Ha l’aria assonnata, nonostante il pisolino pomeridiano, ma nonno Talpone si sfrega le mani con entusiasmo e sembra soddisfatto.
Mi racconta che questa mattina alle sei era già seduto al tavolo per trascrivere nella sua agendina rosata le tracce di due post e la trama dettagliata di un film, un sicuro capolavoro.
Ho espresso qualche dubbio, sarà stato uno dei suoi soliti incubi, il ritorno a scuola a ripetere l’anno, il richiamo al posto di lavoro anche se pensionato e così via.
” No, questo era diverso – mi ha fatto notare – ho vissuto in un film tragico ma molto umano, con una forte vena lirica, alla Polanski. Ho anche il titolo:
L’uomo che sa. ”
Alla domanda di cosa voglia fare della sceneggiatura, lui ha risposto che stasera ne parlerà con il figlio inglese quando verrà a cena e a giocare a burraco.
” Lui ha conoscenze nel mondo del cinema, anche a Hollywood.
Potrei lavorare come sceneggiatore, mi basta un materasso comodo, una bottiglia di Prosecco prima di dormire e una segretaria che alle prime luci dell’alba stenografi e trascriva la trama sul computer .”
Il lavoro sembra facile, penso io, come in quel fumetto di Paolino Paperino che trovava lavoro come collaudatore di materassi.