“ Ben tornato nonno Talpone, come stai ?”
Stamattina improvvisamente si è fatto rivedere il mio vecchio amico, quello che conosco dall’infanzia, arrivando da me con un’andatura dondolante e l’aria impunita e sbarazzina di un bambino che esca dal nascondiglio in cui si era nascosto in una partita di mosca cieca.
“ Uhm, così così – ha risposto evasivamente – vedo che qua le cose vanno al solito modo, nessuna novità, niente avventure, sei il solito poltrone !”
Poi con una punta di trepido interesse “ Mi ha cercato qualcuno ?”
Io ero rimasto così male per le sue parole di scherno che volevo rispondergli che proprio nessuno lo aveva cercato nella sua lunga assenza, perché lui è solo un vecchio “balengo”presuntuoso.
Ma poi mi ha fatto pietà e ho ammesso che tre o quattro persone avevano chiesto di lui, probabilmente volevano avere sue notizie, magari si erano anche preoccupate, come , lo ammetto, lo era stato anche il sottoscritto.
“ Sono stato impegnato dal punto di vista culinario – ha affermato con un certo sussiego nonno Talpone – sai benissimo che apprezzo molto la buona cucina ( cosa verosimile, data la sua pronunciata circonferenza addominale ) , che ho amato e stimato grandi film come La Grande Abbuffata e Il Pranzo di Babette, che leggo con piacere la letteratura gialla, per intenderci quella che ha per protagonisti Nero Wolf o la moglie del Commissario Maigret “
“ Allora anche quelli con la cammarera e l’oste preferito del Commissario Montalbano “ Ho osservato io perfidamente.
“ Si, è vero, pure loro, inoltre colleziono libri di cucina regionale italiana e internazionale, oltre ad ogni tipo di ricettari dei secoli passati.
Purtroppo avendo sposato una talentosa femmina, sia pure tipo generale prussiano, che cucina divinamente, non ho avuto recentemente molte occasioni di mostrare la mia arte, la mia valentia acquisita.
Come sai quando vado in casa dei miei nipotini sono spesso costretto, piacevolmente devo ammettere, a rivedere più volte il film Ratatuille.
Divertente e bellissimo – ha sospirato nonno Talpone – se non fossi completamente calvo potrei sperare di trovare anch’io un topino che, appollaiato sopra la mia testa, mi diriga nel compimento di quella nobile arte.
Giorni fa mia moglie era fuori casa per assistere ad un concerto, ero solo e mi sono ritrovato alle otto di sera senza aver ancora cenato.
Sono entrato in cucina, ho apparecchiato tavola, ho aperto il frigorifero e ho deciso di tralasciare i contenitori delle pietanze già preparate, per cucinarmi qualcosa di personale.
Ho ripassato mentalmente varie ricette, poi ho deciso che la genialità si esprime meglio nelle cose semplici, come insegna Ratatuille.
Ho preso il panetto del burro e due uova.
Ho scovato una padella antiaderente della giusta misura.”.
Pausa.
“ Va bene – dico io – non mi sembra un piatto tanto geniale, hai forse aggiunto una grattugiata di tartufo di Norcia, dei gamberetti, delle verdure, insomma non mi dire che hai preparato una semplice omelette ?”
“ Sciocco, l’arte è anche quella di cucinare due uova in padella in modo perfetto, come diceva quel famoso chef … che ora non ricordo.”
“ E allora ?”
“ Ma come sei noioso, cosa c’entrano i particolari, quello che conta nella vita è il principio creatore …”
“ Guarda che sia io che i tuoi lettori vogliamo sapere i dettagli di questo tuo piatto geniale, anzi creativo, come affermi tu “
Nonno Talpone si è subito inalberato, per poi mostrarsi stranamente imbarazzato, stava per uscire di casa un’altra volta, poi in un impeto di liberatoria e tumultuosa confessione ha mormorato :
“ Avevo sciolto delicatamente il ricciolo di burro nel tegame, spumoso al punto giusto, l’avevo posato sul ripiano del lavello per fermare la cottura, avevo preso in mano le due uova, con un rapido scatto del polso ne ho rotto i due gusci …
Grumpf, ho sbagliato la mira, i tuorli e gli albumi sono caduti fuori dal bordo del tegame, lasciando una bavosa scia sulla lavastoviglie e finendo sul pavimento con uno schiocco agghiacciante e lasciando una macchia colorata sul bianco del tappetino pulito.
Ho passato la sera a pulire, lavare e smacchiare la stuoia, per farla poi asciugare sul termosifone, prima che ritornasse la mia Istrice teutonica, che come sai è una maniaca delle pulizie.
Quando molto più tardi è entrata in casa, lei non si è accorta di niente, avevo pulito tutto perfettamente e cancellato ogni traccia come dopo aver commesso un sanguinoso omicidio.
Però devi ammettere che la mia idea era originale e creativa, non è vero ? “