami mi sono accasciato in poltrona, decifro cruciverba, leggo e rileggo un’infinità di libri, mi ausculto il cuore, palpeggio cosce e polpacci, massaggio la pianta dei piedi cogitabondo e mi domando : cosa succede, cosa sarà ?
Scrivere è troppa fatica, il cuore si sa …
Ma oggi inizierà la ginnastica per la terza, quarta o quinta età, non so a quale appartengo, così ho deciso di lavarmi, vestirmi e stendere quattro righe, chissà forse saranno le ultime, non si sa mai …
Il cuore …
L’età …