Si ricomincia tutto daccapo.
Stamattina nonno Talpone ha fatto le sue cinque ore di attesa in un altro ospedale, abitudine divenuta quasi giornaliera, per far esaminare la sua mano ingessata da un chirurgo ortopedico.
La diagnosi è disperante: la frattura multipla scomposta non si è saldata bene, è necessario rompere tutto e intervenire chirurgicamente all’interno della mano con tubicini, spero di metallo.
Non è tanto per il dolore, oso pensare che useranno l’anestesia locale, ma la conseguenza è che si prospettano ulteriori trenta giorni di immobilità dell’arto, che impediscono al buon Talpone di andare al corso di nuoto libero e in palestra ( quella della terza e quarta età ), ambedue già pagate, lasciandolo ozioso e corrucciato a brontolare dentro la sua tana.
I soliti maligni d’oltremanica osserveranno che questa era la sua speranza segreta, quella di oziare, brontolare e non fare attività sportiva.
Sbagliano grossolanamente, non c’è come non poter fare una cosa, che questa diventa vogliosamente desiderabile.
Come non bastasse, il giovane chirurgo ha tolto il tutore di ferro dalla mano e fatto ridurre la fasciatura, vista la prossima operazione e lo stato scomposto della frattura.
Timidamente nonno Talpone ha chiesto se era possibile rimettergli il supporto metallico, magari accentuandone l’estremità ad uncino, tanto per far contenti i suoi nipotini quando giocano a Peter Pan e Capitan Uncino.
Il giovane chirurgo, evidentemente non ancora padre di famiglia, l’ha guardato stupito e gli ha chiesto se per caso soffrisse anche di mal di testa o di lievi allucinazioni, consigliando una visita dal neurologo psichiatra dell’ospedale.
Talpone allora ha sorriso di compatimento, poverino, non conosceva ancora i godimenti dei fantastici giochi che si possono improvvisare con i bambini.
tsk tsk, talpone di poca memoria.
ti dimentichi dell'istrice prussiana. tra le sue tante qualita' e professioni e aggeggi per le le quali, ha da qualche parte nella tana quelle plastiche da deformare in pentoloni bollenti per creare supporti agli arti.
lo sappiamo bene noi che siamo state cavie nelle nostra gioventu con tutti le sue versioni da applicare a zampe varie.
in piu' quando il martello di dio si sganassava le mani giocando a palla, lei creava "il gesso" in quattroequattr'otto.
basta che glielo chiedi e lei ti fascera' la zampa con un uncino d'oc.
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Caro Martello, ricordo benissimo i tuoi compianti in proposito, che rinnovi frequentemente, anche di recente, forse stai diventando brontolone come il vecchio.
In ospedale ho trovato una terapista che ha tratto dal pentolone bollente quei fogli modellabili per adattarli alla mia mano, io ho subito osservato " ma sono gli splint !"
Quando lei si è stupita che conoscessi il nome tecnico, ho spiegato che, essendo il marito della famosa dottoressa Istrice, conosco tutto della riabilitazione.
" Ah , lei è il marito, complimenti. Sua moglie è stata la mia insegnante al corso universitario, me la ricordo benissimo, molto brava, era quella che diceva sempre: mannaggia li pescetti verdi fritti ! "
C'è chi passa alla storia per il motto " veni, vidi, vici " e chi per li pescetti fritti.
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