EH NO, NON SOLO LE MIMOSE


Da ieri sera ogni strada, piazza, stazione della metropolitana di Milano per un giorno è affollata da personaggi che insistono a venderti mazzettini gialli di mimose, nonché da frotte di uomini che li comprano senza batter ciglio, come un inevitabile pedaggio dovuto.

E’ l’8 marzo, la festa delle donne.

Auguri sinceri a tutte voi da nonno Talpone, che però, da vecchio rognoso, ha come sempre qualcosa da ridire ( Te pareva strano !).

Passi che da donna a donna ci si scambi un gentile segnale commemorativo, ma lui, l’amico brontolone, ha dichiarato che non intende comprare un simbolo di libertà e di dignità da chi, per costume nazionale o di religione, le donne non le rispetta e le considera a lui inferiori.

Naturalmente non lesina critiche anche ai maschietti italiani che con un mazzolin di fiori si scaricano la coscienza per un anno.

Bisogna esser buoni solo a Natale, scherzosi a Carnevale, onorare le donne l’8 marzo, amarle a san Valentino e così via ?

No, mai, lui, il caparbio nonno Talpone, si rifiuta e dedica a tutte le donne, moglie compresa ( che non legge mai il suo blog ) un piccolo rametto di tre pensierini.

Il primo naturalmente alla sua Istrice amorosa. Oggi lui ha pulito il balcone, fatto la lavatrice, steso i panni, lavato e messo a posto i piatti, rifatto i letti e stasera, quando lei ritornerà da una faticosa giornata di lezioni all’università, la porterà al ristorante da lei preferito, in modo che per una volta non si affatichi.

Si ripromette almeno 48 ore senza borbottii e le solite incaute osservazioni, il che è cosa estremamente ardua e penitenziale.

Secondo pensiero a tutte le donne: fatevi sentire, reagite, non abbiate mai paura.

Si può.

Penso ad una certa parente, signora di mezz’età, alta carina, gentile ed educata, che per caso dopo i trent’anni ha praticato con successo il karate. Ha un marito gioviale, ma maschilista, volgare quanto basta, che tratta le donne a c. e cazzotti. Una sola volta in una discussione ha provato a dare uno schiaffo alla sua signora. Non c’è mai riuscito, perché uno scattante colpo di tallone al petto l’ha steso al suolo.  Da allora ha rapidamente imparato, meglio di tante prediche, che non si deve usare la violenza.

Un’altra giovane amica, longilinea, bionda, gentile ma determinata, un paio di volte ha reagito alla tentata violenza di un maschio con rapidi ed efficaci calci ben assestati.

Non subite mai donne, reagite sempre, senza nessun timore, chiedete rispetto, sempre.

Il terzo pensiero è una piccola confessione personale.

Nonno Talpone, come spesso gli accade, si sentiva poco amato dalla sua personale Istrice ( segno Scorpione, di nome e di fatto, bellissimi animaletti, ma con code velenose ).

Per fare dello spirito andò in una libreria e le regalò un volumetto che gli pareva allusivo, “ Donne che amano troppo “ di Robin Norwood.

In copertina un volto di donna che piangeva,( lei sì che amava troppo, vedi come si deve fare ? )

Quale migliore sollecito invito a farsi amare di più ?

Che incauto ed ignorante. Sua moglie lo lesse subito, stranamente le piacque, ne regalò diverse copie a tutte le sue amiche, si mantenne bella, altera e piacevole come sempre, all’occorrenza con aculei compresi.

Stupito, alla fine l’allora giovane nonno Talpone incominciò anche lui a leggerlo, a capire qualcosa e a ricevere una lezione di umiltà.

Donne non amateci troppo, giusto quanto basta e, ahimè, quando ci vuole, usate ( piano, per favore !) i vostri adorabili aculei.

UN AFFRONTO


Siamo in spiaggia, il signore con il pizzetto e baffetti sottili è il padre di un piccolo che gioca con i miei.
Finalmente un tipo simpatico, estroso, buon conversatore, forse anche per la sua professione di promotore di una nota casa farmaceutica americana.
E’ uno dei pochi con i quali posso parlare di libri, di storia, di religione e di politica, insomma fuori dall’usuale bla bla quotidiano.
Le nostre idee sono molto simili, a parte il suo ateismo dichiarato, che io trovo troppo radicale, in fondo la negazione assoluta di qualcosa fuori o sopra di noi la trovo fideistica.
Ma sulla situazione politica le nostre opinioni sono quasi sempre convergenti.
Nonno talpone si infervora nell’argomento e comincia a enumerare la sua personale versione della rivolta studentesca del 1968, la reazione studentesca alla guerra del Vietnam e la richiesta di un nuovo modo di studiare in università e nelle scuole.
Insomma i particolari cambiano, ma i problemi sono sempre quelli, irrisolti naturalmente, però le radici sono quelle del ’68, è chiaro, non pare anche al nuovo amico ?
Lui mi guarda per un attimo, poi con un sorrisino contrito risponde “ Ma io veramente nel 1968 non ero ancora nato !”
“ Incredibile, ma come non eri ancora nato, accidenti, non si può proprio parlare con nessuno “

MERCATINI RIONALI


Nonno Talpone ha sempre amato i mercatini rionali, le fiere, le bancarelle, in modo particolare quelle di libri usati e di ferramenta.
Da quando è in pensione se può li frequenta quasi ogni giorno, anche se certe volte si fa irretire dalle offerte dei vari supermercati e discount.
Ma i mercatini sono uno spettacolo di umanità imperdibile, quindi non è necessario comperare qualcosa, basta osservare.
Talpone pensa addirittura che sarebbe disposto a pagare un piccolo obolo per lo spettacolo offerto.
Detto questo, stavolta doveva acquistare frutta e verdura per la famiglia, cosa non tanto semplice, dato il controllo vigile e i giudizi critici di sua moglie, l’istrice prussiana, che pretende qualità ottima, mentre lui, particolarmente ossessionato dalla crisi economica mondiale, tende più ad un ipotetico risparmio.
Al solito banchetto preferito ( lui ha ormai individuato un punto ottimale in ogni mercato settimanale ) aveva fatto acquisti oculati e vantaggiosi, in seguito stranamente approvati dal suo supervisore prussiano.
A pagamento avvenuto, con le borse in mano, nonno talpone vede dietro di sé un vecchietto iracondo, montato su una grossa e vistosa bicicletta chopper, con specchietti vari e campanelli, munita di un corno di bue sul cestino anteriore che si mette a gridare :“ Che Allah di qua e Allah di là, dammi un chilo di ciliegie e che siano buone, voi non lavorate e avete case e tutto quanto ! “.
Il mio povero ragazzo del Bangladesh sorride modestamente e comincia svelto a servirlo, ma nonno talpone non sa resistere dall’esclamare : “ Non si bestemmia, non si deve bestemmiare vero ? “, rivolto al suo amico.
Lui mi guarda con uno sguardo mite e dice : “ Che vuoi, lui è cristiano ! “.
Rimango stupito e vergognoso, bloccato dalla voglia di iniziare una discussione o un litigio, io sostanzialmente agnostico riesco solo ad aggiungere :” Sono cristiano anch’io, ma leggo e rispetto il Corano e ogni religione, dico solo che non è giusto bestemmiare “.
Me ne vado via commosso per la battuta tollerante del giovane musulmano e vergognoso di essere nato cristiano e italiano come l’altro vecchietto.
Mi viene in mente la vecchia novella medioevale dei tre anelli, sulla vera base comune di tutte le religioni, mai così attuale in questo mondo ignorante e settario.
Se non basta la saggezza dei libri, bisognerebbe portare in televisione dei programmi sulla tolleranza verso gli altri, per moderare la stupidità e i pregiudizi degli ignoranti, una cosa quasi da “ RAI Storia “.
Figuriamoci, domenica è previsto il raduno folcloristico della lega padana, mi sembra di vivere in una serie di “ Star Trek “.