Jolly good fellow yoga


Speranze deluse.

E’ passata una settimana, ma nessuno si è iscritto al corso per anziani di ” dead yoga ” che avevo proposto al Community Social Club di St John.

Nemmeno uno dei numerosi lettori internazionali del blog di nonno Talpone ha avuto il coraggio o la temerarietà di proporsi per un corso per corrispondenza.

Comunque per dovere di cronaca devo precisare che nonno Talpone lo avrebbe tenuto gratuitamente, salvo eventuali omaggi vinicoli che qualche anima generosa avesse voluto donare.

Ieri però aveva notato che di fronte alla fermata del bus di Brighton Station c’era un negozio curioso.

Nelle sue vetrine erano esposti dei grandi cestoni di vimini graziosissimi.

In un’altra vetrina vi era un largo tronco di legno intagliato artisticamente con fiori e foglie tropicali coloratissimi.

Nonno Talpone aveva poi realizzato, osservando la vetrina da vicino, che si trattava di bare proposte da un’impresa di pompe funebri.

E qui è scattata l’idea geniale.

Proporre il suo corso di ” dead yoga ” ai possibili clienti del negozio.

Quelli vivi naturalmente. Perché bisogna giocare d’anticipo nella vita se vuoi avere successo.

Con il continuo aumento del costo della vita conviene investire su un articolo sicuramente necessario per ogni essere umano.

Invece di un’anonima lugubre bara convenzionale, perché non godersi un ultimo atto di fantasia?

Si potrebbe acquistare un grazioso esemplare personalizzato, mettendolo in sala in bella vista come oggetto di design o di scultura moderna.

E perché non provarlo prima, magari per un pisolino pomeridiano?

Il corso di yoga di nonno Talpone sarebbe propedeutico ad un buon sonno rilassante.

L’unica da lui proposta per il nome del corso, per renderlo più accattivante:

” Jolly good fellow joga “

Hot or Dead Yoga


Passando lentamente con la mia stampella per il viale alberato che conduce al mare ho avuto tempo di notare un succinto cartello appeso fuori da un portone, * Hot Yoga ”

Mi sono ricordato che ne aveva scritto tempo fa una nota blogghista che leggo sempre con affettuoso interesse.

Sono entrato a chiedere informazioni e per sapere se l” Hot Yoga ” fosse faticoso.

Lo era..

La tutor mi ha chiesto se avessi già praticato Yoga in precedenza.

” Certo, per molti anni – ho subito risposto – non mi ricordo molto, se non quella posizione che si sta distesi a terra per rilassamento e che ci si addormenta spesso.

La posizione del cadavere. ”

La signora mi ha guardato perplessa e poi mi ha suggerito di provare più avanti nella strada, presso la chiesa di St. John, dove si tengono vari corsi per anziani.

Giunto là, in sagrestia ho letto l’elenco delle lezioni.

Danze caraibiche, Tai Chi, Pilates, conversazioni in lingua tedesca, francese e anche italiana.

Ho pensato allora di propormi per insegnare io lo Yoga che conosco meglio.

Come chiamarlo?

Dead Yoga, ovviamente.

Sono speranzoso e aspetto una risposta.

Chi nasce giovane


” Scusate, mi ero appisolato.”

” Quattro giorni interi? – ho chiesto stupito.

Nonno Talpone non vuole ammettere di essere amaramente deluso per la sua mancata carriera di sceneggiatore a Hollywood, così mi ammansisce una sua spiegazione.

” Vedi, mio nipote Polipetto dice che russo sempre, la nipotina Giulia, la principessina, mi chiama nonno Tampone Dormiglione.

Posso io deludere dei bambini?

No davvero.

Poi dieci ore di sonno pesante arricchito di idee e incubi e tre o quattro di pisolino pomeridiano non sono poi molto.

Dicono che gli anziani soffrono d’insonnia e che solo i piccoli devono dormire molto.

Così seguo una mia massima:

Chi nasce giovane rimane giovane tutta la vita.”

Niente sangue?


Lui siede immusonito in un angolo del treno per Cambridge, in visita alla sorella, tra folle di ragazzini italiani urlanti e rumorosi delle scuole estive di lingue.

C’era rimasto male ieri sera a cena.

Il Martello di dio stava parlando del suo lavoro appena ultimato per una scena dell’ennesimo film di gangsters del famoso regista americano.

Nella scena della sparatoria in strada aveva dovuto aumentare a dismisura la quantità di sangue che inondava il marciapiede.

Quando nonno Talpone gli aveva chiesto se poteva presentarlo al famoso personaggio per sottoporgli il suo copione, bellissimo, romantico e di una finezza schakespearia, il Martello gli aveva domandato soltanto:

” C’è molto sangue?”

” No, però è prevista una scena in bianco e nero di un forno crematorio, in un’atmosfera fosca e torbida. ”

” Mi spiace papà, niente sangue, niente film”

Per completare la serata negativa nonno Talpone e consorte avevano pure perso nel torneo casalingo di burraco.

Sceneggiatore da materasso


Ha l’aria assonnata, nonostante il pisolino pomeridiano, ma nonno Talpone si sfrega le mani con entusiasmo e sembra soddisfatto.

Mi racconta che questa mattina alle sei era già seduto al tavolo per trascrivere nella sua agendina rosata le tracce di due post e la trama dettagliata di un film, un sicuro capolavoro.

Ho espresso qualche dubbio, sarà stato uno dei suoi soliti incubi, il ritorno a scuola a ripetere l’anno, il richiamo al posto di lavoro anche se pensionato e così via.

” No, questo era diverso – mi ha fatto notare – ho vissuto in un film tragico ma molto umano, con una forte vena lirica, alla Polanski. Ho anche il titolo:

L’uomo che sa. ”

Alla domanda di cosa voglia fare della sceneggiatura, lui ha risposto che stasera ne parlerà con il figlio inglese quando verrà a cena e a giocare a burraco.

” Lui ha conoscenze nel mondo del cinema, anche a Hollywood.

Potrei lavorare come sceneggiatore, mi basta un materasso comodo, una bottiglia di Prosecco prima di dormire e una segretaria che alle prime luci dell’alba stenografi e trascriva  la trama sul computer .”

Il lavoro sembra facile, penso io, come in quel fumetto di Paolino Paperino che trovava lavoro come collaudatore di materassi.

Libera uscita


” Non è vero che sono depresso per la gamba ! – sostiene nonno Talpone, impermalito per le mie battute.

” Ogni giorno faccio una camminata con mia moglie ed eseguo i sei esercizi di ginnastica mirata suggeriti dalla mia fisioterapista !”

Dopo la prima seduta alla clinica avevo chiesto notizie in merito.

” Tutto bene, mi sento meglio, lei è una donna e sembra competente”.

Dopo la seconda le informazioni si ampliarono : lei era gentile, alta, snella e bionda.

Dopo la terza mi ha confidato che aveva una voce calda e gli occhi azzurri.

Di fronte ad un mio sorriso complice ha precisato che lei era sposata e con figli grandi e il suo interesse era solo estetico.

Non so cosa dirà dopo la prossima seduta tra una settimana e poi quando a fine mese farà la terapia in costume nella piccola piscina ad acqua calda.

Ma il suo è solo un interesse platonico.

Ieri invece per una volta era uscito da solo per fare i suoi 500 metri di passeggiata.

Una signora anziana, con capelli bianchi, per strada gli ha sorriso e augurato il buongiorno.

Lui si è fermato, hanno parlato del tempo e alla fine lei gli ha confidato che aveva 82 anni e passeggiava sempre  a quell’ora per godersi il fresco mattutino.

Al ritorno a casa l’ha riferito alla moglie.

” Non solo mi ha fermato per strada, ma ha anche detto che aveva 82 anni quella vecchia signora!”

La moglie ha fatto una risata e ha detto che stava facendo conquiste.

” Ma scherzi? Con una di quell’età da nonna! – ha esclamato risentito nonno Talpone.

” Perché tu non ne hai 76 ?

Credi di essere un toy boy ?”

Ecco il pericolo delle libere uscite solitarie.

Un nonno del futuro


Dopo aver passato in catalessi un lungo periodo, nonno Talpone, nella pace delle lunghe vacanze estive a Brighton, in questi giorni si sta scatenando.

Le sue storie o le idee sono molteplici, tumultuose e assillanti.

Ma io devo trascrivere e qua sta il problema.

Trascrivo in fretta un titolo, un nome, certe volte solo delle cifre.

Ma ho anch’io una certa età e poi non ricordo più a che cosa si riferivano.

Ad esempio perché da giorni ho un appunto sul nonno del futuro?

Forse si riferiva ad una battuta del suo Martello di dio?

In pratica dato che il vecchietto si trovava con il ginocchio rovinato, il polpaccio vadodilatato, l’infezione all’alluce e la tallonite, non gli restava che tagliare la gamba, mettendo un arto con rotella finale per rullare sulle strade.

Su questa battuta nonno Talpone ci sta meditando e, dato che si sente leonardesco, sta stendendo una serie di schizzi per progettare un arto con skateboard finale, un modello molto giovanile.

Altra ipotesi sarebbe invece di usare dei pattini a rotelle colorate con tampone finale come usano i bambini.

Ma l’idea più complessa sarebbe una una scarpa monopattino con motore elettrico e una batteria ricaricabile a energia solare..

Non credo che abbia le capacità tecniche per realizzarli, ma lui sostiene che anche Leonardo aveva lasciato solo degli schizzi.

Ai posteri l’onore dell’opera.

La sua vicinanza con il gruppo dei Mental Diseases lo sta influenzando.

Gay Christmas


I nipotini sono partiti e la casa a Brighton appare vuota e silenziosa.

Però il figlio inglese, ” Quello bello con tanti capelli ” come ama definirsi con un certo gigionismo, ha subito trovato un diversivo.

” Oggi c’è il Gay Pride papà, è il cinquantesimo, il più grande e fastoso d’Inghilterra. Non puoi mancare!”

Nonno Talpone ha subito indossato i suoi nuovi pantaloncini a strisce bianco celestino, però forzato dalla moglie ad una classica T-shirt blu marino e con baschetto azzurro e occhiali da sole panoramici si è avviato, stampellando, con il figlio e il padrone di casa  verso la Parade.

Sul lungomare di stendeva per chilometri la carovana di camion, autobus, carretti con fantasiosi addobbi carnevaleschi inframmezzati da gioiosi gruppi di ogni categoria lavorativa o associazione.

Tra frastuoni di musiche, canti e balli una fiumana di gente si muoveva, tutti colorata  da collane hawaiane, braccialetti, girandole e bandierine.

I colori viola, blu, verde, giallo, arancione del movimento LGBT sfavillavano ovunque.

Nonno Talpone ha rivissuto i suoi tempi eroici da Figlio dei fiori ed è stato fotografato tra gruppi di policemen.

Non arrestato questa volta, uomini e donne in divisa erano sorridenti e coloratissimi, persino nelle stringhe degli scarponi d’ordinanza.

È stato successivamente immortalato tra il gruppo dei Mental Diseases, degli Altzhaimer e non potevano mancare i Blinded Veterans.

Non ha trovato il gruppo stampelle e carrozzine, ma è stato festeggiato dalla National Education Union, ricevendo in regalo una grande bandierina colorata.

Accasciato alfine su una panchina, ha sventolato felice il suo vessillo, mentre gli sfilava il torrente colorato di donne, uomini, bambini, cagnolini e fantasmagorici costumi di ogni sesso.

Mi hanno spiegato che questo Pride è ora comunemente chiamato Gay Christmas, perché è una festa di luci, colori e gioiosa fratellanza umana.

All’inizio questa definizione mi pareva blasfema, ma poi mi sono ricordato che anche i primi cristiani l’avevano copiata, secoli dopo, dalla festa del Sole Invitto o festa dell’inizio dell’anno nuovo.

Se non altro per ora il Pride non comporta lo scambio di costosi regali e cene pantagrueliche.

Nel primo pomeriggio Nonno Talpone è tornato stanco a casa .

La moglie si è mostrata stupita.

” Ma come, non ti hanno trattenuto per tutto il giorno?”

Il figlio Martello è ritornato con l’amico dopo le tre del mattino.

Loro sono giovani.

Nomignoli affettuosi


L’altro pomeriggio, mentre fuori dalla scuola d’inglese aspettavamo l’uscita del nipotino grande, suo fratello, il Polipetto, era coccolato dalla nonna, che lo stringeva al petto mormorando i soliti nomignoli affettuosi.

Lui ad un certo punto le ha chiesto:

” Nonna so che mi vuoi bene, ma perché dici che sono il tuo brutto intruglio puzzolente?”

Lei ha risposto che erano modi di dire affettuosi, usati in Umbria.

La mattina seguente io e lui abbiamo trascritto un elenco parziale, suscettibile di ulteriori incrementi per fare un dizionario italiano – nonnesco.

– Brutto papero puzzolente

– Cipollotto puzzone

– Brutto broccolo mio

-Brutta scimmia che non sei altro

-Dolce / brutto intruglio amorevole / puzzolente

– Cucciolotto d’oro e d’argento

– Mio bel topolino puzzone

D’altronde a casa sua il padre, il Grande Avvocato, lo chiama ” Zio Ninetti ” o spesso ” Gimbino “, il fratello maggiore ” Gimbi”, la madre ” Gimba “.

A questa notizia nonno Talpone ha composto una canzone su loro, ” la famiglia Gimboni” sull’aria veneta ” La famiglia dei Gobbon”.

Alla fine per consolarlo gli ho confidato che a casa mia la nonna quando chiama ad alta voce

” Amore mio piccolo !

Topolino mio !

Cucciolo d’oro !”

Oltre ad altri dolci vezzeggiativi, è inutile che mi presenti fa lei.

Chiama il gatto.

Però quando è di buonumore vengo chiamato ” Zucca “.

Forse per la mia alta fronte spaziosa, che arriva fino dietro la nuca.

 

Dichiarazioni imbarazzanti


A completamento del resoconto di quella fatidica giornata di 50 anni fa devo trascrivere che prima della partenza per l’Inghilterra a Milano avevo un filarino con una ragazza che studiava tedesco e che doveva fare le vacanze in Germania.

La ritrovai quella sera stessa, tra l’enorme folla che gremiva Trafalgar Square per ammirare su un enorme schermo la ripresa in diretta dello sbarco dell’uomo sulla Luna.

Questo avvenne mentre mi facevo largo  con il braccio che cingeva la mia bella brunetta, incurante di ogni evento mondiale.

Ci trovammo improvvisamente faccia a faccia, stupiti.

Con un aplomb britannico io salutai cortesemente e proseguii, sempre tenendo ben stretto il mio tesoro.

Mai più vista la tedesca.

Invece una settimana dopo, avendo goduto insieme le stradine e i parchi di Londra, una sera mi presentai all’amabile fanciulla con un anello d’argento, di quelli componibili che raffigurano due mani intrecciate.

Glielo infilai al dito dichiarando formalmente:

” Voglio sposarti. Vorrei avere cinque figli con te!”

La sua pronta risposta fu:

“Sei scemo? Grazie comunque dell’anello.”

In quanto si figli, passati alcuni anni dopo il matrimonio, quando dopo il secondo maschio le chiesi un terzo, possibilmente femmina, la sua secca risposta fu:

” Fatteli da solo se vuoi e Ciccarelli da solo!”