I giochi dei bambini possono essere fascinosi, magici, incredibilmente semplici, ma nello stesso tempo misteriosamente simbolici e teatrali, come una visione parallela della nostra vita.
Nonno Talpone li avrà fatti anche lui da piccolo, come tutti d’altronde, ma vivendoli con loro e analizzandoli da anziano, pur essendone coinvolto, ha ora anche la duplice possibilità di goderseli anche da spettatore e da analista.
Dopo giorni di malattia di uno o dell’altro ometto, ieri lui e la moglie Istrice Amorosa hanno avuto il gradito turno di nonni babysitter alla loro uscita dall’asilo.
Dato che i piccoli finalmente godevano di buona salute, hanno portato loro due sacchetti di krapfen zuccherati e di bomboloni alla crema, seguiti da un’uscita liberatoria tra i giardini e i cortili di casa loro, per correre in bicicletta, giocare a palla prigioniera, partecipare a cruente battaglie con i cavalieri medioevali del playmobil.
Alla fine, sudati, impolverati e leggermente ammaccati si sono ridotti nel cortile dei box sotto casa.
L’arrampicata sui muretti e il salto pilotato dall’alto sembrava l’ultimo passatempo della giornata, quando nonno Talpone nell’alzare lo Scoiattolino per un salto ancor più acrobatico, che detto tra di noi era una mediocre scusa per stringere a sé quel guizzante folletto, lui gli si è arrampicato sopra, gridando trionfante:
“ Sono diventato grande … ora sono alto come il nonno … ora lui è molto più basso di me ! – poi, scivolando leggermente come da una pertica, ha continuato con vocetta fioca – ora divento vecchio … ora sono piccolo e curvo … ora sono morto !”
Con un improvviso scatto si è aggrappato in alto, scalandolo veloce e gridando “ Ora rinasco … ora divento grande … ora sono vecchio …”
Il gioco si è ripetuto più volte allegramente, fino a quando anche il fratello più piccolo, il Polipetto, ha lasciato perdere lo smontaggio sistematico dei suoi cavalieri medioevali e si è aggrappato al nonno, strillando “ Anch’io rinascio !”
E’ stato subito accontentato, abbarbicato insieme al fratello sul vecchio nonno che ha fatto da pertica della vita umana, fino a quando, stravolto, li ha posati delicatamente a terra.
In seguito nonno Talpone si è ricordato del suo periodo buddista di tanto tempo fa, ma ora che gli anni sono passati, implacabili ma abbastanza piacevoli, lui si è rassegnato.
Non sa se rinascerà, se si dissolverà nella terra, se salirà tra i cieli ingombri di meteoriti e di relitti spaziali.
Sa però che è e sarà parte di un Tutto, indefinibile e indecifrabile, che è fratello di uomini e donne che prima e dopo di lui hanno avuto e avranno la stessa sorte, che non è un caso isolato, che lui non è niente ed è Tutto.
Nonno Talpone si sente in pace e sorride, appagato che gli sia lasciato di partecipare, fin che potrà, al gioco della rinascita con i suoi nipotini, un gioco felice, come vorrebbe fosse possibile ad ogni bambino.
Che gioco bellissimo, Nonno Talpone, grazie per avercelo raccontato!
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sono sempre più affascinata da questi racconti……….che tenerezza nonnotalpone!
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