CARNEVALE E RICORDI


Giovedì grasso con i nipotini.
Nonna aveva preparato due grosse torte, una bianca alla vaniglia morbida di burro e spolverata di zucchero a velo, l’altra al cioccolato fondente Zaini.
Appena entrati ne hanno mangiate quattro fette accompagnate da bicchieri di Ace, poi con calma abbiamo deciso per una visita al Museo della Scienza e della Tecnica.
Nel vagone della metropolitana vi era solo un sedile libero,
“ Nonno siedi tu, così mi fai il trono del re !”
Un gioco di molti anni fa: il nonno impettito con le braccia stese in avanti per fare da braccioli, al suo piccolo re che detta gli ordini: “ Stringi forte, abbassa, rialza, fai il solletico, grattami l’orecchio …”
Appena usciti alla Pusterla di sant’Ambrogio, un dovuto pellegrinaggio alla famosa pasticceria ben nota agli studenti universitari della Cattolica.
Tranci di pizza alle acciughe, al prosciutto, focaccia alle olive, piadina iperfarcita, panini imbottiti, torta Pasqualina, Chiacchere da Carnevale, Coche e bibite.
Con le due borse ricolme di provviste siamo entrati nel museo, già affollato di scolaresche in teorica vacanza istruttiva.
Siamo subito scesi alla mostra delle vecchie locomotive, per poter salire nel loco-tender e manovrare con frenesia tutte le leve e rotelle disponibili.
Esaurita l’avventura ferroviaria siamo usciti nel cortile gelido, i giganteschi Trasformer colorati erano stati purtroppo rimossi, come pure le sedie e tavolini da picnic.
Vi era solo la spianata di ciottoli e ghiaia tra gli alberi spogli.
“ Quanti sassi tondi come quello che ti ho tirato in testa tanti anni fa, ti ricordi nonno?”
L’ho ben presente piccolo mio e sono felice che tuo nonno , trono o incauto bersaglio che sia, resti talvolta a farti compagnia nei tuoi pensieri.
Sappi che veglierò sempre su di voi, presente o silente che sia.
E ora scherzate e ridete, è Carnevale.
Per la quaresima c’è sempre tempo.

BREXIT CHE ERRORE


Da quel giorno sciagurato in cui gli inglesi votarono incautamente per l’uscita dalla Comunità Europea moltissimi si sono pentiti.
Quelli che sbadatamente non ritennero importante l’andare a votare, i molti che non avevano valutato le conseguenze economiche dell’isolamento nonché gli imprenditori per la carenza di mano d’opera.
Nonno Talpone, da sempre anglofilo, ne fu stupito e contrariato, ma era comprensivo, le bizzarrie e la suscettibilità degli isolani di Albione le conosceva bene.
L’Inghilterra è quasi una seconda patria per lui, pur mantenendo salde le sue radici italiche.
Inoltre sua sorella ci vive da più di cinquant’anni, suo figlio da una ventina e lui stesso vi si reca in vacanza più volte l’anno.
Questa sera però è arrivata una notizia sensazionale: suo figlio, il temibile Martello di dio, ha comunicato di aver chiesto e ottenuto in pochi giorni la cittadinanza inglese, anzi il 5 marzo giurerà di fronte ad un funzionario di Sua Maestà.
Povera Theresa May, ha fatto di tutto per tener lontano polacchi, rumeni e italiani e poi si va a prendere Lui in pianta stabile.
Vedrà che martellate!

AMORE DOPO I 70 ANNI


Esiste ancora l’amore dopo i 70 anni?
Per me sì, in ogni età si può essere presi e sconvolti dall’Amore.
Non parlo di sesso in senso stretto, ma dall’emozione che ci sovrasta in modo preponderante e che rende secondaria ogni altra funzione cerebrale.
Certamente dopo molti anni che si sta insieme i sentimenti reciproci si evolvono e si moderano assai, dopotutto è passato mezzo secolo dal primo bacio fatale.
In effetti nelle nostre case si possono ascoltare ancora paroline dolci dalla nostra amata:
“ Amore mio piccolo!
Tesoro mio unico !
Come si fa a non volerti bene?”
Un osservatore superficiale potrebbe pensare che queste espressioni affettuose fossero rivolte al marito al compagno di vita, quello del “ fin che morte non vi separi “ e così via.
Ma avete già capito che sono rivolte invece al cagnetto , al gattino di casa, se non al criceto o al canarino.
Nonno Talpone è fortunato, la sua Istrice Amorosa si comporta diversamente dalle altre mogli.
Stamattina mentre usciva dalla porta per andare dalla parrucchiera gli ha detto con voce flautata:
“ Porti giù te i quattro sacchi della pattumiera, passerotto ?”