Nonno Talpone ha da poco ricevuto la seconda dose di vaccino, teoricamente ora non dovrebbero esserci più problemi.
Con la prima dose ha avuto un febbrone fastidioso e spossatezza.
La dieta ferrea a cui si è sottoposto dal primo dell’anno anche se gli ha fatto perdere 15 chili ha comportato dei costi fisici e morali.
Però ieri sera è stato invitato a cena dal figlio Grande Avvocato, ha potuto assaporare prosciutto di Parma, formaggelle montane, bruschette calde con lardo di Colonnata, costolette e salsicce alla griglia in compagnia di conoscenti allegri ridanciani sul loro terrazzo.
Ma soprattutto ha rivisto e parlato con i nipotini, ormai adolescenti alla scoperta del loro posto nel mondo.
Ha potuto ascoltare e parlare da solo con loro, anche se per poco tempo, ma ha riscoperto la sua figura di nonno.
Quanto gli è mancato in questi lunghi mesi solitari, noiosi e uguali, ripetitivi e claustrofobici.
Il Morbo non solo ha fatto sparire amici cari, ma gli ha anche rubato quegli attimi felici di conoscenza, di ascolto, di colloquio con i nipoti.
Siamo vivi sì, ma derubati e quel tempo che ci è stato tolto non tornerà mai più.