SCUSATE SONO UN VECCHIO PENSIONATO


Ero così deciso di fermarmi in pace nella mia città, odiata e d amata insieme, una grande e piccola metropoli, mi contentavo di stare tranquillo con gli amici, figli e nipotini.
Basta con i viaggi, anche perché il tardo autunno, il maltempo e il freddo invogliano a crogiolarsi nella propria tana.
E invece due giorni fa una chiamata allarmata dall’Umbria mi ha portato alla cruda realtà.
Dei ladri hanno tagliato la rete di recinzione, ha scardinato la chiusura dei due box degli attrezzi, sfondato una delle due porte di ingresso di casa con cesoie e piedi di porco.
Questa è la dodicesima effrazione negli ultimi anni.
Ricordo ancora molto bene il clima felix di prima: le auto lasciate aperte con le chiavi dell’accensione inserite, i portoncini di casa senza maniglie, perché si usava girare la chiave inserita all’esterno della toppa per entrare, la gentilezza premurosa e la serenità ella popolazione umbra.
Invece ora si ha un senso diffuso di insicurezza, di paura, di rabbia, credo che siamo ormai alla guerra tra i poveri.
Condivido un’avversione feroce contro i potenti, gli arricchiti, i politici sempre più arroganti e depredatori, nei loro attici inconsciamente regalati da ignoti ammiratori, nelle loro ville con piscina con muraglioni, cani da guardia, vigilantes.
Penso a un certo personaggio condannato più volte che invece di essere in galera o fuggito all’estero vive e discetta tranquillamente tra noi con una scorta di ben 35 poliziotti, mentre nelle periferie come la nostra hanno chiuso la locale stazione dei carabinieri per risparmiare le risorse dello stato, cioè di tutti noi.
Invece chi ha poco, o poco più, non solo è tartassato da nuove imposte, balzelli, regolamentazioni sempre più caotiche e ferraginose, ma è indifeso dall’assalto dei disperati, siano rumeni, albanesi, zingari o ragazzi drogati.
Nella mia casetta di collina, da me costruita personalmente in dieci anni di lavoro e di sacrifici, mai completamente finita, ecco l’elenco di vari oggetti rubati, per quanto mi ricordi, che mi paiono di uno squallore incredibile:
– Tutti i cucchiai di metallo del cassetto delle posate
– Un vecchio ferro da stiro
– Uno scalda sonno
– Alcuni anellini d’argento
– Una scacciacani mignon acquistata da ragazzo
– Un materassino leggero da sdraio
– Un vecchio giaccone
– Un barattolo semivuoto di caffè
– Due computer preistorici
– Una mezza bottiglia di Stock 84
– Mezza forma di pecorino
– Il timer usato della caldaia
Il costo e la fatica nel riparare vetri, infissi, porte e serrature è stato di decine di volte superiore al loro misero bottino.
Calmata la mia rabbia omicida ho pensato ad una possibile soluzione: lasciare le porte socchiuse con un cartello ben in vista.
“ Servitevi da soli con moderazione e lasciate pulito come foste a casa vostra, per il disturbo troverete sul tavolo una banconota da 10 euro per una pizza e birra.
Scusate, siete capitati male, sono solo un vecchio pensionato.”