Arrivederci Inghilterra, sono dovuto ripartire, lasciare il placido conforto dei tuoi pub, la civiltà ordinata dove i giovani possono trovare lavoro, dove vi è un salario minimo di legge, dove le tasse si pagano e i mascalzoni devono dare le dimissioni al primo sospetto delle loro malefatte.
Basta, è come sparare alla Croce Rossa.
Ho avuto anche una piccola soddisfazione, non credo debba operarmi alla cataratta, a morire si è storici ma le operazioni suscitano un certo terrore.
La visita oculistica con il chirurgo ha evidenziato che oltre alla cataratta ho anche un vizio congenito alla cornea e l’operazione potrebbe portare a danni totali alla vista.
“ Lei è ancora giovane – mi ha detto giovialmente il dottore.
“ Ma se ho settant’anni – mi sono inalberato, in certo qual modo offeso.
“ Ne parliamo tra una decina d’anni – ha continuato lui.
“ Se ci arriverò. Vivo alla giornata caro lei – ho concluso ottimisticamente.
Mi complimento comunque di aver salvato tredici anni fa da un trasloco due bastoni bianchi da cieco, uno robusto di legno di rovere e uno pieghevole di metallo.
Tutto potrebbe servire, è il mio motto, parola di uno nato in periodo di guerra.
Niente operazione, con gran sollievo, quindi partenza per l’Umbria per cambiare auto e assicurazione.
Lascerò la Giorgia, la Uno Fiat di 20 anni, per il nuovo acquisto giapponese che ne ha solo 9.
Come la chiamerò?
La proprietaria precedente non ha voluto dirmelo, pensavo a Ciccina o Cicci.
Quando avrò l’assicurazione e potrò guidarla la chiamerò più volte con il nuovo nome, vedremo se lo accetterà.
Per me non sono bizzarrie, ma solo cercare un approccio spirituale con gli oggetti che noi usiamo, umanizzarli.
Certe volte ho il sospetto che gli stupidi automi invece siamo noi .