UNA PARTENZA AVVENTUROSA


Un mese fa era avvenuta una cosa incredibile, un sogno covato decine di anni prima e finalmente realizzato : un viaggio a New York on the road, ovvero da soli.
La preparazione nei mesi precedenti era stata accurata e calibrata: una notte a Bergamo, due notti a Brescia, cinque giorni a Lisbona, sempre da soli, io e lei, la mia Istrice Prussiana.
Ora finalmente il grande passo della traversata dell’oceano e la scoperta del Nuovo Mondo.
E non ridete voi under settanta, questa era vera avventura, anche se mi ricorda un vecchio libro, “ Due milanesi alle piramidi “ di Luraghi.
Quindi eravamo riusciti a salire sull’aereo giusto dopo tre giorni di ansie, programmi e progetti, togli e metti nella grande valigia, pesa e controlla sulla bilancia il carico consentito.
Portate le guide turistiche, le planimetrie della città formato lenzuolo, gli appunti dei consigli del figlio Martello di dio sulle cose da non perdere assolutamente.
In uno zainetto friendly nonno Talpone aveva inserito il libro di Paolo Cognetti, una guida Touring, due paia di occhiali, tra l’alto inservibili dato che con una nuova cataratta non vede come una talpa, una lente d’ingrandimento dieci per cinque,una Settimana Enigmistica e le sue ciabatte bianco perla.
Perché lui è furbo, nove ore in aereo con le scarpe ti lessano i piedi.
Al Dutyfree Shop aveva prudentemente acquistato una magnum della marca di whisky blended preferita.
Perché noi anziani siamo uomini di spirito e ciabatte.

CARNEVALE E RICORDI


Giovedì grasso con i nipotini.
Nonna aveva preparato due grosse torte, una bianca alla vaniglia morbida di burro e spolverata di zucchero a velo, l’altra al cioccolato fondente Zaini.
Appena entrati ne hanno mangiate quattro fette accompagnate da bicchieri di Ace, poi con calma abbiamo deciso per una visita al Museo della Scienza e della Tecnica.
Nel vagone della metropolitana vi era solo un sedile libero,
“ Nonno siedi tu, così mi fai il trono del re !”
Un gioco di molti anni fa: il nonno impettito con le braccia stese in avanti per fare da braccioli, al suo piccolo re che detta gli ordini: “ Stringi forte, abbassa, rialza, fai il solletico, grattami l’orecchio …”
Appena usciti alla Pusterla di sant’Ambrogio, un dovuto pellegrinaggio alla famosa pasticceria ben nota agli studenti universitari della Cattolica.
Tranci di pizza alle acciughe, al prosciutto, focaccia alle olive, piadina iperfarcita, panini imbottiti, torta Pasqualina, Chiacchere da Carnevale, Coche e bibite.
Con le due borse ricolme di provviste siamo entrati nel museo, già affollato di scolaresche in teorica vacanza istruttiva.
Siamo subito scesi alla mostra delle vecchie locomotive, per poter salire nel loco-tender e manovrare con frenesia tutte le leve e rotelle disponibili.
Esaurita l’avventura ferroviaria siamo usciti nel cortile gelido, i giganteschi Trasformer colorati erano stati purtroppo rimossi, come pure le sedie e tavolini da picnic.
Vi era solo la spianata di ciottoli e ghiaia tra gli alberi spogli.
“ Quanti sassi tondi come quello che ti ho tirato in testa tanti anni fa, ti ricordi nonno?”
L’ho ben presente piccolo mio e sono felice che tuo nonno , trono o incauto bersaglio che sia, resti talvolta a farti compagnia nei tuoi pensieri.
Sappi che veglierò sempre su di voi, presente o silente che sia.
E ora scherzate e ridete, è Carnevale.
Per la quaresima c’è sempre tempo.

IL GUSTO DELL’INFANZIA


Chiamata d’emergenza : adesso anche il nipotino grande sta male, ha la febbre e vomita il solito liquido biancastro.
Oggi tocca a noi, come per i pompieri siamo sempre pronti all’emergenza..
“Peccato – pensa nonno Talpone – sarebbe bello correre là di corsa dotati di una sirena che squarci l’aria aprendoci la strada, magari anche mezza, diciamo una sirenetta piccola piccola !”
In mattinata il bimbo sta meglio, è solamente indebolito e pallido, così si può giocare a memory, a indovina l’indiziato, a briscola in quattro con il morto, a cui capitano tutte le carte belle e vince sempre.
Telefonata dal suo papà :
” Sta meglio? Bene allora bisogna ripassare le guerre puniche, capito nonno ?”
Talpone è forte in storia, sa quasi tutto, comincia quindi ad elencare la personalità di Annibale, il più grande stratega di genio, quello che insieme ad Ettore ha sempre idolatrato dai tempi delle medie, poi esamina le tecniche di battaglia dei due eserciti e confronta i due imperi, il romano e il cartaginese.
Nonostante la foga forse è troppo prolisso, lo Scoiattolino lo blocca, vuole solo ripetere a memoria le due paginette del libro scolastico.
Ahimè, se non si parla di calcio e della Juve lui è impermeabile agli approfondimenti.
Nel pomeriggio un Whatsupp della sua mamma :
“Notizia importante: si segnalano nelle vicinanze della scuola due persone che hanno cercato di sottrarre i bambini ai nonni o alle tate che li avevano in custodia durante il tragitto casa/ scuola/casa.”
Nonno Talpone prontamente reagisce e rimanda un messaggio bellicoso:
“ Se ci provano gli rompo le gambe !”
Poi si guarda intorno valutando un’arma di difesa: il coltello da cucina per tagliare il pane, una scopa, il mitra spaziale verde dei nipotini ?
Si vedrà al momento, per ora esce di corsa, chiudendo a chiave l’Istrice Amorosa e lo Scoiattolino, anche se mancano due ore all’uscita dalle elementari e sceso in strada si rimbocca le maniche della camicia di flanella, anche se ha freddo, per essere pronto ad ogni evenienza.
Camminando veloce si guarda intorno tra i prati fioriti del Wisteria Village in cerca di possibili furfanti, con occhio bellicoso e indagatore.
… continua …

VIAGGIO NELLO SPAZIO


“ Sono stato in piedi tutta la mattina senza mai sedermi lo sai?
Perché poi, appena mi adagio in una sedia, mi rialzo faticosamente piegato in due, con dolori lancinanti per l’ernia al disco vertebrale.
E poi nel tubo come facevo ad infilarmi ?”
Confesso che i quesiti che mi pone nonno Talpone in questi tempi di acciacchi continui sono spesso frammentari ed oscuri come quelli di un’antica Sibilla Cumana.
“ Ma come non capisci ?
A mezzogiorno mi hanno fatto la R.M.!
La risonanza magnetica per gli ignoranti, anche se a dire il vero fino ad ieri non lo sapevo nemmeno io, ma figurarsi, anche le persone di una certa cultura come me non possono non avere qualche piccola lacuna come diceva anche quel filosofo, quello là, dunque, quello …”
“Va bene nonno veniamo al dunque, non divaghiamo se no si fa notte.”
“Uuhh … Sempre di fretta voi. Dunque dicevo della capsula spaziale, no, volevo dire di quell’enorme tubo bianco con un piccolo buco tondo in cui scorre una barella su cui devi stenderti. Quella poi vi scivola dentro pian piano come tu fossi un pesciolino in bocca ad uno squalo.
Dentro poi è tutto un ronzio e un martellare continuo :
Dang, dang!
Brr, brr!
Roor, roor !
All’inizio avevo una certa fifa, poi ho capito. Finalmente potevo davvero provare come si sta nel mio razzo interplanetario, quello che ho sempre immaginato fin da bambino, quando la sera mi infilo nelle lenzuola, abbozzolato e coperto fino al mento.
Solo che questa volta era realistico !
Gratis addirittura !
Dopo una ventina di minuti purtroppo mi hanno fatto scivolare fuori con la testa ancora rimbombante.
Un’infermiera giovane e brunetta mi ha fatto alzare e mi ha chiesto se mi sentivo bene.
Certo !- le ho risposto – posso rifare un altro viaggio nello spazio ?
Non so perché quella mi ha fatto accomodare su una sedia ed è corsa fuori a chiamare mia moglie che era in corridoio.
Si vede che questi viaggi costano troppo al bilancio sanitario, ma dammi retta, appena puoi chiedi al tuo medico di farti una prescrizione per una R.M.
Però, prima di entrarci, chiedi al tuo nipotino di prestarti la sua tuta spaziale o almeno una pistola laser, è molto più divertente.”
3 / 23 ottobre

Come vedete si è sgelata la mano allo scribacchino di quell’anziano pelato, amichevolmente chiamato nonno Talpone.
E’ bastata una poesiola di un bambino per risvegliare l’ingenua esultanza del ragazzino che è nascosto in lui, come in tutti gli anziani intorno a voi.
Sopportateli i vostri nonni, in fondo nonostante lamentele lagnose, accidie perverse, ripetizioni noiose e le continue fastidiose intromissioni nella vostra vita già abbastanza gravosa, nonostante tutto dicevo, sono ancora esseri umani.
Come vi auguro di arrivare anche voi, mantenendo in fondo un invincibile entusiasmo.

UNA VACANZA TROPICALE


Molti affermano che in Inghilterra piove sempre, anche in piena estate.
Ormai è già finita la sua breve vacanza ma,tanto per essere di opinione contraria su tutto e con tutti, nonno Talpone, da vecchio turista anglofono con quasi 50 anni di piacevoli escursioni, sapeva bene come comportarsi.
L’importante è avere sempre con sé un ombrello, perfino due, per scaramanzia dice lui.
Inoltre calzare pesanti scarponi, maglioni, giaccone impermeabile da lupo di mare e un largo cappello a larga tesa refrattario all’umido e all’acqua.
Bardato in questo modo, con supplemento di camice di flanella e sciarpe, lui si è aggirato noncurante tra inglesi nativi che per essere originali si ostinavano a portare shorts, magliette sbrindellate ( senza neanche la canottiera, brrr !) e ciabattine infradito.
Certo loro sono impermeabili al freddo e all’acqua dalla nascita, come i pesci del mare.
Inoltre è ormai risaputo che l’abbigliamento estroso e bizzarro non li stupisce, potreste passeggiare vestito da venusiano che attirereste solo l’attenzione di qualche turista e gli scatti fotografici di altri italiani.
Se sei termicamente isolato puoi affrontare lo sporadico sole e il permanente grigio umido .
L’importante è portare sempre con sé gli ombrelli, non pioverà mai quando sarai all’aperto nelle strade, come è realmente accaduto a nonno Talpone nei suoi recenti quattro giorni di vacanza.
Magari volendo essere pignoli e scendendo in insignificanti particolari bisogna ammettere che le sue uscite da casa erano intervallate da frequenti soste in accoglienti locali di diletto liquido e rilassamento mentale, mentre fuori probabilmente pioveva a scrosci.
Ma il suo, anzi i suoi due ombrelli sono stati sempre accuratamente avvolti nelle custodie ed asciutti, il suo corpo deliziosamente caldo, le prescrizioni mediche di assumere almeno due litri per il funzionamento renale pienamente seguite, per concludere:
Andate in Inghilterra se volete godervi una vacanza tropicale.

ILLUSIONI E SOGNI


Quando a notte viene il momento di coricarsi, quale che sia stata la giornata, febbrile o oziosa, faticosa o piacevolmente rilassata, nonno Talpone si spoglia maldestramente e indossa con equilibrio instabile il pigiama, si stende supino sul letto e si copre con lenzuola e coperte fin sotto il mento.
La luce del comodino vicino a lui è ancora accesa, la pila di libri in precario cumulo attende la lettura prima del sonno o durante i risvegli notturni, i due gatti si inseguono per le stanze nelle loro frenesie serali, ma lui, steso immobile gode a percepire la colonna vertebrale che si distende gradualmente con un leggero scricchiolio sulla superficie piana e assapora questo lungo momento di completo rilassamento.
Con pochi colpi si rimbocca meglio il lenzuolo attorno a sé, allinea le braccia intorno al corpo, quasi fosse una mummia morbida, resta immoto e nella sua testa, come di consueto negli ultimi tempi, affiora un gioco mentale di quando era ragazzo.
Ecco lui si è trasformato in un pilota spaziale, infilato in una minuscola astronave a forma di siluro, che si muove agilmente tra stelle ed asteroidi, comandata da impulsi mentali.
Un coraggioso pilota, un nuovo Dan Dare, intrepido eroe del futuro, alla caccia del perfido venusiano verde sempre appollaiato su un disco a mezz’aria, dall’esotico nome di Mekon di Mekonta.
Una pellicola trasparente e robusta avvolge le coperte del suo letto, il lenzuolo ben rimboccato lo protegge dai raggi gamma.
Come è dolce cullarsi in questa illusione, gli anni e gli affanni scompaiono come per magia.
Ma durante il suo viaggio ora un peso improvviso viene a gravare sulla prua facendo sbandare il suo mezzo.
Un bolide spaziale o un attacco alieno ?
Nonno Talpone stacca il pilota telepatico, apre gli occhi e scopre che il suo gatto Coccolone è salito sul letto per accovacciarsi sulle coperte dove sono i suoi piedi.
Ormai il viaggio è interrotto, pensa amareggiato l’anziano ragazzo, il suo gatto invece sembra felice, ronfa rumorosamente facendo le fusa, forse anche lui sta iniziando un viaggio tra le illusioni di cieli affollati di coloratissimi uccellini e non è gentile rovinargli l’inizio del sogno.

SOLO PER AMORE


Alla fine zio Fiele se n’è andato via.
Nonno Talpone era ancora in un bagno di dolore per la caduta sullo scivolo del box, non si sa poi perché lui debba sempre cadere per frettolosa sbadataggine, ma era ormai più che deciso a questo allontanamento, non poteva più lasciarlo scorazzare nella sua casa, blog annesso.
Alcune conoscenti ed amiche del suo corso di ginnastica della quarta età, tenuto nella vecchia palestra della vicina scuola elementare, erano state avvicinate da zio Fiele e circuite in modo pressante perché cercassero nuovamente l’anima gemella grazie alla sua agenzia matrimoniale.
Passi per le vedove sessantenni, ma insistere con la signora Tullia, arzilla novantunenne e ancora felicemente sposata, perché aprisse il suo cuore a nuovi rosei orizzonti era stato veramente troppo.
Inoltre aveva iniziato una subdola manovra di accerchiamento con i suoi nipotini.
No, non per farli sposare alla loro verde età di sette e nove anni, ma per indagare e carpire i loro risparmi.
Lo Scoiattolino aveva infatti confidato che lo zio Fiele, “Ma chi è questo zio, non ne avevi mai parlato nonno !”, si era più volte informato sui regali monetari ricevuti a Natale, compleanni e nelle occasioni di pagamenti del Topino Azzurro per i dentini di latte a loro caduti.
Quando aveva realizzato che il cospicuo capitale da loro conservato nei porcellini di plastica dorata, ammontante a ben 230 euro, era stato momentaneamente ritirato dalla loro mamma circa diciotto mesi fa, senza nemmeno rilasciare un assegno relativo al suddetto importo , zio Fiele si era profondamente indispettito e aveva brontolato :
“Fatevi almeno pagare gli interessi, direi almeno dieci euro alla settimana, io saprei come farveli fruttare !”
Si era anche interessato alla loro collezione dell’astronave dei Rollinz, che secondo il piccolo aveva un enorme valore, visto la quantità enorme di cibo accumulata nei ripostigli e la dispensa della cucina, in seguito alla loro raccolta presso il supermercato Zeta Lunga.
Purtroppo erano ancora mancanti la principessa Leia e Chubecca, questo ne faceva crollare il prezzo di mercato.
Così, di fronte ad un’ennesima richiesta di prestiti, nonno Talpone aveva finalmente ceduto e , dai mille euro iniziali, dopo una feroce trattativa, vuotando il suo portafoglio, contenente ben 125 euro, aveva almeno salvato il grosso borsellino degli spiccioli in monete varie.
Ieri mattina a mezzogiorno zio Fiele era uscito di casa, dando il braccio da perfetto cavaliere alla Dolores, la nostra donna delle pulizie, quella che ci visita due volte alla settimana per i lavori pesanti.
Per quanto riguarda la Dolores, single sessantenne, che già mantiene qua a Milano una sorella con due figli e nelle Filippine i due genitori e un numero crescente di parenti di vario grado, non credo che potrà essere per lui una lucrosa relazione d’amore.
Avevamo domandato , per pura cortesia, dove sarebbe andato e zio Caino Fiele ,stretto alla sua Dolores, aveva accennato ad un incontro con suo fratello Eva.
Da quanto sappiamo costui, ex campione provinciale di wrestling femminile dovrebbe vivere con qualche gruzzoletto,in un paesino vicino a Bassano del Grappa.
Così, agitando una mano zio Fiele ci ha salutato gentilmente ammonendoci serafico “ Ricordate: il sangue non è acqua, così staccandomi da voi, solo per amore della famiglia andrò a peregrinare per il mondo cercando mio fratello, addio !”

UN FRUCC


“ Damm del vecc a mi, ma se gu daa un frucc che l’ho sbatu là, quel balabiott !”
No, non sono errori d battitura, scusate, ma nonno Talpone invecchiando dimentica spesso i nomi delle cose, i fatti recenti, le parole, ma in compenso recupera incredibilmente le espressioni di dialetto milanese che venivano usate nella sua famiglia quando era bambino, intorno alla fine degli anni ’40 del secolo scorso.
Non c’è da preoccuparsi, sembra sia un comportamento comune negli anziani, preludio della demenza senile, che gli auguro più lontana possibile.
In parole povere ieri mattina in compagnia della moglie si stavano recando in metropolitana alla sede dell’INPS per recuperare i loro CUD.
Questo documento fantasma, la Certificazione Unica del 2015, è attualmente l’incubo italiano per fare la denuncia dei redditi, sopratutto per gli anziani che non hanno il computer o non riescono a districarsi tra PIN provvisori o scaduti e ottenere quel benedetto documento che fino a un paio di anni fa veniva inviato a casa per posta.
Al tornello di uscita della stazione Duomo in via del tutto fortuita vigilava un gruppo di controllori e nonno Talpone ha mostrato il suo biglietto giornaliero.
“ Costa come tre corse, ma nelle 24 ore ci si può scatenare su tutte le linee a gratis – usa dire lui da economo pensionato.
Mentre stava girando il tornello si è sentito richiamare “ Lei non ha mostrato il biglietto !”
Si è fermato di colpo, mentre un giovanotto grande e grosso con gli auricolari gli premeva appiccicato alla schiena e si è voltato risentito sventolando il biglietto che stringeva ancora nella mano.
“ Non lei, ma il giovane che le sta dietro !”
Quello ha cercato di spingerlo oltre la barriera, ma il nonno ormai indispettito per l’inutile richiesta e oltraggiato per lo spintone, dato che era già semigirato ha risposto con una spallata al villanzone, rimandandolo di poco indietro.
I controllori sono saltati addosso al giovanotto, con una donna che gridava “ Non faccia il furbo lei, ha anche dato una spinta a quell’anziano signore!”
Nonno Talpone si è ancora più infuriato, mentre la moglie lo trascinava via lui ad alta voce brontolava ( traduco per la maggioranza non indigena di una certa età ):
“ Dare del vecchio a me, che gli ho dato un colpo(?) che l’ha ributtato là quello stupidotto !”
“ Sì caro – l’ha consolato materna la sua Istrice Amorosa – però cerca di stare diritto, raddrizza le spalle, sei tutto incurvato, cerca di mostrarti giovanile “.

E IL MORIR MI E’ DOLCE PER LE TUE MANI


Capita talvolta di essere in giro con il nipotino maggiore, lo Scoiattolino di otto anni, per accompagnarlo al campo giochi o per passeggiare insieme.

La sua è un’età ormai quasi matura, in bilico tra l’essere ancora un bimbo e le curiosità, non dico dell’uomo, ma del ragazzo che scopre i temi della vita.

Eravamo al parco giochi io e lui, che si era arrampicato in cima ad un palo contornato da funi intrecciate, in cerca di equilibri instabili e visioni dall’alto.

Ad un certo punto si è voltato in giù verso me e ha chiesto a bruciapelo :

“ Nonno, tu credi in Dio ?  Pensi che Gesù sia esistito ?”

Nonno Talpone, come fosse con un adulto, gli ha risposto con meditata semplicità, esponendo le sue convinzioni, le sue titubanze, il suo poco sapere, perché quelle erano domande esistenziali su Dio e le sue manifestazioni che ogni uomo si è posto da sempre .

Il piccolo lo ha ascoltato attentamente per cinque minuti, poi ha esclamato :

“E ora io sono il capitano coraggioso con la spada e tu il mostro marino che vuole attaccare la mia nave, difenditi!”

In breve con una sciabolata decisa ha ucciso la creatura orrenda ai suoi piedi, lanciando un grido di vittoria.

E il morir m’è dolce per le sue mani.

PS

Ricordo ora i fatti avvenuti ai primi di gennaio e il post non era poi uscito perché in quei giorni erano avvenute le stragi di Parigi.  La concomitanza mi era sembrata tale da rendere impensabile il narrare la mia piccola storia.

E’ stato giusto lasciar sopraffare il nostro piccolo mondo quotidiano di affetti, gioie e avversità dalle tragedie del mondo?

AZIONE E REAZIONE


“Vedo che ti ricordi ancora i principi di Fisica – mi sussurra alle orecchie nonno Talpone – anche se …( pausa d’attesa perfidamente sottolineata ) … anche se allora prendevi sempre 3 e ti rimandavano regolarmente agli esami di riparazione a settembre.”
Ecco, vedete cosa succede ad un povero pensionato settantenne quando lascia parlare la sua coscienza, che, invece di essere del tipo angelo custode, assume le fattezze impertinenti di nonno Talpone.
Poi lui serafico continua:
“ L’altro giorno per iniziare a fare finalmente qualcosa hai scritto un paio di paginette, era anche ora che ti muovessi dal torpore.
Poi si era rotta improvvisamente la lavastoviglie e allora ti eri offerto di lavare tu i piatti a mezzogiorno, cosa buona e giusta.
Ma nel pomeriggio eri andato dal tuo dentista di fiducia che ti aveva tolto dolorosamente due radici e così, per due gocce di sangue e due iniezioni antidolorifiche, a cena hai così lasciato i piatti a tua moglie, che poverina aveva stirato tutto il pomeriggio, cucinato, fatto la spesa e pulito casa.
Azione – reazione come vedi; cosa farai oggi ?”
Come può diventare odioso alle volte questo nonno Talpone non riuscite neanche ad immaginarlo.
“ Lavorerò, farò la mia parte, cosa credi ? – ho risposto piuttosto infastidito – anche se …”
“ Se ?… “
“ Anche se mi sono svegliato stamattina con una fitta dolorosa al fianco sinistro, verso il cuore …”
“ Il cuore è situato al centro del petto, ignorante !”
“ Veramente io sapevo che stava a sinistra, inoltre tutti lo sanno che sono stato sempre di sinistra, per non dire che ammetto di essere un , come dicono a Milano; ma venendo al dunque, ho paura che potrebbe essere un principio di infarto, come quel papà sessantenne che ho visto eri sera in televisione, quel siciliano, in quel film famoso con Mastroianni … come si chiamava?”
“ Il Bell’Antonio forse?”
“ Proprio quello! A una certa età i rapporti amorosi possono essere pericolosi, pensa che io ne ho ben dieci in più di anni !”
“ Ma se stanotte hai dormito e russato come sempre.”
“ Si ma questa notte invece del solito incubo ho sognato un’avventura … diciamo galante, è quasi la stessa cosa, o no?”