PAGAMENTO IN BOTTIGLIE


Stamattina si è cominciato a votare per i referendum.
Mio figlio, il Martello di dio, aveva cominciato due mesi fa a inondare di mail aggressive e perentorie la moltitudine dei suoi amici.
Mia moglie, l’istrice prussiana, aveva intrapreso già ieri mattina il lungo viaggio in treno per votare in Umbria, dove ha la residenza.
Nonno talpone ha accettato questi tre giorni di lontananza, diciamo anche di vacanza, con una buona dose di filosofia.
Pensa che l’amore migliori con breve pause di lontananza reciproca.
Si è così goduto la festa di compleanno del nipotino piovretta, ormai divenuto adulto.
Ha ormai tre anni lui, quando gli viene chiesta l’età risponde “ Dieci anni, io “.
Sempre così gli uomini, tra quarant’anni, o forse prima, comincerà a dichiararne meno.
Alla fine, come nonno talpone, non saprà, gli auguro, quale sia la sua età, perché tutte gli appartengono.
Comunque ieri, senza controlli, mi ero fatto una gran scorpacciata di pizzette, fette di torta alla panna, fragole e ananas, bicchieri di birra, vino fragolino e vassoi di patatine fritte all’aceto bianco.
A dir la verità questa è l’ultima scoperta del figlio avvocato, folgorato dai pacchetti di patatine serviti al pub matrimoniale.
Stamattina quindi nonno talpone ha rinviato la scrittura del solito post, ieri sera era leggermente malconcio, dalla sua sveglia alle sei era pronto per andare a votare.
Non ha faticato, stranamente, a trovare il certificato elettorale e la carta d’identità.
Un segno divino, data la sua sbadataggine.
Messa una bella croce sul SI dei quattro più cinque foglioni delle schede, è uscito tronfio per la strada.
Ha chiesto al giornalaio se aveva fatto il suo dovere, questi ha risposto che era di turno, lui aveva la residenza a Mantova.
Leggermente contrariato, nonno talpone ha iniziato a camminare per le strade di periferia, con uno sguardo indagatore sui passanti e scrutando le poche auto che passavano per vedere se avessero l’intenzione di svignarsela per un’uscita domenicale.
Pensò anche di mettersi davanti ai caselli autostradali con un grosso cartello al collo, con su scritto “ hai già votato ? “.
Per calmarsi telefonò al suo amico psichiatra, ma non ebbe risposta.
Nel frattempo nella lunga camminata lui guardava sempre lassù in cielo, per scoprire se le nuvole promettessero pioggia o un maledetto sole da gita fuori porta.
Comunque nonno talpone crede fermamente nelle sue innate capacità divinatorie e ripete, come già scritto tempo fa e ripetuto due sere fa ad una cena da amici, che le elezioni di Pisapia erano certe, che il referendum prevarrà, che  il venditore di saponette, anzi di soap opera, perderà il potere politico, poi il suo tesoro e infine ne morrà di dolore.
Come Giovanni Senza Terra ottocento anni fa.
Vengo richiamato al telefono dall’amico psichiatra che mi rassicura : lui, la moglie langarola e la figlia pasionaria hanno già votato.
Un gran sospiro di sollievo.
Nonno talpone evita però di parlare all’amico delle sue visioni profetiche, prudenza ci vuole.
Meglio sognare e sperare.
Poi chissà, se tutto si dovesse avverare, lui potrebbe avere un futuro di mago veggente, il famoso mago talpone, vede e prevede tutto, amore, affari…
Pagamento in bottiglie, prego.

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