ETA’ BALLERINE


“ Anno nuovo, vita nuova “, la recitiamo ogni anno speranzosi, incoscienti e sostanzialmente ipocriti, perché la vita scorre ormai sui ben oliati binari delle nostre abitudini.

Avevo provato un grande timore l’ultima volta che scrivevo su questo solitario blog, un mese fa circa, alla vigilia dei 70 anni, quasi fosse il cambio di un millennio.

Mi rendo conto ora che sono forse più di tre anni che affermo spudoratamente di avere quell’età.

Ormai per fortuna mi trovo con davanti un tempo indeterminato e lontano per preoccuparmi di un’altra eventuale decade.

In quel fine di dicembre sono stato gratificato con una festa a sorpresa, anzi diverse, visto che quel giorno hanno suonato alla mia porta e mi sono trovato davanti mio figlio, il famigerato Martello di dio, con due giorni in anticipo del previsto.

“ Ma cosa ci fai qui il 19 dicembre, avevi mandato una mail della compagnia aerea che confermava il tuo volo per il 21! – avevo esclamato tenendolo sulla soglia come fosse un importuno venditore di aspirapolveri.

Gli anziani hanno notoriamente una deformazione maniacale per le cose precise.

“ Papà fammi entrare, ti ho fatto una sorpresa, ma non sei contento?”

“ Beh certamente, ma perché oggi ?”

“ Papaa, papaa, è il tuo compleanno, non ricordi ?”

“ Accidenti è vero, dovevamo anche andare al ristorante, già, avevo pensato di non far stancare la mamma, ma ora bisogna avvisare anche loro, la prenotazione era per sei: io, tua madre, tuo fratello, il Promettente, con la moglie avvocato Tuttopiede e i due puffetti “

Così era entrato come un ciclone, strizzando come tubetti di dentifricio i due genitori, aprendo un valigione pieno di regali, parlando solo lui di mille cose e ingurgitando tutto quanto la madre affannata gli metteva a tavola.

Poi aveva trascinato il padre poco prima dell’ora di cena in un sconclusionato giro dei negozi in frenesia prenatalizia, incurante della sua fretta, per arrivare finalmente davanti al ristorante stabilito, al di fuori del quale stazionava un folto gruppo di persone, certo senza prenotazione, come al solito.

“Lo sapevo, ecco, guarda che folla, si mangia bene lì, però adesso non so se ci sarà posto anche per te, siamo in ritardo come sempre con voi giovani ! – aveva subito brontolato nonno Talpone.

Inaspettatamente quelli, a distanza molto ravvicinata, dato che le vecchie talpe sono assai corte di vista, si erano rivelati per una quarantina di amici, convocati segretamente da un complotto famigliare capitanato dall’Istrice Amorosa per fare festa al marito accidioso.

Bella cerimonia senz’altro, risate, scherzi, bevute, discorsi farfugliati e regali immeritati, ma sinceramente avrei preferito che fosse stato un altro a festeggiare i 70 anni, io avevo scelto cocciutamente di dimenticarli.

Giorni prima avevo eseguito puntigliosamente un test su Facebook  per far stimare l’età mentale delle persone.

Il mio risultato era stato di 24 anni, come ho da sempre sostenuto.

I miei due figli, con loro grande disappunto, in seguito si erano qualificati con 47 e 45 anni rispettivamente.

Mia moglie si era invece defilata, per istintiva prudenza credo, affermando che erano tutte stupidaggini.

Io puerilmente credo nei test, soprattutto se mi sono favorevoli.

Non so che dire, di sicuro è avvenuto che prima di Natale nonno Talpone ha avuto ancora seri problemi con i suoi diverticoli e un inizio di doloroso blocco intestinale.

Sto ancora cercando conferme che questo, insieme a fenomeni di artrite reumatoide, labirintite, depressione, tallonite, affanno al cuore e altre piccole cosette, capiti anche ai ventiquattrenni, sia pure mentali.

Ora proseguo con la mia dieta di bianco Natale : acqua, patate lesse, carni bianche, Normix, Duspatal, fermenti lattici.

Mi sento ancora stanco, particolarmente stanco, ma sempre pronto a giocare e stare insieme a tutti i bambini, come uno di loro.

Saranno 24 o 70, ma ci tengo a essere il nonno.