Dopo una notte passata tossendo in modo catarroso, con le ossa doloranti, ingrugnito, con passo strascicato, a metà mattina nonno Talpone ciabatta verso la cucina, mette a scaldare l’acqua per il tè, sciorina sul tavolo una varietà di taralli pseudo pugliesi e finalmente guarda fuori dalla finestra con aria truce.
Toh ! C’è il sole.
“ Ma come ! – gorgoglia con voce roca – Doveva piovere secondo le previsioni !”
Perché dovete sapere che lui è un uomo d’ordine, di quelli che credono alle previsioni del tempo annunciate alla radio, alla televisione e sui giornali, da quando poi gli hanno regalato un costosissimo mini computer – maxi cellulare bianco, che secondo lui hanno pagato con l’equivalente di uno stipendio mensile di un precario, non fa che consultarlo ogni mezz’ora, come fosse un oracolo.
Così, colto dal dubbio, si precipita nello studio, stacca la spina di ricarica del suo giocattolo senile e con voce tremula chiede :
“ Android caro, com’è il tempo a Milano?”
L’altro si illumina sullo schermo gigante e gli presenta la risposta scritta:
“ Tendenzialmente nuvoloso con acquazzoni !”
Nonno Talpone non può dubitare di quel miracolo coreano della tecnica, quello che un giorno futuro forse gli preparerà anche il tè; ma è chiaro, quel pallido sole esterno non è che uno specchietto per le allodole, come si suol dire.
Scuotendo la testa si avvicina alla porta finestra, scruta la strada oltre il balcone, cercando se vi siano degli ingenui incoscienti che osino girare senza ombrello.
Con grande sorpresa si rende conto che i marciapiedi sono affollati di creduloni che camminano tranquilli senza impermeabili, cappucci o parapioggia.
Perfino le auto si muovono senza azionare i tergicristalli !
Proprio una marea di babbei.
Alla fine scopre là in fondo, verso l’angolo della piazza una coppia di anziani che si trascina lentamente, tenendo ben stretti due ombrelli neri arrotolati.
“ Ecco là, si vede la saggezza dell’età! – gongola nonno Talpone trionfante.
Se non avesse questa maledetta tosse, andrebbe subito fuori anche lui, con i suoi quattro cellulari in tasca, indossando cappello cerato e il suo giaccone rosso da vela, adatto anche alle tempeste di mare, con un paio di ombrelli appoggiati al braccio.
Non si sa mai, se un ipotetico colpo di vento ne squarciasse uno, lui avrebbe pronto la riserva.
E non provatevi a ridere, quando girate in macchina non tenete forse nel bagagliaio la ruota di scorta?