CUOR DI PAPA’


Siamo in marzo, il momento della potatura degli ulivi, delle viti, degli alberi da frutta, bisogna concimare, zappettare.
E’ un richiamo insistente della natura a cui obbedire.
Nonno Talpone si era preparato alla consueta migrazione in Umbria, magari con una tappa a Parma, dove da poco il figlio promettente avvocato ha trovato un nuovo lavoro e dove passa, solitario. una parte della settimana.
Il consueto zaino di libri, telefonini e computer deve essere sembrato troppo esiguo all’Istrice Prussiana.
Così gli ha stivato la vecchia Golf Famigliare con un pesante tavolo fratino di rovere ( è del nonno, gli farà piacere averlo nel locale in affitto).
Poi pentole, boccali, decanter di cristallo con pampini di vite in argento ( se invita gli amici farà una bella figura ).
Un piumone matrimoniale, cuscini, un forno a microonde, una bottiglia di Limocello preparato dalle mani di mamma.
Voleva infilare nell’auto una scarpiera alta due metri o almeno una vetrinetta antica ( era del nonno, che si chiamava come lui ), ma, non essendo un automobile gonfiabile, purtroppo non vi è riuscita.
Sotto la pioggia battente ieri nonno Talpone, incastrato nello stretto spazio di guida, pensava di essere uno di quei kamikaze inseriti a fatica nei loro velivoli carichi di tritolo, pronti alla missione suicida contro il nemico.
Ma la sua era una missione umanitaria, anche se, una volta imboccata l’autostrada, preso dalle sue fantasie, si è provato a superare i 100 km all’ora, tra un tintinnio vibrante di vetri e pentole.
Missione compiuta, a Parma nella pausa pranzo hanno scaricato le merci, il figlio è ritornato in ufficio, mentre nonno Talpone ha visitato osterie e chiese romaniche, attendendo poi a casa il ritorno del suo piccolo.
Alle nove di sera l’avvocato ha suonato alla porta, si è cambiato e poi l’ha portato a cena in un prestigioso ristorante.
Loro due soli, cosa che raramente accade e questo piacere è lievitato al ritorno a casa, seduti al tavolo, mentre gustavano dei bicchierini di Limoncello.
Sono partiti i ricordi, gli scambi di opinione, i pacati racconti delle proprie esperienze.
Prima di andare a coricarsi, in camere separate perché nonno Talpone russa assai, il suo piccolo, pur con i suoi 42 anni ben maturati, ha confessato che era stato bello dopo il lavoro essere accolto da una persona che lo attendeva .
“ Puoi rimanere un giorno ancora da me ? Così quando torno a casa non mi ritrovo solo !”
Cuor di papà, come partire e lasciarlo per delle piante di ulivo ?
Un giorno ancora, è deciso.
E poi “ io sono fubbo”, come diceva il nipotino anni fa, una serata insieme , padre e figlio, ti tolgono di dosso più di trent’anni.
Questa è la fonte della giovinezza.

3 pensieri riguardo “CUOR DI PAPA’

  1. Caro nonno Talpone mio marito lavora da tre anni a Parma e precedentemente dieci anni a Piacenza. La famiglia abita in Toscana quindi so bene cosa vuol dire l’assenza di un genitore per la famiglia. Non credo che sia una scelta ottimale, i figli hanno bisogno della presenza fisica di entrambi i genitori e la coppia di stare uniti. La vita talvolta è spigolosa.

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    1. Cara Loriana scusa se ho tardato a risponderti, ma la questione che tu poni è seria e mi ha dato da pensare e ricordare. Oggi ne ho parlato e ti auguro ogni bene a te e alla tua famiglia. Auguri di tutto cuore.

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