UNA PICCOLA FELICITÀ


La vita continua nelle piccole cose, nonno Talpone quasi si vergogna di affermarlo, con una voce insolitamente titubante.

Proprio così, scusate : un quasi ottantenne, con una dolorosa sciatica e dolori vari finalmente arriva in Inghilterra per farsi visitare dai celebri fisioterapisti del centro clinico di Brighton.

Dopo un attento esame la fisioterapista lo distende su un lettino ortopedico e lo sottopone a pressioni, sfregamenti e torsioni sui muscoli bloccati.

Il risultato supera ogni aspettativa.

I dolori e i blocchi sono passati e lui esce in strada senza bastone, con un indefinibile sorriso compiaciuto, come il marinaio di Antonello da Messina.

La sua fisioterapista, una signora di mezz’età, alta, bionda con lucenti occhi occhi azzurri e le mani d’acciaio, ha fatto il miracolo.

Saranno state le sue abili capacità di manipolazione dei muscoli o i suoi profondi occhi azzurri cielo a produrre questi risultati?

La domanda è sinceramente tendenziosa, l’eventuale risposta inutile, per oggi a nonno Talpone basta questa piccola felicità.

1 MARZO


Martedì 1 marzo, l’applicazione del telefonino mi informa che è Martedì Grasso, ultimo giorno di Carnevale e che il nome deriva da carne – vale cioè che si può ancora mangiare carne prima della Quaresima.

Questa mattina piovigginosa e fredda non mette certo allegria, per la foschia torbida che nasconde le colline e si apre solo verso il mare grigiastro.

Inoltre in Inghilterra non si festeggia il Carnevale, niente coriandoli e sfilate, solo qualche mascherina, di quelle chirurgiche.

Per tutti noi la Quaresima è già iniziata da una settimana con la guerra in Ucraina.

Altro che il totale dei contagiati e delle vittime del Covid, ormai si contano solo le centinaia di migliaia di profughi disperati che fuggono dalla guerra.

Noi restiamo attoniti e preoccupati, anche se lontani dal conflitto.

Scrutiamo il rialzo inconsueto del prezzo della benzina, elettricità, gas e pasta

Avremo anche le decine di migliaia di profughi da accogliere e confortare.

Resta la paura di un conflitto mondiale, con un generale senso di triste impotenza

Proprio stamattina presto mi è capitato di leggere ” Il primo uomo” di Albert Camus e mi immedesimavo nei personaggi descritti così attentamente, partecipando allo sdegno provocato dalla guerra, sorta in un lontano paese per cause confuse, nate da complessi problemi, sempre gli stessi nella storia della nostra specie.

Ma che riescono sempre a trasformare un uomo qualsiasi in una bestia feroce e impazzita.