A chi troppo, a chi niente.
Vi sono alcuni che vogliono troppo dalla vita e sono ingordi di affetti, altri che sembrano ciechi e sordi all’amore per i propri figli e nipoti, al loro sangue.
Nonno Talpone non è stato più chiamato a curare i nipoti, aveva frainteso, niente di catastrofico, lui ha un carattere passionale, non capisce che è solo una pausa, in ogni caso ha i suoi giorni stabiliti, salvo imprevisti e malattie.
Perché allora rimane confuso e accidioso, perché sopporta male i ruoli, i tempi, le occasioni ?
Così, invece di giocare con i suoi piccoli, si trova a girare agitato per le stanze, trapianta qualche vaso del balcone, lava e prepara un centinaio di bottiglie per travasare con la luna calante le altre tre damigiane che riposano in cantina, si reca al mercato ambulante per acquisti, ben interpretando il ruolo del pensionato loquace e sentenzioso con i gestori delle bancarelle.
Poi per calmarsi si è recato in biblioteca a studiare su dotti volumi che trattano temi come l’invenzione del popolo ebraico e le storie galanti del principe Genij.
Si riduce a fare il talpone tra i libri, come d’abitudine, consulta riferimenti storici, affatica gli occhi e s’intristisce.
Stasera ha avuto notizie del nipotino di un caro amico recentemente scomparso, un bambino tenero e giocoso di quattro anni, ha due nonni che, pur essendo il loro unico nipote, non lo vogliono vedere e si disinteressano di lui.
Purtroppo non è il solo caso, ci sono altri anziani che vivono una loro vita artefatta e solitaria, che pensano solo a loro stessi, che non hanno la sensibilità di donare il loro affetto.
Stasera esame di coscienza: ordine e un pizzico di saggezza vecchio Talpone, i libri in giusta dose, ma i nonni lo si può essere per tutti, quindi mettiti in offerta a chi non li ha o non se li merita.