GIORNATA DI COMPLEANNO


Alcune lettrici mi chiedono cosa ha fatto nonno Talpone durante il giorno del suo compleanno.

Ho dato uno sguardo al suo diario.

“ Mi sono reso conto di aver compiuto un anno, mi sento le forze di 24, ma il collo e la schiena mi rammentano un’età molto più tarda.

L’Istrice Prussiana ha lavorato al computer per le sue tesi, poi deve stirare, riposare e andare al suo concerto alla Scala.

Io mi defilo, passeggio sotto la pioggia, chiedo ricovero al figlio promettente avvocato, permesso accordato, anche con un invito a cena e sottinteso permesso di vedere i nipotini.

Porto una copia rilegata delle mie fiabe per loro, oltre ad averle raccontate a voce, se vorranno i genitori potranno leggergliele.

A casa loro tutto tranquillo, i piccoli disegnano e colorano con la mamma nella cameretta, il papà è tutto indaffarato e infarinato in cucina.

Ha preparato le tagliatelle all’uovo, il pane casareccio e, consultando il grosso libro delle guide in cucina di Repubblica, sta allestendo una cenetta con ravioloni alle seppie, mozzarella, fave e pomodorini ciliegini.

Poi arriva la madre, sgrida il marito perché si è sporcato i vestiti e anche il pavimento della cucina.

Incauto, in quel locale, ma non solo, regna solamente la moglie, anche perché, se lei rompe o sporca, nessuna la redarguisce.

Mi rifugio subito nella cameretta dei piccoli e inventiamo un nuovo gioco.

Loro fingono di essere dei sacchetti di farina, io la mamma che va al supermercato, se li carica in braccio, tredici kg il sacco grande, sei quello formato ridotto, li trasporta in sala, finge di bagnarli con l’acqua, li impasta per bene, ne fa lunghi rotoloni, li taglia a tocchettini ed ecco gli gnocchi sono pronti.

Fingo di mangiarli a bacetti.

“ Non puoi nonno, prima li devi cuocere in pentola !”

Con altri cuscini preparo il pentolone con l’acqua, metto un coperchio cuscino, conto fino a dieci, l’acqua è calda e così li posso sollevare di peso e buttarli sull’altro divano.

Ma mentre mi accingo a gustarmeli lo Scoiattolino strilla “Non hai messo il ragù e il parmigiano !”

Così devo prendere altri cuscini, mettere al fuoco un’altra pentola, aprire  e versare un cuscino scatola di pomodoro, buttarci un libro di sale, un altro di olio e basilico e carnina, una presa di peperoncino, versare il tutto sui due bambini e mangiarmeli a sazietà.

Lo Scoiattolino si preoccupa “ Nonno è troppo, diventi ciccione, mettine via una parte per domani “

Copro le gambe con coperchi cuscini, avrò da mangiare anche per il giorno dopo.

Il gioco li diverte così tanto che devo ripeterlo una ventina di volte, poi il piccolo Polipetto si stanca e scappa via prima di essere mangiato.

“ Accidenti al supermercato – grido io – mi hanno dato dei sacchetti di farina con le gambe, ora li devo prendere !”

Così iniziamo a correre tra camere e corridoio, loro ridono e mi sgusciano tra le mani come anguille, io li rincorro per la mia cenetta pantagruelica.

Una voce imperiosa della mamma “ Tutti a tavola, lavarsi le mani !”

Obbediamo tutti e a tavola troviamo pronti e fumanti i piatti di papà.

Ma dove sono gli gnocchi al ragù ?

Coro di proteste “ Vogliamo gli gnocchi, gli gnocchi, gli gnocchi !”

Loro calmano i bambini “ Non fate storie, mangiate tutto o non apriamo le uova di Pasqua con la sorpresa !”

Mugugni, tentativi di ribellione, ma la sorpresa dell’uovo di Pasqua è troppo invitante.

Finalmente ci arriviamo, buono il cioccolato e la sorpresa è un altro pupazzetto di Gordon Flash.

Si prepara una lotta di gruppo contro il cattivone Green Tree.

Si fa tardi, “ Nonno domani è mercoledì ?”

“ No è lunedì”

“ Ma ci vieni a prendere tu all’asilo ?”

“ No, tocca alla mamma, il mio turno è il mercoledì”

“ Nonno, puoi dormire con me nel lettino ?”

Sguardo circolare intorno, facce negative, “ No caro, la nonna forse mi aspetta e poi russerei troppo forte”

Rimetto le scarpe, bacioni e abbracci, poi via verso l’autobus che mi porterà verso a casa, piove, alla fermata aspetto vicino a due ragazzotti che parlano di gente dritta con macchinone, cavalli e ville in paesi tropicali.

Li guardo, sono vestiti in modo dimesso e noto una bici sgangherata appoggiata alla pensilina.

Sognare è bello e gratuito, io intanto calcolo le ore che mancano a mercoledì pomeriggio.

E se domani preparassi un buon ragù e acquistassi due confezioni di gnocchi rana ?

Ma mi rendo conto che sono solo un nonno e non la mamma, devo imparare a stare al mio posto.

 

2 pensieri riguardo “GIORNATA DI COMPLEANNO

    1. Non credo, è sempre un regalo trovarci insieme e così con tanti altri bambini che conosco, figli di parenti e di amici o semplici sconosciuti con mamme sulla metropolitana. Forse dovrei iscrivermi ad un asilo, sarebbe proprio un’idea geniale da Talpone

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