GESU’ BAMBINO


Silenzioso, abbacchiato, sfuggente.
Evitava di parlarmi, spesso si copriva l’occhio sinistro con il palmo della mano e si muoveva per la casa a tentoni, certe volte con un bastone, poi spalancati improvvisamente gli occhi si guardava avido intorno e sospirava con un misto di affanno e rimpianto.
Conoscendo bene il mio pollo, scusate, volevo dire il mio Talpone, capivo il suo stato d’animo e pazientavo.
Lui aveva anche annunciato di voler tenere una rubrica calendario su cui annotare giorno per giorno i fatti e i pensieri prima del fatidico giorno dell’operazione all’occhio sinistro.
Mi era naturale chiamarlo “ Orbetello ” anziché nonno Talpone, con l’affettuoso sadismo degli amici intimi.
Si è avuto finalmente il temuto intervento chirurgico, prima del quale ho faticato a tenerlo fermo e saldo, per non farlo scappare vergognosamente, come aveva fatto tre anni fa.
Tutto è andato bene, nonostante le obiettive difficoltà, un leggero dolore successivo, acuito da un prurito ossessivo e il bruciore dei colliri medicinali.
Ieri il chirurgo alla seconda visita di controllo ha sciolto ogni riserva ed era sinceramente felice del risultato ottenuto.
Ha anche detto, forse in congruamente per essere un famoso e distinto primario di sessant’anni :” Ringraziamo Gesù Bambino !”
Nonno Talpone avrebbe ringraziato anche una serie di altri santi e dei, per non suscitare invidia alcuna, comunque ieri sera su proposta della sua amata Scorpioncina ha recuperato dalla cantina una bottiglia di Champagne per brindare allo scampato pericolo, alla salute dell’abile chirurgo e alla sempiterna bontà di Gesù Bambino.

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