ANSIE


Ansie da partenza, chissà poi perché, visto che vado solamente a visitare l’antica Persia, con il libro di Kapucinski sull’ebook, insieme a quello di Erodoto e trecento altri testi?

Perché nonnoTalpone continua a ripetermi che invece sto partendo per l’Iran, con fosche previsioni di sciagure, insinuando che la mia febbre d’influenza potrebbe essere un sintomo di ben più gravi epidemie ?

Vorrei tanto una vacanza a Varese o Alessandria, ma forse sarei ugualmente angosciato.

La cosa perfida é che per calmarmi potrò berci sopra soltanto una birra analcolica al limone.

Brrrr.

IN VIAGGIO


Dopo il pomeriggio passato con i nipotini mi erano venuti in mente un paio di soggetti interessanti da sviluppare. Inoltre avevo cominciato a scrivere una fiaba con i soliti protagonisti, i piccoli Hanid e Pamock.
Ma la mia cara Istrice aveva altri programmi, dovevo subito uscire per andare ad acquistare gli ingredienti per la polenta alla milanese.
Non importa se la cena con gli amici sarebbe avvenuta due giorni dopo.
Il suo costante imperativo categorico è “ fai le cose in anticipo “, mentre il mio è l’opposto “ c’è tempo, non bisogna mai aver fretta “.
Così ho fatto gli acquisti, svolto altre commissioni, cucinato, incontrato il mio vecchio amico psichiatra per chiarire alcuni termini sulla dissociazione mentale per regolare gli scontri con nonno Talpone e infine sono stato da lui contagiato con l’influenza.
Da due giorni mi ritrovo con mal di gola, catarro, raffreddore e cervello a bagno maria.
La polenta al sugo ha avuto successo ( grazie ancora per i tuoi antichi insegnamenti mamma ) mia moglie intanto è indaffaratissima a cucire camicioni, ampi veli scuri in previsione del nostro viaggio ormai alle porte.
In Persia, non riesco a crederci, gulp !
Scusate, mi sento vuoto, raffreddato e immerso negli incubi della partenza.
A presto, spero.

DOMANI


Domani, quando usciranno dalla scuola elementare, rivedrò finalmente i miei piccoli nipotini, lo Scoiattolino e il Polipetto, , tenendo in mano i sacchetti di ciambelle alla crema e i cornetti al cioccolato, sempre preoccupato che siano troppo affamati e denutriti.
Cercherò di non dimenticare le loro piccole borracce di acqua gassata, né i sacchetti di caramelle Coca Fritz e i confetti, infilandoli nelle tasche della giubba.
Li aspetterò impaziente fuori dalle porte, schiacciato nella ressa delle madri cicalanti e ansiose e di altri nonni come me, dondolandomi sulle gambe nervosamente, come quando si aspetta un amichetto di gioco.
Poi li abbraccerò al volo, sollevandoli in aria come se fossero degli uccellini da liberare dalle gabbie.
Li guarderò con occhi golosi e ammiranti, come se li vedessi per la prima volta.
In quel momento vorrei accompagnarli subito in qualche avventura gioiosa e mirabile, qualcosa di incredibile e sognante, a cui sarei il primo a prestar fede ingenuamente.
Perché allora fuori dalle cancellate della scuola, accostata al marciapiede, invece della mia vecchia auto, ci sarebbe un veliero dorato che beccheggiasse impaziente sull’asfalto, su cui salire a bordo tutti quanti come avventurosi bucanieri.
Ma so che mi accontenterò di portare in spalla i loro zainetti colorati, guardandoli divorare golosamente le loro merendine, accompagnandoli al vicino campetto di gioco, dove scherzeranno con gli amici della loro età.
Ormai sono cresciuti, sono dei piccoli adulti.
Purtroppo sono rimasto un bambino intrappolato in un corpo troppo grande e ormai avvizzito, ma li aspetterò comunque con paziente rassegnazione, perché quando mi vorranno chiamare o avranno bisogno di me sarò sempre a loro vicino.
In beatitudine.

PS
Nonno Talpone, con cui ancora non ci parliamo, mi sta guardando sopra le spalle e ha borbottato diversi grugniti di approvazione.

IN GUARDIA DAGLI ANZIANI


E’ stata una mia curiosità, forse impertinente, ma nel dormiveglia del mattino non ho saputo resistere ed ho chiesto in modo perentorio a nonno Talpone cosa avesse combinato in questo suo lungo periodo di assenza.
Lui si è mostrato infastidito da questa mia domanda così diretta e brutale, si sa che con gli anziani occorre avere gentilezza e buone maniere, lui poi è un personaggio contradditorio, evanescente, permaloso e logorroico, ma talvolta silenziosamente perso in altri mondi nebulosi e lontani.
“ Mi sembra di aver viaggiato, visitato posti nuovi ed interessanti, Creta, la Francia, in particolare la Bretagna, l’ Inghilterra, l’Alsazia … Viaggiare è molto bello, direi fantastico nelle sue previsioni, talvolta deluse, ma permette di scoprire luoghi incredibili, di incontrare persone interessanti, curiose ed amabili, di cui non avresti mai sospettato l’esistenza e la sensazione del tempo si dilata, non so come mai …”
“ Avrai dei bei ricordi quindi – mi sono azzardato a commentare, sperando in qualche episodio divertente.
“ Per carità, di ricordi alla mia età ne ho fin troppi – ha voluto puntualizzare nonno Talpone, quasi infastidito – anzi quelli dei miei primi anni di vita, diciamo fino ai vent’anni, mi assalgono tumultuosamente in ogni momento.
E’ vero anche che non ricordo più cosa ho fatto negli anni più recenti, me ne stupisco io stesso, a dire la verità talvolta mi sembrano inventati, anzi forse lo sono.
Molti di quelli che frequento sono ormai vecchi e la loro memoria devo dire che non è più quella di una volta, poverini.
Che dire poi del gioco reciproco a rimpiattino “ ti ricordi ?” in cui l’altro anziano ti guarda sospettoso e allibito, per poi spesso ammettere che quel fatto gli torna del tutto nuovo e che ti stai sbagliando, confondendolo con un’altra persona; ormai è diventato quotidiano e abituale.
Con i giovani poi, cioè con persone che hanno almeno vent’anni meno di te, i discorsi e i commenti che stai facendo hanno presto una subita fine con una imbarazzata precisazione di questi ragazzi “ veramente io allora non ero ancora nato “
E allora con chi parlare, bambini a parte?
Forse per questo anche nel matrimonio di coppie ormai anziane, come quello con la mia dolce Istrice Prussiana, non si parla molto.
Quando uno apre la bocca l’altro quasi sempre sa già cosa dirà.
Addirittura conosce anche la propria risposta e il commento che il coniuge farà.
Altro che comunicazione con ammiccamenti alla siciliana, come annotava Sciascia, siamo ormai alla presenza di una gemellare conoscenza di due personalità distinte.
Così ci siamo ridotti: ora mia moglie parla da sola a voce alta quando si muove indaffarata nella sua cucina e io parla con te che non esisti.”
“ Veramente quello in carne ed ossa, sia pure con abbondanza di carne, sono io – ho risposto piuttosto piccato – non tu linguacciuto nonno Talpone, manteniamo le distanze. “
“ Sei il solito maleducato. Vai al diavolo!”
“ Permaloso vecchiaccio ! – ho urlato a questo punto completamente fuori dai gangheri e ho gettato la mia stilografica sulla scrivania.
Non può proprio parlare con questi anziani, è pazzesco.
Ed è solo per mettervi in guardia da loro che ora trascrivo sul computer questa inutile conversazione.

LA MEMORIA DEI NONNI


Giorni fa aveva ascoltato alla radio il Papa che in una sua omelia elogiava la figura dei nonni e la loro importanza nelle famiglie, nella società e ne era rimasto stupito.
“ Ma come, i nonni ci sono ancora ?”
Poi il 2 ottobre alla festa di matrimonio della figlia del suo amico psichiatra aveva udito il discorso della sposa, che chiedeva un brindisi alla memoria dei suoi nonni, da anni ormai defunti, affermando con voce leggermente stridula e arrocchita “ Al ricordo dei nostri cari a cui abbiamo voluto un immenso bene e da cui abbiamo ricevuto tanto amore “
Lo sposo seduto al suo fianco assentiva meditabondo con il capo, generosamente pronto a condividere in quel giorno così gioioso e lungamente atteso lo strabordante affetto della sua amata.
Nonno Talpone non comprese sino a tarda serata di quel fatidico 2 ottobre, dopo aver casualmente controllato su Google, che era ormai quasi trascorsa la festa nazionale dei nonni, ricordandosi improvvisamente che anche lui era un nonno di due gioiosi nipotini, oltre, sia pure in forma putativa, di numerosi altri piccoli amici.
“ Ne devo senz’altro parlarne di questa mia scoperta – si disse convinto – anzi ne scriverò sul mio blog, dovrei averne uno, credo.”
E’ passato qualche giorno, lo so, mi rendo conto inoltre che sono diversi mesi, forse un anno, che il suo blog, solitario sfogo di un anziano nel mare immenso della rete, agonizza in attesa di un suo risveglio.
Ma non voglio fare critiche o commenti sarcastici, nel mio intimo sono felice che lui si sia fatto vivo, sia pur svagato e lunatico come sempre, così sinceramente lo saluto con un “ Ben tornato vecchio compagno nonno Talpone !”