“ Ecco, sono passati di qua !”
Ormai nell’appartamento milanese di nonno Talpone non ci vuole l’esperienza di un cacciatore indiano per riconoscere le tracce eventuali del passaggio di uno dei tre gatti palermitani che stanno infestando la casa dalla data del suo compleanno il mese scorso.
In bagno la cesta della biancheria rovesciata, i tappetini accartocciati vicino alla parete, in cucina i cuscini a terra tra mucchi di croccantini sparsi, ciotole d’acqua rovesciate, nello studio altri cuscini sparpagliati tra pezzi di carta e cavetti, in corridoio il telefono e il modem staccati per i fili troppo invitanti vicini ad una cesta da cuccia.
La camera da letto e la sala sono sempre con le porte serrate per evitare ulteriori danni.
Ma basta un ingresso socchiuso per vedere un guizzo felino fa cadere gli amati libri a terra e i vecchi tappeti del bisnonno ammucchiati in posizioni stravaganti perché sono un invito irresistibile a provare le unghie.
Sono le giovanili prodezze dei tre micini regalati a nonna Istrice da due figli sconsiderati.
Non sono mancate le proteste, i musi lunghi, i brontolii del padre; loro si sono scusati per l’incomodo dono, ma poi sono ripartiti uno per la Britannia e l’altro per una vacanza nel Mar Rosso.
Noi siamo rimasti qui, nel gelo delle stanze, perché il nuovo varco praticato nella porta finestra per l’uscita dei gatti non ha ancora una chiusura adatta.
Una sola persona è felice e incoscientemente beata, si tratta della moglie, un’ Istrice ringiovanita , novella mamma gattara.
Uno dei figli aveva detto: “ Pensa che volevamo regalarvi due grossi cani, così vi divertivate a portarli fuori mattina e sera, tanto non sapete cosa fare “.
Che pensiero affettuoso e gentile, i giovani pensano che i loro genitori siano ormai troppo vecchi, soli e senza occupazioni disponibili.
Nonno Talpone non avrebbe mai pensato di desiderare ardentemente di ritornare a lavorare ancora, persino sopravvivendo in un monolocale da single.
Dato che i sogni, anche se impossibili, sono ancora gratuiti, gradirebbe riavere i suoi vent’anni, brufoli compresi.
Non avrei mai pensato che sua moglie sarebbe stata felice di avere due gatti combina guai in casa e che lei non lo fosse stato. Non conosco entrambi, se non attraverso i suoi scritti, ma avrei giurato l’opposto.
Questa scoperta mi fa sorridere.
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I gatti sono tre, in passato ne avevamo tenuto uno alla volta, su richiesta dei figli quando erano piccoli. In campagna attualmente ne girano sette, oltre ad ospiti e morosi temporanei, ma vivono fuori casa tra giardino, frutteto e bosco.
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Pensavo che l’avessi visto, ma di recente sono entrato per caso in giro di award e ti ho nominato… https://oichebelcastello.wordpress.com/2015/01/04/condividere-lamore/ , non devi sentirti obbligato ! scusa l’intrusione 🙂
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buongiono, se proprio dovessi esprimere un mio desiderio, non piu’ da inizio di anno, chiederei a Nonno Talpone di tornare a farci leggere un po’ delle sue gradite pagine….
a presto!!!
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Oh già, forse è da qualche giorno che non trascrivo i commenti del buon nonno Talpone, mi scuso sono troppo distratto e forse confuso. La compagnia degli anziani è noiosa e ripetitiva. Ci si incontra, si fanno abbuffate di troppo cibo, si parla di prostate, tumori, mal di schiena, medici, cure e medicine, figli, nuore, nipoti.
Non se ne può più.
Non si ricordano i nomi, le date , si bisticcia per sordità e puntiglio.
Bisognerebbe frequentare i giovani per stupirsi, sognare, scoprire cose nuove, dimenticando lo scetticismo di conoscere già le risposte o la vanità delle stesse.
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