E’ da giorni che lui alla mattina ad un certo punto esclama con voce squillante ” Buon Anno ! buon anno ! Che meraviglia essere all’inizio di un nuovo anno !”
Come faccio a spiegare a nonno Talpone che ormai siamo agli inizi di febbraio, che le feste sono finite da tempo, che gli arredi natalizi sono stati inscatolati e messi in solaio, salvo qualche pallina colorata dell’albero, ritrovata in angoli oscuri dal gatto Coccolone per suo rumoroso svago notturno e nascosta nuovamente fino all’oscurità successiva ?
E’ anziano il nonno, spesso in letargo, forse per far onore al suo soprannome.
Ma quando si raggiunge una certa eta si entra in un mondo parallelo, con regole, abitudini e pensieri estranei al modo di ragionare comune.
Per esempio quando l’altro giorno è stato mandato dalla moglie ad acquistare due bustine di zafferano, alla cassa ha scoperto che vi era impressa l’immagine di tre cuochi che avanzavano baldanzosi con dei piatti fumanti.
Proprio come quelli usati dalla sua mamma quando doveva preparare il risotto alla milanese.
La magia della loro stufa in ghisa quando per le pentole lei aggiungeva o toglieva i rotondi dischi di ferro e guizzavano fuori le lingue di fuoco, come liberate da una nera prigione.
E quel rubinetto bronzeo situato in basso per spillare l’acqua calda quando il papà nell’angolo della cucina doveva bagnare il pennello di tasso per montarvi un cono spumoso e radersi con quello strano rasoio metallico che si avvitava dall’alto e vi si posava delicatamente la lametta ?
Nonno Talpone rivede e rivive ancora quelle scene come se vi fosse ancora presente, anche se sono passati più di 70 anni.
La gente in fila dietro lui comincia a brontolare, la commessa alla cassa rimane in attesa con in mano le bustine e chiede insistente ” Ma allora le acquista o no? Costano cinque euro !”
Lui che non ricorda cosa ha mangiato la sera precedente, che dimentica regolarmente qualche acquisto dalla lista della spesa scritta dalla moglie, lui è come intontito, felice di assistere al film a colori di quando era un bambino in calzoncini corti, in quel mondo magico e povero della fine anni quaranta di un altro secolo.
Vi prego non svegliateli troppo bruscamente quando, come lui, li vedete assorti nel loro viaggio nel passato, nella loro breve felicità ritrovata
è tipico della nostra età ricordare il preistorico e non l’oggi…
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