UN AFFRONTO


Siamo in spiaggia, il signore con il pizzetto e baffetti sottili è il padre di un piccolo che gioca con i miei.
Finalmente un tipo simpatico, estroso, buon conversatore, forse anche per la sua professione di promotore di una nota casa farmaceutica americana.
E’ uno dei pochi con i quali posso parlare di libri, di storia, di religione e di politica, insomma fuori dall’usuale bla bla quotidiano.
Le nostre idee sono molto simili, a parte il suo ateismo dichiarato, che io trovo troppo radicale, in fondo la negazione assoluta di qualcosa fuori o sopra di noi la trovo fideistica.
Ma sulla situazione politica le nostre opinioni sono quasi sempre convergenti.
Nonno talpone si infervora nell’argomento e comincia a enumerare la sua personale versione della rivolta studentesca del 1968, la reazione studentesca alla guerra del Vietnam e la richiesta di un nuovo modo di studiare in università e nelle scuole.
Insomma i particolari cambiano, ma i problemi sono sempre quelli, irrisolti naturalmente, però le radici sono quelle del ’68, è chiaro, non pare anche al nuovo amico ?
Lui mi guarda per un attimo, poi con un sorrisino contrito risponde “ Ma io veramente nel 1968 non ero ancora nato !”
“ Incredibile, ma come non eri ancora nato, accidenti, non si può proprio parlare con nessuno “

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