Una pausa


Mi sto accorgendo che ci vedo sempre meno, che mi perdo nei piccoli impegni quotidiani, ingigantiti anche se facili in teoria.

Non capisco, io mi sento ancora giovane, mi trovo benissimo con bambini e ragazzi, ma il mio corpo va per la sua strada, che non è la mia.

Sono alla guida di un involucro che non esegue quello che chiedo, ma chi comanda, io o lui?

Che problemi filosofici esistenziali.

Non basta il sosia nonno Talpone, più quell’altro che da sopra ci bacchetta tutti e due, ora siamo in quattro.

Buona notte, vado a letto con un giallo sfizioso, L’ultimo uomo buono, metto da parte L’arcipelago Gulag, Le antichità giudaiche, Tutto scorre e Vita e destino.

Certe volte ci vuole una pausa.

IL FURTO


Nonno Talpone ha da poco ricevuto la seconda dose di vaccino, teoricamente ora non dovrebbero esserci più problemi.

Con la prima dose ha avuto un febbrone fastidioso e spossatezza.

La dieta ferrea a cui si è sottoposto dal primo dell’anno anche se gli ha fatto perdere 15 chili ha comportato dei costi fisici e morali.

Però ieri sera è stato invitato a cena dal figlio Grande Avvocato, ha potuto assaporare prosciutto di Parma, formaggelle montane, bruschette calde con lardo di Colonnata, costolette e salsicce alla griglia in compagnia di conoscenti allegri ridanciani sul loro terrazzo.

Ma soprattutto ha rivisto e parlato con i nipotini, ormai adolescenti alla scoperta del loro posto nel mondo.

Ha potuto ascoltare e parlare da solo con loro, anche se per poco tempo, ma ha riscoperto la sua figura di nonno.

Quanto gli è mancato in questi lunghi mesi solitari, noiosi e uguali, ripetitivi e claustrofobici.

Il Morbo non solo ha fatto sparire amici cari, ma gli ha anche rubato quegli attimi felici di conoscenza, di ascolto, di colloquio con i nipoti.

Siamo vivi sì, ma derubati e quel tempo che ci è stato tolto non tornerà mai più.