Con i figli bisogna dare amore ma anche un senso del limite, insomma diritti e doveri.
Ma anche affetto, come fare senza ?
Li abbiamo educati in questo senso, avere dei principi, ecco la parola.
Infatti, quando a diciassette anni il più piccolo, durante una vacanza natalizia, si mise d’ accordo con la zia Giulia per rimanere a Cambridge per continuare gli studi, noi fummo sorpresi ma impotenti.
Si era già preparato accuratamente, aveva circuito la zia con gentilezze e coccole traditrici, al ritorno a Milano risultò che aveva dimenticato là una valigia con vestiti e libri di scuola, non solo, aveva già parlato con la tutor della scuola inglese per la sua iscrizione, ottenendone l’approvazione.
Mentre noi cercavamo di temporeggiare, lui era già stato a dare l’addio a professori e preside del suo liceo milanese, stupiti perché non si era mostrato uno studente molto brillante.
Quindi partì per il lontano nord e noi, di nascosto, a commuoverci.
Rimaneva il figlio maggiore, vivace come non mai, si divertiva ampiamente, ma si laureò abbastanza in fretta e trovò una serie di lavori.
Lui mangiava da noi, ma alle sue ore, ritornava a dormire, talvolta rientrando quando noi uscivamo per andare al lavoro, era troppo impegnato e quindi poco disponibile per i lavori o la spesa quotidiana.
In casa, come quella canzone famosa, era come in un albergo.
Allora abbiamo detto basta, in Inghilterra i figli escono di casa a 16 anni, quindi che si cercasse un alloggio fuori.
Ricordo che ci guardò stupito, ma come, tutti i genitori dei suoi amici pregavano e scongiuravano i loro figli di rimanere in casa e noi volevamo buttarlo fuori ?
Ebbene si, noi eravamo anglofoni, dopotutto avevo mia sorella che viveva lassù, anche suo fratello si era allontanato da un paio d’anni.
Lui era comunque incredulo, quale perfidia dei suoi cari genitori e la voce si sparse in giro.
Gli amici e conoscenti ci guardarono accigliati, che strana famiglia la nostra.
Poi lui accettò, sicuro e spavaldo, andava a stare dal suo amico Andrea che viveva da solo.
Al piano sopra il nostro appartamento.
Beh non era lontano, ma almeno era uscito di casa.
Ritornarono a pranzo e cena tutti e due.
Ma il principio era salvo.
beh mi sembra di capire allora che il figlio piu' piccolo sia comunque quello piu' brillante e avanti.
oppure quello piu' idiota, tutto sommato poteva trasferirsi un attimino piu' vicino e tornare piu' spesso con le sue musicasette per pranzo e per cena.
ah beh..
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