IL COMPAGNUCCIO DI GIOCO


Che noia questo vecchio nonno Talpone !

Ascolto e trascrivo i suoi soliloqui e i suoi racconti da anziano, secondo me lui inizia abbastanza spiritoso, ma poi ricade nei commenti acidi e nei lagnosi rimpianti del tempo che fu !

Ma a me, a noi, cosa interessano ?

Personalmente mi trovo a mio agio con i miei nipotini di quattro e sei anni, anzi con tutti i bambini, che hanno la fortuna di avere una grande curiosità della vita e poca memoria.

Anche le nipoti e le ragazze di vent’anni sono fantastiche, sbagliano, ma vogliono correggersi, conoscere, cambiare il mondo, hanno grandi speranze, forse illusioni, chi lo sa ?

Già i quarantenni parlano di lavoro, di carriera, di quello che vorrebbero fare, ma sono più rigidi e più affaticati.

Non parliamo poi dei maschi cinquantenni in crisi di giovinezza perduta, inseguono il sogno delle ninfette e di solito compiono l’errore più grande della loro vita.

Dopo vi sono i conoscenti che parlano sognanti di andare in pensione, quella specie di Eldorado che sfugge loro, si sposta di scaglione di due, cinque anni, ma non hanno ancora deciso cosa fare in seguito.

Quelli che invece l’hanno raggiunta, invece di scoprire nuove possibilità di gestire la loro vita, ben presto  non sanno che parlare dei loro mali, discettano di medicine e cure alternative, fanghi miracolosi, terme rigeneratrici.

Insomma oggi non li sopporto più, soprattutto gli uomini lagnosi.

Sarà una forma iniziale di demenza senile ?

Spero che in caso di peggioramento mi ricoverino in un asilo infantile per fare l’animatore o il compagnuccio di gioco.

 

I lavori in campagna sono quasi terminati, avrei ancora moltissimo da fare, bisognerebbe vivere sempre sul posto, magari con le forze di vent’anni prima.

La settimana imprevista nell’isoletta fascinosa con il cognato Lingua di Ferro e un gruppo interessante e piacevolissimo di amici è ormai solo un gradevole ricordo.

Domani ritornerò a Milano con il treno, l’Istrice  amorosa mi aspetta sorniona, in fondo due settimane di vacanza maritale in completa libertà se li è fatte anche lei.

Ma in fondo al cuore ribolle sempre più il ricordo dei miei nipotini, questa mattina alle otto è arrivata inaspettata la telefonata del piccolo Scoiattolino, aveva un dubbio assillante “ Nonno, i pirati avevano a bordo delle navi gli stregoni quando andavano in guerra contro i cattivi spagnoli?”

Nonno Talpone ha subito fornito la sua versione su druidi celtici,  sui cosiddetti stregoni del medioevo, quelli dell’Africa tribale, ma ne parlerà a lungo al ritorno a casa.

Il piccolo era felice, aveva ragione lui, il fratellino non poteva mettere gli stregoni sul galeone del Playmobil.

Ha chiesto ancora “ Nonno vieni a mangiare a pranzo da noi ?”

Questo ha commosso totalmente quel vecchio brontolone e gli ha creato un profondo senso di colpa.

Basta, si è ripromesso di tornare e rimanere sempre a loro disposizione, altrimenti che nonno sarebbe ?

3 pensieri riguardo “IL COMPAGNUCCIO DI GIOCO

  1. Nonno Talpone, ho scoperto da poco il tuo blog e…. non ho parole. Mi commuovo ad ogni post!
    Vorrei che il mio piccolo Giorgio avesse un nonno come te col quale scoprire la vita, giocando….
    Non è che ti presti come nonno d’emergenza? 😉
    Micaela

    P.S. Anch’io da piccola avevo il galeone della Playmobil e quante tempeste ha affrontato quella nave nelle profondità della vasca da bagno!!!

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    1. Cara mamma Micaela, ti rispondo tardi perchè sono ancora in difficoltà con i collegamenti internet. Mai cambiare provider o soffrire!
      Grazie dei complimenti, io con i piccoli dal nome Giorgio mi commuovo sempre, perchè mi ricordano un carissimo amico che mi è mancato tre anni fa e stupidamente mi consolo sperando che si sia ripresentato sulla Terra con lo stesso nome.
      Se sei a Milano nel caso sia possibile volentieri posso essere un nonno d’emergenza, sempre che il bimbo mi accetti.
      Sorridendo nella vita è un compito difficile, ma non è male tentare.
      Abbraccia forte Giorgino e fagli qualche boccaccia buffa.

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      1. Caro Nonno Talpone, Giorgio si chiama così come il suo nonno (mio papà), mancato 10 anni fa e forse anche il Giorgio Grande si è ripresentato sulla Terra con il Giorgio Piccolo: è bello pensarla così…
        Sì siamo a Milano, e credo proprio che Giorgio ti accetterebbe 😉 Ci scriviamo via mail, privatamente? micaela_olivettiatyahoo.com

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