Al ritorno da Torino, dopo una piacevole visita al Museo Egizio e alle gradevoli e riposanti piazze cittadine, incontro vicino a casa il vecchio amico Nonno Talpone, con una viso oltremodo corrucciato.
Siamo alle solite, qualcosa non gli è garbato, forse ha litigato con la moglie, quella paziente donna che lui si ostina a chiamare “ Istrice Prussiana “, fatto in sé bastevole per chiedere subito il divorzio per crudeltà mentale.
“ Non è stata mia moglie – grufola, astioso come non mai – sono i miei racconti infantili, cioè no, volevo dire le storie per l’infanzia che sto scrivendo.
Sarò franco, non interessano nessuno, nemmeno i miei nipoti !”
“ Ma dai, abbi pazienza – cerco di rabbonirlo io, con un’involontaria vena umoristica – devi sapere che di solito si viene riconosciuti dopo anni, quasi sempre dopo la morte, poi chissà, magari ti faranno anche un monumento, come quello del scior Carera in corso Vittorio Emanuele “.
“ Non mi interessa del futuro – ha proseguito lui, alquanto piccato – sono amareggiato del presente. Pensa che l’altro giorno ero andato all’asilo per trovare i nipotini e riportarli a casa per fare merenda e farli giocare. Lo Scoiattolino di cinque anni era tutto mogio, l’ho abbracciato, gli ho dato le caramelle e gli ho chiesto cosa avesse.
Mi ha confidato che aveva avuto un bisticcio con il suo grande amico.
L’ho rassicurato che non era nulla di grave e, per consolarlo, gli ho confidato che loro due erano diventati i protagonisti di tante storie che voglio scrivere in futuro, insieme ad altre che già conosce, come quella del Fantasma Formaggino.
Lui mi ha chiesto se è quello che si spalma sul panino.
Giustamente mi sono offeso a morte, ma come, gli anni scorsi la mia storia l’aveva divertito tante volte, tengo ancora i suoi disegni appesi alla porta di casa, gli ho ricordato come si svolgeva il racconto, era poi lo stesso che avevo raccontato a suo padre e a suo zio trent’anni fa.
Lui mi ha guardato stupito e mi ha detto di non preoccuparmi, mi ha garantito che ora gli piaceranno tutte e due le versioni della storia.”
Nonno Talpone fa una pausa, sospira e continua “ Capisci, la gente ha gusti strani, bisogna far ridere ad ogni costo, per esempio se cado improvvisamente a terra o se sbatto la testa sullo portellone dell’auto, tutti si sbellicano dalle risate, la mia Istrice addirittura inizia a singhiozzare e piangere dal divertimento.
E’ inutile pensare, faticare tanto per raccontare, sono tagliato per fare solo il buffone.
Eppure mi ricordo bene che in altri tempi, quando ero …”
Lo blocco subito, affermo che ho un impegno urgente, lo rivedrò senz’altro quanto prima e mi allontano precipitosamente.
Questi anziani saranno anche a volte simpatici, ma ora non riesco più a sopportarli.