LEZIONI DALLA STRADA


Bisogna ammetterlo: questi extracomunitari non conoscono il codice della strada.

Siamo tutti fermi davanti al semaforo rosso ed eccone uno di loro che attraversa la via, sgusciando tra le auto, senza aspettare il segnale verde.

D’accordo, anche qualche italiano ora lo fa, soprattutto giovani donne, scommetto che non sono del nord.

Quando invece devono attraversare le strisce pedonali li vedi indecisi e intimoriti sul bordo del marciapiede, non osano attraversare.

Per fortuna quando ci sono io, con l’esperienza dei miei anni, gli faccio vedere come si fa: cipiglio duro, sguardo fisso e truce verso la corsia di marcia, discesa lenta ma costante dal marciapiede e , facendo segno di seguirmi agli indecisi, li guido fino a metà corsia, per ripetere la stessa operazione dall’altra parte di marcia e portarli in salvo sul marciapiede opposto.

Certo qualcuno non rallenta e allora, calcolando con la prontezza di un torero, volteggio a lato e lancio sonori improperi e insulti a quei delinquenti che non si sono fermati.

Le urla hanno anche una funzione liberatoria e poi fanno allegria sulla strada.

Per ora nessun automobilista si è fermato poco più avanti per ribattere, ci mancherebbe altro, le mie esternazioni sono sempre avvenute quando sono in numerosa compagnia.

Stamane, mentre andavo al vicino mercato ambulante di via Padova, vedo davanti a me la solita vecchia zingara accosciata a terra, da professionista dell’elemosina, che tenta di intenerire i gonzi.

Rallento per ammirare la sua recitazione e mi sorpassa un uomo di mezz’età, giubbotto malconcio e pantaloni sformati, dai capelli crespi, che si ferma presso la vecchia, si china, scambia due parole, getta qualche monetina e si allontana.

Incuriosito lo seguo, mi affianco, lo guardo: è un arabo di quelli che cercano di rifilarti ombrelli, scarpette e giochini cinesi di pessima qualità.

“ Scusa amico – gli dico gentilmente in tono paterno – guarda che quella è una professionista dell’elemosina, magari hai più bisogno te di lei”

Lui si gira, mi guarda con un viso mite e bonario e risponde gentilmente “ Non so, magari aveva proprio bisogno di un’offerta, chi lo può sapere?”

Poi si è voltato e quasi scusandosi si è allontanato.

Facendomi sentire un verme.

Aveva ragione mio padre buonanima, non si finisce mai di imparare.

APPUNTI SPARSI


Ricordi, immagini, frasi, pensieri.

Affiorano all’improvviso, si espandono lucidi, brillanti come sgargianti bolle di sapone … poi esplodono con un flop.

In questi giorni si accumulano le mezze pagine compitate in fretta, quando posso, ma non ne trovo il senso.

Santo Talpone  aiutami tu, sono sprofondato nelle ripetute abitudini di ogni giorno, fammi divertire o arrabbiare ancora.

I frizzi, le fantasie brillanti richiedono la tenace fatica di inseguirle subito, notte o giorno che sia, lasciando anche il letto caldo, il libro che stavi leggendo, le piccole comodità e gli altri impegni.

La pagina scritta è un’amante esigente e permalosa, ogni incostanza o presunto tradimento scatena la sua vendicativa scomparsa.

Pertanto non so, care amiche ed amici, se bastano le mie scuse per la mia assenza dal blog, ma vi prego, accettatele senza troppa insofferenza.

Scusate, mia moglie mi chiama.

Si, ho capito, vuole che esca ancora per andare al supermercato per fare la spesa.

Va bene cara, ma non è troppo presto per acquistare la farina 0 e 00 per preparare i ravioli di Natale ?

Povera piccola, devo caricarmi dei borsoni, sono il suo uomo di casa.

D’accordo, anche l’olio di mais, si, non mi sbaglio questa volta.

Come ?

Anche l’olio d’oliva dalla cantina per la salsa verde, sì lo so, è stata colpa mia di farmi regalare quel grosso mazzo di prezzemolo dal mio amico ambulante, quello del Bangladesh con sei figli, sai mi chiama sempre zio, quasi quasi penso di esserlo diventato, speriamo che non ci invitino per i matrimoni di tutti quei bambini.

Va bene devo uscire signore e signori, non ho mai avuto amanti e penso di aver poca fortuna anche con quella di fantasia.

MERCATINI RIONALI


Nonno Talpone ha sempre amato i mercatini rionali, le fiere, le bancarelle, in modo particolare quelle di libri usati e di ferramenta.
Da quando è in pensione se può li frequenta quasi ogni giorno, anche se certe volte si fa irretire dalle offerte dei vari supermercati e discount.
Ma i mercatini sono uno spettacolo di umanità imperdibile, quindi non è necessario comperare qualcosa, basta osservare.
Talpone pensa addirittura che sarebbe disposto a pagare un piccolo obolo per lo spettacolo offerto.
Detto questo, stavolta doveva acquistare frutta e verdura per la famiglia, cosa non tanto semplice, dato il controllo vigile e i giudizi critici di sua moglie, l’istrice prussiana, che pretende qualità ottima, mentre lui, particolarmente ossessionato dalla crisi economica mondiale, tende più ad un ipotetico risparmio.
Al solito banchetto preferito ( lui ha ormai individuato un punto ottimale in ogni mercato settimanale ) aveva fatto acquisti oculati e vantaggiosi, in seguito stranamente approvati dal suo supervisore prussiano.
A pagamento avvenuto, con le borse in mano, nonno talpone vede dietro di sé un vecchietto iracondo, montato su una grossa e vistosa bicicletta chopper, con specchietti vari e campanelli, munita di un corno di bue sul cestino anteriore che si mette a gridare :“ Che Allah di qua e Allah di là, dammi un chilo di ciliegie e che siano buone, voi non lavorate e avete case e tutto quanto ! “.
Il mio povero ragazzo del Bangladesh sorride modestamente e comincia svelto a servirlo, ma nonno talpone non sa resistere dall’esclamare : “ Non si bestemmia, non si deve bestemmiare vero ? “, rivolto al suo amico.
Lui mi guarda con uno sguardo mite e dice : “ Che vuoi, lui è cristiano ! “.
Rimango stupito e vergognoso, bloccato dalla voglia di iniziare una discussione o un litigio, io sostanzialmente agnostico riesco solo ad aggiungere :” Sono cristiano anch’io, ma leggo e rispetto il Corano e ogni religione, dico solo che non è giusto bestemmiare “.
Me ne vado via commosso per la battuta tollerante del giovane musulmano e vergognoso di essere nato cristiano e italiano come l’altro vecchietto.
Mi viene in mente la vecchia novella medioevale dei tre anelli, sulla vera base comune di tutte le religioni, mai così attuale in questo mondo ignorante e settario.
Se non basta la saggezza dei libri, bisognerebbe portare in televisione dei programmi sulla tolleranza verso gli altri, per moderare la stupidità e i pregiudizi degli ignoranti, una cosa quasi da “ RAI Storia “.
Figuriamoci, domenica è previsto il raduno folcloristico della lega padana, mi sembra di vivere in una serie di “ Star Trek “.