WHY NOT A SMILE ?


A long age may bring you to be a wise man or a silly dischanched old man.

I sometimes feel a young childish way to look around me with a smile.

May be it happens when I hold in my hand a glass of red wine.

I don’t know if I am a wise or a silly old block but in same way smiling around me I touch the happiness.

UN SORRISO, PERCHÉ NO ?

Una lunga vita può portarti a diventare un saggio o uno sciocco vecchio disilluso.

Talvolta io provo come un bambino a guardarmi intorno con un sorriso.

Puo’ essere che mi capiti quando tengo in mano un calice di rosso vino.

Non so se sono un saggio o un vecchio sciocco, ma, in qualche modo, sorridendo intorno a me riesco a toccare la felicità.

Avevo provato una certa nostalgia per i due figli lontani, il Martello di Dio e il Selvatico Tasso irlandese.

Mi sono trovato a pensare a loro nel mio elementare inglese, condividendo la loro trepida attesa con questi pensieri per strappare loro un sorriso, magari anche di compatimento per un vecchio Talpone.

Scusa Ambiente


Qualcuno mi ha criticato per il mio post, come fosse una presa in giro del problema, anzi della tragedia ambientalista.

Non bisogna prendere alla lettera quello che lui pensa, nonno Talpone non è completamente indementito, almeno per ora, ma agisce come tutti noi quando diamo la colpa dei nosttn problemi a qualcun altro.

Inoltre lui tenta disperatamente di ironizzare su sé stesso e sugli avvenimenti quotidiani, perché come molti anziani ha timore del mondo, della vecchiaia, della morte.

È un meccanismo di autodifesa che ha scoperto casualmente otto o nove anni fa, grazie al figlio inglese e ad una gentile mammina, non li potrà mai ringraziare abbastanza per il loro generoso aiuto.

Scusate quindi le parole scritte incautamente, i vecchietti dovete sopportarli fin che ci sono.

Cambiamenti climatici


” Come si fa a sopravvivere a questa fastidiosa umidità?

Ci sta rovinando tutti quanti questo cambiamento climatico.

Guarda i miei pantaloni, i gilet, le giacche !

Tutti rovinati !

Si sono raggrinziti, ristretti, accorciati !

È anche vero che i tessuti di una volta erano di buona qualità, non come adesso!

Oh che tempi !”

Stamattina nonno Talpone dopo la doccia e la doppia rasatura aveva tratto dall’armadio una serie di abiti che gli erano palesemente inadeguati di almeno due taglie .

Da vecchio amico, nonché fedele amanuense delle sue frasi storiche, ho cercato di fare notare che attualmente siamo in un periodo di notevole siccità.

Ho anche voluto accennare alle recenti vacanze umbre, durante le quali i pranzi e le cene con i numerosi parenti si concludevano in solenne abbuffate.

Non dimenticherei anche le sue colazi mattutine, quando i tazzoni di tè verde dietetico si accompagnavano a larghe porzioni di pizze al formaggio pecorino pasquali e affettati di lonzino al pepe, prosciutto crudo, cioccolato e noci.

Il tutto era abitualmente consumato dopo la rituale tazza di yogurt alla greca, poiché lui crede alle diete salutari.

“Fandonie, insinuazioni !

Fake news ! – ha esclamato lui con veemenza –  Come puoi negare il cambiamento climatico !”

 

Aromi di canapa


All’ospedale durante il prericovero per l’operazione alla cataratta gli avevano messo delle gocce dilatatorie, motivo per cui  non vedeva molto bene.

Nonno Talpone, pur con una visione ancor più vaga e nebulosa aveva però deciso di uscire in strada senza guida per acquistare il suo yogurt preferito alla greca.

Su un marciapiede ha però sbattuto contro un cartellone pubblicitario.

Scrutando da vicino ha visto l’immagine di una grande foglia.

Di vite?

Di acero?

Noo, era di canapa!

Incuriosito era entrato nel negozio ove una procace giovane signora ( ? ) l’ha salutato gentilmente.

Lui come un timido studentello ventenne, o almeno così era imbranato nei suoi verdi anni, ha chiesto se la foglia era quello che lui pensava.

“Ma certamente, caro, vendiamo pacchetti da dieci grammi per sigarette, ma anche creme, dolcetti, caffè, tisane, caramelle a base di canapa terapeutica.

Degluttendo imbarazzato lui ha scelto una tisana al gusto di liquirizia e canapa, ha pagato e stava per uscire di soppiatto come un ladro, quando la bella signora ( così forse appariva alla sua vista appannata ) gli ha offerto con insistenza un caffè e due dolcetti della medesima composizione.

Lui ha bevuto, sgranocchiato e mentre cercava di uscire da quell’antro peccaminoso, la sua maga Circe con voce flautata lo ha invitato a passare la mattina seguente per una colazione gratuita in sua compagnia, dato che si sentiva molto sola.

Ritornato a casa ha nascosto dietro i barattoli del tè la sua tisana.

Nel pomeriggio ha avuto un problematico mal di pancia, forse dovuto ai suoi diverticoli o ad un senso di colpa  psicosomatico.

Non è più tornato su quel marciapiede, le fantasie da figlio dei fiori meglio lasciarle nei ricordi.

Ammetto, sono un nonno fifone.

Stati d’animo agitati


Grunt!

Nonno Talpone è da poco tornato dalla campagna umbra dopo aver potato e concimato le sue piante di ulivi, limoni e rose.

Per la cronaca si è quasi arrostito preparando il falò delle ramaglie, con il risultato di bruciarsi le sopraciglia e i baffi.

Il naso no.

Ora a Milano freme impaziente.

Cosa fare?

I suoi due nipotini sono lontani in vacanza, gli altri due adottati pure, quindi si trova in uno stato di irritabile inquietudine.

Un nonno senza nipotini è come un capitano senza nave, un maestro senza allievi, un bambino senza giochi.

Neanche la prossima consegna di dieci damigianette di vino novello per la sua scorta in cantina sembra consolarlo, questo è grave.

Prova vocale


Non e morto né addormentato o stanco.

Ci vede poco e male.

Stamattina, Festa della Liberazione ha avuto una delle sue idee geniali ( lui modestamente le chiama leonardesche ).

Perché non recitare ad alta voce il suo blog?

Ormai i libri li ascolta con radio, recorder e apps apposite ( scusate sento digrignare i denti della mia ex insegnan di lettere).

E invece non si può!

Ho reclamato con i gestori del blog, scrivendo con il naso a tre centimetri dal video del telefonino ( il mio naso e abbastanza lungo di suo).

Ora aspetto, in fondo male che vada la cornea ho ancora tre centimetri prima di schiacciarmi sullo schermo.