IN VIAGGIO


Dopo il pomeriggio passato con i nipotini mi erano venuti in mente un paio di soggetti interessanti da sviluppare. Inoltre avevo cominciato a scrivere una fiaba con i soliti protagonisti, i piccoli Hanid e Pamock.
Ma la mia cara Istrice aveva altri programmi, dovevo subito uscire per andare ad acquistare gli ingredienti per la polenta alla milanese.
Non importa se la cena con gli amici sarebbe avvenuta due giorni dopo.
Il suo costante imperativo categorico è “ fai le cose in anticipo “, mentre il mio è l’opposto “ c’è tempo, non bisogna mai aver fretta “.
Così ho fatto gli acquisti, svolto altre commissioni, cucinato, incontrato il mio vecchio amico psichiatra per chiarire alcuni termini sulla dissociazione mentale per regolare gli scontri con nonno Talpone e infine sono stato da lui contagiato con l’influenza.
Da due giorni mi ritrovo con mal di gola, catarro, raffreddore e cervello a bagno maria.
La polenta al sugo ha avuto successo ( grazie ancora per i tuoi antichi insegnamenti mamma ) mia moglie intanto è indaffaratissima a cucire camicioni, ampi veli scuri in previsione del nostro viaggio ormai alle porte.
In Persia, non riesco a crederci, gulp !
Scusate, mi sento vuoto, raffreddato e immerso negli incubi della partenza.
A presto, spero.

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