Le giornate si stanno prolungando, possiamo vedere più spesso il sole, risulta più piacevole uscire in giro per la città, quindi ora nonno Talpone non sopporta più di andare in ospedale alla mattina per la riabilitazione della mano e al pomeriggio di recarsi come in pellegrinaggio dal suo dentista veneto.
Ad essere sinceri in ospedale le giovani terapiste sono sempre gentili, chiacchierano dei fidanzati e dei problemi quotidiani mentre controllano le funzioni delle dita e l’esito degli esercizi che lui avrebbe dovuto fare almeno 10 volte al giorno, mentre invece, da neghittoso studente, bisogna dire che lui si riduce spesso a praticarli freneticamente nell’ora che precede la visita.
Nel vagone della linea verde metropolitana credo che il nostro nonno sia uno spettacolo consueto con il suo spasmodico movimento delle mani, insieme ai suonatori ambulanti di mandolino e fisarmonica, alla zingarella con l’infante appeso al braccio e alla vecchietta che chiede i soldi affermando che non mangia da due giorni.
Il pellegrinaggio dentistico invece continua da anni, con punte di massima frequentazione negli ultimi mesi.
Ora si è scoperta una nuova necrosi che comprometterebbe un altro “ ponte”, il quarto o il quinto, nonno Talpone non riesce più a ricordare quanti ne ha collezionati, come se disponesse di una dentatura da alligatore.
Oggi cercava di scherzare con il suo medico .
“ Per fortuna sono un vecchio pensionato, se fossi stato una bella ragazza sua moglie le avrebbe già fatto delle scenate di gelosia per la frequenza dei nostri incontri”
Comunque ora dovremmo essere quasi alla fine dell’attuale ponte in costruzione, il dentista veneto gli incastra in bocca il marchingegno appena realizzato, porge uno specchio e chiede, tutto orgoglioso dell’opera sua “ Le piace ?”
Cosa rispondere senza offenderlo, pensando che il cosiddetto capolavoro gli costerà come tre mesi di pensione, poi seguirà la costruzione di un altro” ponte “, ricorda la progettazione del ponte di Messina, altri guai in vista.
Nonno Talpone osa chiedere per l’ennesima volta “ Ma perché non togliamo tutto e mettiamo una dentiera ? L’idea mi fa impressione e lei mi è molto simpatico, ma preferirei incontrarla a tavola con la sua signora e delle buone bottiglie di Marzemino o di Pinot Nero “
“ Non si preoccupi Talpone, i denti si muovono, ma anche le dentiere si spostano, nulla dura o rimane fermo “
Con questa battuta da filosofo presocratico il medico gli chiede se il colore dello smalto si adatti agli altri denti.
“ Mi sembra di si, però forse sarebbe meglio chiedere a mia moglie, non si sa mai “
Ecco la verità, quarantatre anni di matrimonio hanno demolito ogni sua certezza maschile.
Non è che nonno Talpone non abbia più opinioni personali, resta il fatto incontrovertibile che si è ormai rassegnato ad attenersi ad un più alto grado di giudizio.
D’altronde pensando a scarpe, pantaloni, giubbotti, per non approfondire questo argomento scabroso, quando mai ha fatto scelte giuste ?
I due maschi, medico e paziente, uniti nel dubbio, decidono di chiedere un parere alla moglie del dentista, che per fortuna opera nello studio accanto e risulta essere una persona competente e gentilissima.
Lei arriva, scruta, poi afferma “Mi sembrano leggermente più chiari degli altri, può sorridere per favore ? Ma no, ancora di più , mostri bene tutta la dentatura, ecco !”
Nonno Talpone, che normalmente ha un sorriso timidamente accennato, è costretto a slogarsi la mascella per una dimostrazione pubblica della quantità di incisivi, canini e molari ( ahimè spesso pagati a peso d’oro ) che gli restano.
Solo il nipote Scoiattolino riuscirebbe meglio di lui, quando gli si chiede di posare per una fotografia e riesce a battere ogni pubblicità di dentifrici e spazzolini.
“ No, direi che sono troppo chiari “ Dice lei.
“ Ma cara, per favore, guarda bene, sono uguali, anzi dico perfetti “ Dice lui.
“ Non so, per me sono scuri, chissà cosa direbbe mia moglie “ Pensa il poveraccio con le fauci spalancate.
La discussione continua, ma la rappresentante della saggezza femminile, esperta nelle faccende di casa ha un’idea “ Vediamolo all’aperto sul balconcino “
Si esce su una stretta sporgenza dello studio, sotto di noi si aprono sei piani di cavedio.
Nonno Talpone rabbrividisce e mormora “ Dottore, non è che adesso mi vuole buttar giù sotto ?”
“ Per carità – risponde lui serafico – mai prima di aver ben concluso un lavoro “
La prova finestra, quella del bianco che più bianco non c’è, dà casualmente ragione al dentista veneto.
Il suo capolavoro scultoreo viene approvato, la saggezza delle casalinghe ha risolto ogni dubbio.
Ma l’Istrice Prussiana cosa dirà quando incontrerà nonno Talpone ad opera finita, lo vorrà ancora a casa o chiederà la separazione per un sorriso troppo abbagliante ?