Dibbuk dispettosi


” Eh no, questo è troppo!

Dove sono i miei occhiali, ieri sera li avevo lasciati sul comodino ! – ha urlato nonno Talpone – e da ieri è scomparsa una delle mie calze ortopediche, dov’è l’altra?”

La moglie, assonnata, ha dichiarato di non saperne nulla.

Così pure il suo gatto Coccolone, che usa frequentare i comodini di primissima mattina, quando alle 6 ronza intorno alle loro teste in cerca di cibo.

” Con quello che costano ! Gli occhiali 400 euro, le calze 95!”- si infuria sempre più il nonno, come un pensionato abbruttito.

E’ senz’altro vero che continuano a sparire oggetti nella casa : orologi, temperini da tasca, tessere tramviarie, penne, libri, cavi da computer e molti altri ancora.

Alcuni ricompaiono dopo una o più settimane, ma non nascosti sotto mobili o poltrone, noo, questi dispettosi si sfoggiano in bella vista su un ripiano del tavolo o della libreria.

Nonno Talpone pensa che devono essere presenti in casa alcuni dibbuk dispettosi, come sosteneva anche il suo autore preferito, Joshua B. Singer.

Forse questi oggetti di notte fonda, quando persino Coccolone dorme, mettono fuori le loro testine, braccine e gambette per prendere vita, ballare e andarsene a spasso.

Potrei anche capirli, ma è un fatto spiacevole costringere un anziano a restare con una calza, senza occhiali,orologio e temperino da tasca, quello svizzero credit card, con penna, forbice, stuzzicadenti, cacciavitini e lente d’ingrandimento.

Questa è pura cattiveria.

Lui ha provato con la preghiera di S. Antonio, i siqueris, la filastrocca della gnoma Fortuna e i 13 consigli 13 della polizia per trovare le cose perdute.

Ora aspetta consigli utili o segnalazioni di ulteriori formule di esorcismo e pratiche divinatorie, prima di chiamare la Disinfestazione Fantasmi.

 

AGITAZIONI


23 febbraio 2018

E’ stato troppo agitato per scrivere.

Le partenze sono diventate una forte preoccupazione, quasi un gioioso tormento. Negli ultimi anni il fenomeno si e’ accentuato, insieme al desiderio di viaggiare ancora di più.

Dato che nonno Talpone si considera ( povero lui) saggio e previdente, una decina di giorni fa aveva imposto alla moglie una gita turistica di rilassamento culturale come preparativo a più avventurosi viaggi.

In casa sua era rimasto uno di quei micidiali Smartbox che ci regalano a Natale e che stava per scadere.

Per intenderci quelli che promettono villaggi turistici e alberghi a quattro stelle.

Peccato che in realtà si trovino alle periferie delle città d’arte e spesso senza camere disponibili a meno di prenotare due o tre mesi prima.

Pero’ volete mettere una notte fuori casa, un tranquillo viaggio in treno per evitare i fastidi del traffico, il ritornare turisti curiosi e pronti allo stupore delle bellezze, la scoperta di ristorantini vecchio stile con manicaretti locali?

Tutte queste aspettative bilanciavano lo stress dei preparativi del viaggio e ci avrebbero facilitato nel prossimo soggiorno nella lontana Inghilterra per assistere, dopo ripetute e pressanti richieste, il loro piccolo figlioletto , 41 anni, chiamato anche Il Martello di dio.
Come meta turistica preparatoria fu scelta Brescia.
Dopo quella di Bergamo dello scorso ottobre, quattro mesi dopo sembrava giusto spingersi più in là verso l’ignoto.
Chissà magari tra un paio d’anni arriveremo a Venezia., verso gli ottanta anche a Trieste.
Però che viaggio avventuroso: la linea ferroviaria in riparazione con la Freccia a passo d’uomo, l’albergo in periferia davanti ad un muro scrostato di un ospedale, la famosa Pinacoteca e il Castello chiusi, come pure alcune basiliche.
In giro con l’ombrello quando il meteo sullo smartphone garantiva pioggia, per essere poi bagnati da un furioso acquazzone quando il maledetto aggeggio garantiva il sole.
Però il Talpone e signora si sono regalati pranzo e cena alla vecchia e onorata Osteria al Bianchi, per gustare specialità come casoncelli al burro fuso, pappardelle alla crema di asparagi, rognoncini trifolati e il pregiatissimo Manzo all’olio.
Al ritorno a casa nonno Talpone ha dovuto consolare il suo gatto Coccolone.
” Caro mio che freddo e che fastidi, beato te che sei rimasto qua al calduccio !”
Però subito dopo le coccole, preso da rimorsi, gli ha versato una dose extra di croccantini al formaggio e due palline di carne trita cruda di prima scelta.

GINNASTICA E GIANDUJA


Cara gente è faticoso assai, quasi una fatica di Sisifo il cercare di ridurre il sovrappeso acquisito nelle feste natalizie.
Nonno Talpone aveva per questo deciso di iniziare con la ginnastica.
Quella dolce per anziani, non con la palestra di pugilato come aveva suggerito suo figlio, il Promettente Avvocato.
Sarebbe anche stato divertente praticarlo insieme a lui il sabato a mezzogiorno, con sua moglie, i nipotini, i loro amichetti.
Di prima mattina Talpone si era dunque rifugiato in una camera per stare da solo e concentrato, a parte la presenza del suo gatto Coccolone che lo accompagnava come fosse un cane da ciechi.
Ora il problema era di ricordare quali erano gli esercizi da praticare.
Dopo un attimo la sua memoria prodigiosa gli aveva rammentato quello dei movimenti della testa, facili, comodi e utili per chi resta fermo a leggere in poltrona per molto tempo.
Dunque, capo in su, verso il soffitto e capo in giù verso i piedi, poi a destra e a sinistra e infine rotazione in senso orario.
Tanti anni fa in una breve esperienza da judoca glielo aveva insegnato il suo maestro, un famoso atleta della nazionale al decimo dan.
Il gatto nel vederlo immobile aveva intanto iniziato a strofinarsi contro le sue caviglie, con un sommesso e continuo miagolio.
Nonno Talpone, ferreo nei suoi propositi, non gli aveva badato, la bestiolina poteva ben aspettare il suo pasto mattutino.
Dunque, respirazione a fondo, testa in alto verso il soffitto.
Accidenti, quanto era grigio il biancore primitivo, bisognava proprio ricordarsi di farlo imbiancare nella prossima primavera.
Poi testa in giù a vedere i piedi.
No, quelli non li poteva vedere, erano nascosti dalla rotondità della pancetta.
Lui aveva provato a piegarsi leggermente in avanti.
Niente da fare, poteva solo scorgere la curva della sua cintura.
Per evitare ulteriori squilibri e possibili cadute con lo sporgersi dal “ balcone “ nonno Talpone aveva deciso prudentemente di assecondare il gatto Coccolone, spostandosi in cucina per soddisfarlo.
Aperto l’armadietto aveva però notato, a fianco alle scatolette di carne, un piccolo tesoretto di una decina di tavolette di cioccolato Gianduia, acquistati il giorno precedente al supermercato.
Si trattava di un’offerta imperdibile : tavolette di marca, di ogni varietà con lo sconto del cinquanta per cento !
Bisogna ricordare che nonno Talpone fin da piccolo aveva imparato che era educazione non rifiutare mai le offerte generose, per non offendere le persone.
Che dolcezza squisita.
Un assaggio che ridava subito la gioia e il gusto della vita.
Da Gianduja appunto.

PRONOSTICI E PRESAGI


La mattina del primo giorno dell’anno ci si sveglia tardi, per cercare di recuperare dai consueti bagordi della veglia precedente, il gran cenone e sopratutto i numerosi brindisi consumati.
Nonno Talpone é tra questi e quando ha messo i piedi fuori dal letto e ha sbirciato l’orologio ha letto stupito :” 11:10 MUOVITI ! ”
Eh già, il nuovo orologio Garmin che ha da poco ricevuto in regalo, oltre a segnare ora, minuti, giorno e mese, si permette di dare ordini “MUOVITI !” se pensa che lui deve cominciare a camminare o correre, gli conta i passi effettuati, in base al peso e all’età gliene ha imposti 9226 obbligatori ogni giorno, li traduce in km e gli fa notare le calorie consumate.
Tiene in memoria tutte le sue prestazioni dal giorno che ha cominciato ad allacciarlo al polso.
Per fortuna non provoca ancora delle scosse elettriche se non raggiunge l’obiettivo imposto.
Dato che ormai é assuefatto alle volontà altrui, vedi moglie, figli e nipoti per non parlar dei gatti, nonno Talpone si é alzato obbediente, si é messo in tuta e scarpette ed é uscito dalla porta di casa, arrancando sulla ripida scaletta che dal basement, o piano interrato, lo porta a livello stradale.
Quali i pronostici dell’anno?
A una cinquantina di metri ha scorto una donna freddolosa e rattrappita che avanzava verso lui, tra il forte vento e la pioggerella sottile che la sferzava.
Ahi, il primo d’anno donna vista, serie di guai prevista, diceva sua nonna quand’era bambino.
Ma poco dopo lei seguiva un giovane in giubbetto, piú in là un cagnolino.
Previsioni per l’anno leggermente equivoche.
Cosí lui ha pensato bene di scendere subito le scale e di ritirarsi nella sua tana.
Si é gratificato con una bella teiera di tè bollente, qualche biscotto secco, fette di pane tostato spalmato di houmous al gusto di fagiolini,asparagi e menta, per finire con un pie di mele e frutti di bosco.
Quella sera a casa del figlio Martello di dio, mentre accarezzava il vecchio gatto rossiccio Toby, questo, mero strumento del destino, con una fulminea zampata gli ha lacerato il dorso della mano, coprendolo di sangue.
L’anno comincia funesto.

ATTESA SOTTO LA PIOGGIA


Continua a piovere da giorni, con improvvisi scrosci, che si verificano spesso quando stai lavorando lontano da casa e verso la quale ti rifugi correndo e portando in pericoloso equilibrio il trapano e alcuni attrezzi.
Di notte diluvia e ti svegli per il gorgoglio galoppante dell’acqua nelle grondaie e nei calatoi.
Accendi le luci esterne, apri la finestra e scorgi sotto la tettoia d’ingresso l’ammucchiata dei gatti stretti tra loro sullo zerbino.
Gli avevo costruito tre casette, riparate nelle legnaie e sotto il largo tavolo da giardino accostato alla parete, ma loro sembrano preferire lo zerbino fuori dalla porta.
La soluzione logica sarebbe di farli entrare, purtroppo loro si ritengono liberi e selvatici, per cui aspettano il cibo almeno tre volte al giorno, ma non accettano di farsi toccare né vogliono entrare in una stanza che abbia porte e presenza umana.
Forse dovrei lasciare tutto aperto e stare fuori io, magari in tenda, chissà, forse accetterebbero l’ingresso in casa, con condiscendenza regale.
Veramente dovrei essere di ritorno a Milano, comodamente seduto in Freccia Rossa, con il prezzo scontato del 50% nell’orario 11 -14, a portata di mano il fedele zainetto ripieno di telefonini, il mini-portatile, l’e-book rosso ciliegia e un paio di libri cartacei.
Ma la dolce Istrice, visto che mi trovo al sud, ha richiesto con l’usuale tono gentile che non ammette repliche, un trasporto di provviste per il pranzo di Natale, per il quale arriveranno il Martello di dio con il Tasso Irlandese, il Promettente Avvocato con la timida Tuttopiede e i due frugoletti.
Pertanto devo recuperare la vecchia Ghertrud, affettuoso nome per la nostra Golf famigliare che ora vivacchia in campagna, stiparvi dentro taniche di olio faticosamente recuperate del passato raccolto, forme di pane cotto a legna di Monte Bibbico, un prosciutto stagionato, chili di salsicce fresche, filetti di carne di vitella montana, alcune grandi zucche del cognato Eterno Sindacalista e almeno due grossi polli ruspanti.
Questi ultimi, secondo l’opinione della proprietaria, sembra non abbiano ancora raggiunto la loro ultima ora.
Per cui loro ingrassano e io attendo, solo soletto nella casetta tra il bosco e gli ulivi, fuori gocciola in modo monotono e insistente, i gatti acciambellati sullo zerbino mi guardano con occhi imperscrutabili dalla porta a vetri.
Vorranno mangiare ancora degli spaghetti con carne o mi stanno chiedendo di uscire fuori nella tenda canadese ?