PICCOLE COSE


Sveglia alle quattro del mattino, nonno talpone si lava e veste velocemente, ultime impacchettature nella valigia e nello zaino, controllo triplice che niente sia stato dimenticato, ma sa già che non sarà così.
Pronto a correre giù in auto nella notte verso la stazione, per salire sul treno che lo riporterà a Milano.
Sì, ha dato da mangiare una lauta colazione di addio alle sue cinque gatte, già sveglie a quell’ora, ma come avranno fatto ?
Lui pregusta una bella dormita nel suo vagone vuoto, chi mai viaggia di domenica ?
Invece entra subito nello scompartimento una famigliola di stranieri con due piccoli bambini di cinque o sei anni, parlano una lingua strana che non riconosce, forse è albanese.
Lui chiude gli occhi e cerca di pensare da stoico, ma inutilmente.
I due piccoli, maschietto e femminuccia sono bravissimi e educati, sussurrano poche frasi nel loro idioma incomprensibile e si addormentano.
Durante il viaggio saranno sempre tranquilli, curiosi e timidi, sorrideranno gentili all’offerta di tarallucci e persino di barrette di cioccolato, senza accettarli.
Incredibile, se si potesse conversare nonno talpone vorrebbe sapere come hanno fatto i genitori ad educarli così, ma in fondo gli fanno persino impressione nella loro angelicità.
Comunque dopo sette ore di intercity express, che ferma ad ogni più piccola stazione, arriva finalmente a destinazione, stravolto dal sonno e dalla stanchezza.
Nella giornata precedente aveva completato i lavori di taglio dell’erba nei suoi 3000 metri quadrati di collina ripida e sassosa, pompato lo zolfo su viti e olivi, finito i lavori di recinzione.
Tutto è pronto e messo in sicurezza per il prossimo arrivo dei nipotini scatenati.
Persino una piscinetta di due metri, un nuovo cumulo di sabbia da gioco e tendine varie da indiani.
Lo scoiattolino e la piovretta sostengono che da nonno talpone ci si diverte di più, perché si può fare di tutto, dal martellare i muri al costruire cumuli di fango, scavare buche, creare passaggi segreti nel folto dei cespugli, cacciare i gatti e le lucerole.
Insomma non è un posto a giardino e orto ben curato dove bisogna fare attenzione, come dall’altro amatissimo nonno.
In fondo nonno talpone lo piglia quasi come un complimento e non un rimprovero, se questo è considerato un terreno dell’avventura.
Per le gatte magari invece sarà un periodo di ramadan.
Ma perché divagare, arrivato a casa lo accoglie la sua istriciotta, fresca di parrucchiere, il viso rilassato da una settimana di vacanza, senza problemi di cucina, ricca di aperitivi e uscite in pizzeria con le amiche, rallegrate da quei discorsi che possono fare le donne senza maschi intorno.
Talpone in questo periodo l’ha sentita per telefono quattro o cinque volte al giorno, ma capisce che è rilassante sentirsi libera di tanto in tanto, ora la guarda felice e amorevole, con gli occhi di ventenne.
Lei trae dal frigorifero i piatti di vitello tonnato, che goduria, lui toglie dalla valigia il cofanetto di nere prugne montagnole, colte la sera precedente dagli alberi dell’orto, acerbette come piacciono a lei.
Si mettono a tavola, assaggiano, si raccontano mille particolari, si guardano e sorridono felici.
Sono le piccole cose quotidiane, quelle sciocchezze che ti fanno amare la vita, quei piccoli regali da nulla, quelle gentilezze minute, che magari passano inosservate al momento, ma che rimpiangeremo in futuro quando verranno a mancare, allora saranno perdute per sempre.
 Questo avrei voluto dire e augurare a quella coppia smagliante di giovani belli, simpatici, ricchi e very smart che incontrai alla cerimonia di mio figlio martello di dio e che avevo già augurato al suo matrimonio.
 

2 pensieri riguardo “PICCOLE COSE

  1. nonno talpone è un uomo molto saggio che, a quanto pare, ha capito quali sono le cose che contano veramente nella vita. spero, un giorno, di poter vantare la stessa saggezza.

    metà della coppia smagliante

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  2. Cara metà della coppia very smart ( sarà lui o lei come credo ?) devo dire che mi hai messo veramente in imbarazzo.
    Oltretutto dare del saggio a nonno talpone è perlomeno azzardato.
    Lui non sa mai quello che sta per dire, fare o scrivere, asserisce una cosa e fa l’opposto, è un poco folle e forse un clown.
    Pensa che molti anni fa, lui, permaloso com’è,a fronte di una frase pungente della sua istriciotta, inalberò un tetro viso corrucciato da maschera giapponese e iniziò lo sciopero della conversazione ad oltranza.
    Dopo più settimane di stupido tormento si arrivò al punto di rottura.
    Lui allora disse “ E’ meglio che ci separiamo, così non si può andare avanti ! “
    In realtà aveva dimenticato il motivo del loro litigio ed era imbarazzante ammetterlo.
    Lei confermò “ Va bene, ci separiamo “
    Pronunciando queste fatidiche parole i due stolti animaletti si spaventarono a morte, si guardarono l’un l’altro con occhi timorosi, una pausa, poi corsero ad abbracciarsi forte e si chiarirono, o meglio non c’era niente da chiarire, ma tutto da dimenticare nella loro alcova segreta nel profondo della foresta.

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