DIARIO CLINICO


Ieri mattina nonno Talpone si era presentato in ospedale tutto allegro e incuriosito, dopo una nuova accurata depilazione del petto, per essere dotato dei cavi elettronici e sensori che l’avrebbero trasformato nel droide C3, il robot interprete multilingue al servizio dell’astronave stellare della principessa Leila o, in sua assenza, dei valorosi capitani intergalattici Scoiattolino e Polipetto.

Il nonno aspirante droide ha pazientato il suo turno nella desolata camera d’aspetto, tra vecchietti catarrosi che cercavano di prevalere l’un sull’altro nella precedenza agli esami.

“ Non ce la faccio più infermiera ! – ha cominciato a lamentarsi un tipetto magro con la coppola nera in testa.

“  Che dici, hai mangiato da poco un pane imbottito con salame! – è intervenuta inopportunamente la moglie, una signora grassoccia che gli sedeva vicino.

“ Cretina ! – si è arrabbiato il furbetto smascherato – non stai mai zitta! E poi tengo fame, signora infermiera mi faccia visitare subito, sono Pappalardo!”

“ Guardi signore che il suo appuntamento è tra un’ora, alle dodici e quindici! – ha precisato gelidamente la guardiana del serraglio in camice bianco.

Nonno Talpone si stava godendo lo svolgimento della scenetta e dei suoi sviluppi con i vari commenti degli attori sulla scena, ma poco dopo un’altra infermiera l’ha chiamato e fatto entrare nel gabinetto medico, dove gli hanno applicato una serie di dodici ventose, disposte artisticamente sul collo e sul petto, collegando i sensori ad altrettanti cavi colorati che partivano da una scatoletta metallica che gli ricordava i vecchi walkman.

Per gli eventuali giovani lettori ricordo che trent’anni fa questo lettore musicale da musicassette portatile è stato un aggeggio rivoluzionario, che ci ha permesso di godere la musica preferita in modalità Hi Fi mentre si passeggiava all’aperto, iniziando così il processo di sordità che attualmente noi anziani stiamo pagando.

Niente paura, arriverà anche il vostro turno.

Tornando a nonno Talpone, una volta trasformato in un quadro elettronico, la dottoressa gli ha infilato sopra una aderente rete elastica, praticandogli varie aperture, per far passare braccia, fili, musicassetta, fermandoli con lunghi, ampi cerotti e pezzuole adesive, il tutto di color rigorosamente bianco.

Il risultato finale era tale che appariva più un infortunato ingessato che un droide dorato.

Gli hanno anche consegnato un diario su cui annotare orario e attività svolte, quali mangiare, dormire, sforzi muscolari ed eventuali dolori percepiti.

Così ieri, per tutta la giornata, nonno Talpone si muoveva ed annotava, saliva le scale e prendeva appunti, ha solo accuratamente evitato di segnalare i bicchieri di vino bevuti a pasto.

Ma quando è venuta l’ora dell’uscita dei bimbi da scuola, peraltro già attesi dalla loro mamma, non ha avuto il coraggio di fare un’improvvisata e farsi ammirare, per timore di poterli spaventare.

Oltretutto non ha trovato il vecchio casco da motociclista, perso di vista in qualche cantina più di trent’anni fa.

Nelle vetrine dei giocattoli aveva precedentemente notato solo maschere di Halloween, poteva al massimo impersonare Frankenstein, non era il caso, o droide C3 o niente.

Oltretutto aveva zoppicato tutto il giorno per un fastidioso dolore all’attacco della gamba sinistra.

Ieri sera era seduto vicina alla sua Istrice, a guardare un giallo di Agatha Christie in televisione, si lamentava della mancata recita e del dolore alla gamba.

“ E’ un principio di artrosi. Giovinezza, giovinezza… povero zuccone mio! – l’ha commiserato lei e poi l’ha accarezzato dolcemente sul braccio.

Lui ha percepito un piacevole scossone al cuore, come avvenne con il loro primo bacio, scambiato quarantatre anni fa sul ponte di Westmister, c’era la luna e quella notte sotto loro scivolava sciabordando complice il Tamigi, non lo potrà scordare mai.

Ma questo non l’ha annotato nel suo diario clinico.

AVANTI UN ALTRO !


“ Al cuor non si comanda “

“ Il mio cuor batte solo per te “

Con queste e altre belle frasi nonno Talpone aveva ripetutamente cercato di rinviare i suoi esami clinici, ma una volta bloccato a Milano non poteva accampare altre scuse con l’ Istrice Prussiana, attenta custode del suo stato di salute, così ha subito la visita del suo medico di base, è stato costretto a prenotare gli esami specialistici presso l’ospedale più disponibile e finalmente ieri si è dovuto presentare in tuta ginnica e scarpette da ginnastica alla clinica San Giuseppe per il test cardiovascolare da sforzo.

Fin qua niente da dire, ( certo se avesse avuto le sospirate scarpette rossogialle !), salvo la prescrizione tassativa della signorina addetta alle prenotazioni telefoniche di presentarsi con il torace depilato.

“ Ma come ? – ha subito controbattuto nonno Talpone – Cara ragazza ho una certa età, già sono pelato da svariati decenni, mi restano solo i baffi e l’onor di una folta peluria sul petto.    Se devo radermi anche il quel posto divento spennato come un pollo, seppur con i baffi, devo togliermi anche quelli ?  Sia gentile, faccia un’eccezione per me !”

La signorina ha ridacchiato ma è stata irremovibile.

Così nonno Talpone ha pregato la sua adorata compagna di provvedere con rasoio elettrico e lametta alla bisogna, supplicando di prestare la massima attenzione, perché si sa, i maschi sono tanto combattivi e sbruffoni, ma di fronte alla possibilità di dolore si trasformano in agnellini terrorizzati.

Questo incarico ha molto divertito l’Istrice, che ha suggerito maliziosamente di poter provvedere invece con l’uso di una ceretta a strappo o mediante depilazione con pinzetta, ma questi strumenti di tortura sono stati scartati con orrore.

Quando, alla fine dell’accurata rasatura, nonno Talpone si è guardato allo specchio, ha scoperto con gran sconcerto che intorno ai suoi capezzoli si allargava una larga macchia bianca, che contrastava vistosamente con la generale abbronzatura marina.

“ Mio dio – ha esclamato esterrefatto – ma sembra che quest’estate abbia portato il reggiseno, guarda cosa mi hai fatto !”

La moglie ha faticato a tranquillizzarlo, probabilmente i medici avrebbero avuto ben altro da fare che ammirare il suo seno.

Così lui si è rassegnato ad infilare la tuta ginnica, ma ha preteso di indossare la sua maglietta nera preferita, quella con l’immagine pubblicitaria della birra Guiness.

“ Se devo morire sotto sforzo – ha deciso coraggiosamente – lo farò con l’orgoglio e la compagnia di un buon boccale di birra !”

Ovviamente quando è stato introdotto nel gabinetto medico gli hanno fatto subito togliere la Tshirt  prediletta e la dottoressa, senza badare al suo petto glabro, l’ha fatto appollaiare su una cyclette con contagiri elettronico.

Deluso e vergognoso nonno Talpone ha tentato allora di poter avere una pedana mobile per il suo test, asserendo con gran faccia tosta che lui era un corridore nato, invece in bicicletta non andava da decenni, anche se aveva man mano collezionato sette biciclette nella sua cantina in città e altrettante in campagna.

Si è poi sentito in dovere di confessare che l’ultima volta che aveva corso in città era inciampato, non si sa per quale motivo ed era stato operato proprio nel medesimo ospedale, “ Ma ora è diverso, dovrei aver migliorato il mio stile – ha momentaneamente concluso.

La dottoressa , forse rassegnata alle chiacchere degli anziani, non ha fiatato e gli ha rapidamente applicato sul petto e sulla schiena dieci elettrodi a ventosa collegati con una serie di lunghi cavi colorati e, mentre controllava battito cardiaco e pressione, ha ordinato seccamente :    “ E ora pedali !”

Così nonno Talpone ha iniziato a far muovere i suoi piedi, dapprima aitante e sbruffone, realizzando ben presto che ogni due minuti circa il carico frenante aumentava , cominciando così a sudare e sbuffare.

“ Bravo, continui così, tenga la velocità sopra i 60 giri, non si fermi mai !”

Il poveretto aveva voglia di immaginare di essere Bartali alle salite delle Dolomiti, in testa al gruppo di inseguitori.

Ora il cuore batteva frenetico, la pressione era raddoppiata, era ormai ansimante e boccheggiante, i piedi come cementati.

“ Complimenti, tenga ancora per un paio di minuti !”

“ Il traguardo è vicino – vaneggiava ormai nonno Talpone – avrò la coppa e il bacio di una giovane fanciulla bionda “.

Poi, mentre la vista gli si annebbiava, è arrivato il sospirato ordine “ Bravo, ora rallenti a 30 giri, non smetta subito “.

“ Ecco, questo è il percorso d’onore “ immaginava lui confusamente, poco dopo l’hanno fermato e aiutato a scendere dal suo trespolo, asciugandolo vigorosamente con rotoloni di carta.

“ Ischemia miocardica negativa – ha sentenziato il medico, srotolando un lungo foglio millimetrato –  lunedì si presenti, sempre depilato, le faremo indossare l’apparecchiatura per l’elettrocardiogramma dinamico “

Sembra si tratti di un insieme di fili ed elettrodi collegati ad una centralina da portare per 24 ore.

“Che bello – ha ansimato nonno Talpone  – così lunedì pomeriggio mi presento a scuola dai miei nipotini con il vecchio casco da motociclista, un’antenna radio e faccio il robot di Guerre Stellari.   Scusi si può avere un’apparecchiatura di colore dorato?    Sa, di solito mi viene bene l’imitazione di C3, il droide che conosce sei milioni di forme di comunicazione, deve sapere che mi sono laureato in Lingue “

“ Si accomodi fuori!”

“ Avanti un altro !”

SENZA SPIEDINI


Alleluia!

Questa mattina una giovane fascinosa chirurgo biondo platino ha sfilato i due spiedini dalla mano di Nonno Talpone, che lo facevano sentire come un porcellino pronto per la graticola, dichiarando formalmente che le ossa si erano finalmente saldate, dopo ben due mesi di frattura multipla per la sua caduta.

Sento il dovere di precisare che Talpone è un vecchietto timido, per cui trovandosi di fronte ad un chirurgo così conturbante, dagli occhi azzurri ammiccanti, non sapeva dove guardare, era imbarazzatissimo, forse è anche arrossito.

Resta il fatto che, quando la dottoressa con piglio deciso ha strappato con le pinzette i due ferri, il nostro eroe non ha sentito la necessità di alcuna anestesia e non ha patito alcun dolore, anche se le ferite gli sanguinavano.

Da domani potrà iniziare a lavarsi le mani come gli altri umani, tra una settimana addirittura avrà la chance di ricominciare a bere l’acqua della piscina durante il suo corso di nuoto.

Gli restava soltanto il rammarico di non dover più subire il trattamento riabilitativo da parte del gruppo di giovani belle ragazze che, per il suo bene, lo martoriavano con prese e piegamenti dolorosi da Aikido, sempre con un gentile sorriso.

Invece no, con suo gran giubilo,  gli hanno poi prescritto un’altra serie di dieci trattamenti di riabilitazione della mano.

Nonno Talpone è subito corso ad acquistare un alberello fiorito, un poster di Babbo Natale, cioccolatini Lindor, boeri e Turkish Delight per omaggiare le sue deliziose carnefici.

Nessuna paura, sono state quasi tutte allieve fedeli della sua Istrice Prussiana, in ogni caso le professionali ninfe potrebbero essere ampiamente le figlie del saltellante, euforico Nonno Talpone.