ANGOSCE DA RITORNO


“Non sei contento di tornare a Milano?
La città dell’ EXPO, dei due gatti mascanzoncelli, della tua impegnatissima Istrice, delle giornate televisive ?”
” Sgrunt !- nonno Talpone digrigna i denti, é pallido, é in piena crisi angosciosa di partenza.
E’ spiacevolmente irritabile, ma di nascosto ha acquistato un kilo di salsicce freschissime dal suo macellaio e una grossa pizza di Pasqua al formaggio pecorino.
Due adorabili nipotini lo aspettano domani all’uscita della scuola.

MICA SONO SCHIAVO IO


La giornata soleggiata, sia pure una parentesi tra una pioggia primaverile e un’altra probabilmente prevedibile, non ha fatto bene a nonno Talpone, procurandogli un’eccitazione irritabile e pungente.

“Non sono mica schiavo io ! Tutta la gente che conosco sta incollata alla televisione come fosse drogata.

La accendono alla mattina appena alzati e continuano così fino a notte inoltrata, pranzo e cena compresi.

Non importa quali siano i programmi, lo schermo deve sempre restare acceso, con voci e musica a tutto volume, al massimo fanno ginnastica con il telecomando, litigando con il coniuge per il canale da scegliere.

Dalla mezz’età sino al ricovero per anziani, eccoli lì i drogati !

Io?

Mai se sono solo, mai accesa quella scatola malefica.

Io sono per le passeggiate, i lavoretti sporadici, i buoni libri, la musica.

Beh, naturalmente devo essere informato, tengo sempre a portata di mano il portatile, il tablet, lo smartphone.

Leggo le notizie su quattro o cinque giornali in rete, mi aggiornò su Facebook, twitter, Watsappp, qualche ricerca su Google, un filmetto su YouTube, insomma quanto basta, non più di cinque o sei ore al giorno, mica sono schiavo io.

PIOVE, CHE MERAVIGLIA


Appena spalancate le finestre ho scoperto che sta piovendo, con gocce fitte e continue e mi rallegra il gorgoglio dei tubi di scarico delle grondaie.

Piove e così ho la scusa per riposare, il lavoro nei campi argillosi gonfi di pioggia impedisce ogni lavoro.

La schiena, la mano destra, le spalle, quasi tutte le mie vecchie giunture non ne potevano più.

Sono stanco, non riesco nemmeno più a leggere alla sera.

Sono stanco e sono felice.

Al calduccio davanti al camino acceso mi sentirò un re.

Con la corte delle gatte sui davanzali delle finestre che mi adoreranno.

D’accordo, non come un dio, ma come il loro cuoco personale che preparerà il pranzo domenicale.

ROBA DA GATTE


Alla mattina presto quando scendo in cucina per prepararmi la colazione e apro gli sportelloni di legno mi trovo davanti un’adunata di otto gatte che mi guardano mute con i loro occhioni.

Non miagolano come i due disperati casalinghi di Milano, queste ti osservano a distanza come sfingi indecifrabili.

Ovviamente gli preparo subito tre piatti di spaghetti con carne e croccantini, ma non ringraziano, il territorio è il loro, tengono lontano topi e serpenti e questa è la paga dovuta.

Alle 11 mentre riuscivo da casa ho visto una delle due gemelle bianco maculate che mi fissava.

Sono dovuto entrare e uscire dalla porta diverse volte.

Lei era sempre lì immobile.

Alla fine i suoi grandi occhi mi hanno commosso e le ho subito preparato un piatto di cibo.

Lei si è avvicinata con calma regale, l’ha annusato, poi si è allontanata un poco e mi ha guardato ancora.

Che sciocca – ho pensato – non sa nemmeno quello che vuole.

Rientrando in casa per prendere un attrezzo ho scorto sul lavandino un barattolo di tonno con un rimasuglio di olio.

Allora ho capito, tre ore prima avevo aggiunto nella pasta l’avanzo della scatoletta.

L’ho versato nel piattino di fronte a lei, che subito ci si è avventata sopra, mentre altre gatte, sorelle o cugine spuntavano fuori dai cespugli di rosmarino.

Mi aveva adescato come un vecchio babbeo!

Giovani femmine già esperte.

Roba da gatte!

AMORE GOLOSO


Ha chiamato la mia Istrice : ” Ho visto i piccoli all’uscita di scuola e hanno chiesto di te. Ho detto che eri a Terni a lavorare. A loro manchi molto. Li ho consolati precisando che torni la prossima settimana. Ci hanno pensato un poco poi hanno chiesto che se torni devi portare tante salsicce, quelle buone da cuocere in padella.”

Come nonno posso essere soddisfatto: l’amore c’è ancora, sia pure condito con la golosità.

SORPRESE


Ho chiesto al promettente avvocato come aveva visto i suoi bimbi nel rapido ritorno a casa.

Tutto bene, i piccoli gli avevano regalato i loro disegni colorati per la festa del papà.

“A proposito, auguri anche a te papà !”

Poco fa mi ha telefonato anche il Martello inglese, chiamandomi affettuosamente ” il suo ciccione”.

Toh, allora non sono solo un vecchio nonno.

Quante cose mi dimentico, la vita è piena di sorprese.

PRIMA O POI


La linea c’è, ora è scomparsa, forse ritorna.

Bello stare in cima alla collina tra i boschi, con il segnale di internet e del telefono che gioca a rimpiattino.

Sarò breve.

Per forza.

Per fortuna.

Difficile ridurre N.T. in stile telegrafico.

Scrivo su carta, il post arriverà prima o poi.

CUOR DI PAPA’


Siamo in marzo, il momento della potatura degli ulivi, delle viti, degli alberi da frutta, bisogna concimare, zappettare.
E’ un richiamo insistente della natura a cui obbedire.
Nonno Talpone si era preparato alla consueta migrazione in Umbria, magari con una tappa a Parma, dove da poco il figlio promettente avvocato ha trovato un nuovo lavoro e dove passa, solitario. una parte della settimana.
Il consueto zaino di libri, telefonini e computer deve essere sembrato troppo esiguo all’Istrice Prussiana.
Così gli ha stivato la vecchia Golf Famigliare con un pesante tavolo fratino di rovere ( è del nonno, gli farà piacere averlo nel locale in affitto).
Poi pentole, boccali, decanter di cristallo con pampini di vite in argento ( se invita gli amici farà una bella figura ).
Un piumone matrimoniale, cuscini, un forno a microonde, una bottiglia di Limocello preparato dalle mani di mamma.
Voleva infilare nell’auto una scarpiera alta due metri o almeno una vetrinetta antica ( era del nonno, che si chiamava come lui ), ma, non essendo un automobile gonfiabile, purtroppo non vi è riuscita.
Sotto la pioggia battente ieri nonno Talpone, incastrato nello stretto spazio di guida, pensava di essere uno di quei kamikaze inseriti a fatica nei loro velivoli carichi di tritolo, pronti alla missione suicida contro il nemico.
Ma la sua era una missione umanitaria, anche se, una volta imboccata l’autostrada, preso dalle sue fantasie, si è provato a superare i 100 km all’ora, tra un tintinnio vibrante di vetri e pentole.
Missione compiuta, a Parma nella pausa pranzo hanno scaricato le merci, il figlio è ritornato in ufficio, mentre nonno Talpone ha visitato osterie e chiese romaniche, attendendo poi a casa il ritorno del suo piccolo.
Alle nove di sera l’avvocato ha suonato alla porta, si è cambiato e poi l’ha portato a cena in un prestigioso ristorante.
Loro due soli, cosa che raramente accade e questo piacere è lievitato al ritorno a casa, seduti al tavolo, mentre gustavano dei bicchierini di Limoncello.
Sono partiti i ricordi, gli scambi di opinione, i pacati racconti delle proprie esperienze.
Prima di andare a coricarsi, in camere separate perché nonno Talpone russa assai, il suo piccolo, pur con i suoi 42 anni ben maturati, ha confessato che era stato bello dopo il lavoro essere accolto da una persona che lo attendeva .
“ Puoi rimanere un giorno ancora da me ? Così quando torno a casa non mi ritrovo solo !”
Cuor di papà, come partire e lasciarlo per delle piante di ulivo ?
Un giorno ancora, è deciso.
E poi “ io sono fubbo”, come diceva il nipotino anni fa, una serata insieme , padre e figlio, ti tolgono di dosso più di trent’anni.
Questa è la fonte della giovinezza.

PILOTA SPERICOLATO


In queste giornate di sole di fine inverno, ancora gelide, ci si sente rattrappiti, con le ossa quasi disarticolate e doloranti.
Il mio passo è goffo, anche quando cerca di essere spedito, mi sento senza forze.
Effetto gioventù, è chiaro, diciamo che la colpa è della primavera imminente.
Quando alla sera mi vado a coricare nel letto è con vera soddisfazione, quasi una goduria, che mi stendo supino, coprendomi con il piumino fino alla punta del naso.
Le lenzuola fresche, la morbidezza avvolgente del materasso, la lieve copertura che mi avvolge provocano una sensazione rassicurante e liberatoria, che mi fa venire in mente i tempi dell’infanzia, quando, avvolto nelle coperte, mi immaginavo di essere calato in una sonda spaziale, vagando tra le stelle in ricerca di solitarie avventure.
Mi ricordo i rapidi movimenti delle mani, ben strette al corpo per evitare ogni passaggio d’aria, con le quali scansavo asteroidi vaganti, deviavo dalle traiettorie di navi spaziali nemiche o procedevo a prudenti atterraggi su pianeti sconosciuti.
La moglie mi ha trovato più tardi così imbozzolato tra le lenzuola, con la luce del comodino accesa e gli occhi chiusi.
“ Dormi ?”
“ No, sono sveglio, sto pensando.”
“ Va bene, intanto ti spengo la luce.”
Lui vorrebbe protestare, ma è troppo impegnato ai comandi della sua piccola astronave, non ha tempo per queste sciocchezze e, con una graziosa virata, da pilota spericolato, scivola via nei suoi sogni di bambino.

CLASSIFICHE CONIUGALI


“ Il progresso è la legge della vita … ( noi ) continueremo a fare progressi anche se andassimo all’indietro. “
Da “ I morti di Jerico “ di Colwin Dexter

Dite quello che volete, ma certe volte la mia vita sembra avanzare a gambero.
A vent’anni lei mi amava ed ero il primo della lista.
Dopo il matrimonio con il primo figlio sono passato in seconda posizione.
Alla terza con la nascita del secondo.
Avanzai al quarto e poi al quinto posto con la venuta dei due nipotini.
Da Natale con i regali gattari alla moglie mi sono piazzato all’onorevole posizione numero 7, dicono però che quello sia un numero magico.
Ma la vita potrebbe essere ancora lunga, potrei essere promosso ad ulteriori avanzamenti, fino a quando la mia adorata Istrice Prussiana mi sopporterà.