L’ulivo è una pianta prodigiosa e armoniosamente bella.
In questa stagione sfoggia una copertura di piccole foglioline argentee, mesi prima, da novembre a febbraio, quando gli altri alberi erano intirizziti e spogli e persino la maestosa quercia sembrava uno scheletro uscito da una tomba, l’ulivo ci ha donato i suoi frutti succosi, verdi o neri, da cui si è estratto l’olio, la base insieme al grano e alla vite della dieta dei popoli mediterranei.
Si tratta quindi di un albero generoso che richiede però molte cure, la più delicata è la potatura che avviene in questi giorni prima di Pasqua.
Nonno Talpone però è di origine lombarda, anzi milanese da almeno cinque o sei generazioni, anche se come pecora nera della famiglia è nato a Varese inseguito dalle bombe angloamericane, lui viene quindi dalla cultura del burro e del lardo, suo zio Alfredo, peraltro brav’uomo e abilissimo fabbro, affermava sempre “ Peccato che per condire l’insalata bisogna usare l’olio di semi ( sic !) altrimenti in cucina solo il burro, l’olii l’è dei teruun, brava gent neh, mi la cugnusi, ma sutt al Po hin tucc teruun “( l’olio è per i meridionali, brava gente, ma sotto il fiume Po sono tutti meridionali)
Bossi forse faceva ancora l’apprendista come giovane del pci, ma l’ incultura era già quella.
Solo l’amicizia in università con studenti siciliani hanno aperto a nonno Talpone la visione mediterranea della meraviglia dell’olio extravergine d’oliva, oltre alla comprensione e all’amore per gente diversa ma culturalmente fascinosa e interessante.
La conoscenza a Londra di una stupenda figliola umbra ha poi consolidato il suo apprezzamento per le raffinatezze olearie, bruschetta, panzanella, crema di tartufo macerata nell’olio, spaghetti olio aglio e peperoncino.
Trent’anni fa ha acquistato un piccolo pezzo di uliveto malconcio e inselvatichito, dal preoccupante nome di “ Serpeto “, l’ha ripulito, con l’aiuto dei gatti l’ha liberato dai fastidiosi residenti, da allora lassù tra le alte colline della Val Nerina si danna a potare, zappare, concimare, pompare e raccogliere le olive nel gelo invernale.
Sia perché cittadino e lombardo, sia perché Talpone di nome e di fatto, le sue potature sono bizzarre, maldestre e controproducenti.
La raccolta delle olive cala ogni anno, nonostante i suoi sforzi, tanto che si è finalmente deciso a chiedere aiuto al barbuto cognato sindacalista, uomo dalle molte abilità, non solo oratorie, ma come esperto conoscitore di funghi, di tecniche orticole, di lavori di innesto e di potatura delle piante da frutto.
E’ quindi arrivato in soccorso con la moglie Paperoga, abile cuoca e dotata ceramista, con il quale Talpone è in grande confidenza, bisticciando e facendosi i dispetti come fosse una sorellina minore.
Per tutta la giornata il barbuto potatore ha cimato, tagliato, segato rami e tronchi, spargendo ovunque rametti e foglioline, mentre l’assistente Talpone correva sù e giù per il ripido pendio della collina portando le scale, le cesoie, il caffè, le bottiglie d’acqua, insomma si prestava come giovin garzone.
L’esperta Paperoga ha cucinato come al solito uno squisito pranzetto con carne alla brace, ha pulito e riordinato la cucina.
Alla fine della piacevole giornata, cessati i lavori, mentre si avviavano verso l’auto per tornare a casa, nonno Talpone stava parlando di fatti buffi letti nei blog e casualmente citava la battuta di quella mamma che soppesava l’idea di farsi un toy boy.
Il termine era nuovo anche per lui, noi siamo alquanto provinciali, così spiegava con aria dotta che questi personaggi, diciamo all’americana, sono giovanotti che le donne mature e benestanti si concedono come giocattoli, giusto come i loro mariti hanno sempre fatto con le ninfette di turno.
“ Che schifo, andare con uomini che potrebbero avere l’età dei figli !”ha affermato Paperoga entrando in macchina.
“ Ma non metterla su questo piano – si è infervorato nonno Talpone – se certi comportamenti li possono avere gli uomini, non vedo perché certe donne non li possano imitare.
Scusa, una volta che diventi vedovella, con la reversibilità della pensione, potresti non stare sempre in casa a lavorare e cucinare, anche il week end mentre tuo marito cura solo l’orto e gli ulivi, pensa, potresti andare in giro a divertirti con un ragazzo più giovane e piacevole, uno che non russa !”
“ Che frittata !” Ha dichiarato lei.
“ Come, cosa c’entra la frittata ?”
Poi ha notato dentro l’auto, accanto alla cognata Paperoga, un paio di occhi gelidi e feroci.
Non erano del cane da guardia.
L’auto è ripartita con uno scatto rombante, da un finestrino una manina femminile salutava l’incauto cognato.
L’anno prossimo come farà nonno Talpone a potare gli ulivi ?
I toy boys sanno usare le cesoie ?