Ci sono momenti di riflessione, di melanconia, di svuotamento, di pausa.
Giorni in cui agisci come un automa, svolgi i tuoi compiti quotidiani, parli e ascolti, ma come dietro una lastra di vetro.
Niente di grave se queste sensazioni sono passeggere.
Fortunatamente io ho nonno talpone che mi tiene compagnia.
Lo tengo, se posso, un po’ al guinzaglio, perché di tendenza è esagerato in ogni cosa.
Difficile adesso, dato che barcollo già del mio.
Talpone però mi ha fatto ricordare un fatto lontano, sia per farmi tornare il sorriso, sia per dimostrare che non è solo ora con il blog che ci conosciamo.
E’ ora che ci accettiamo per quello che siamo, dobbiamo convivere e sopportarci.
Molti anni fa, da trentenne, indossavo sempre giacca e cravatta, giravo con una valigetta ventiquattrore di pelle verde oliva, ero considerato una persona seria e regolarmente inserita nella società.
Portavo un borsalino blu scuro, un gran paio di baffi castani e fumavo pipe di radica inglese.
Mi consideravo un tipico borghese, dignitoso come sognava mio padre, morto pochi anni prima, felice che avessi finalmente un lavoro fisso e ben pagato, con i contributi per la pensione, come diceva lui.
Il primo figlio, il futuro avvocato, andava all’asilo comunale di via Feltre, il secondo non ancora, non ricordo cosa facesse, forse era dalla nonna a Terni.
Come dice sempre il martello di dio, quando si parla di qualcosa da piccolo, lui o era dalla nonna o non era ancora nato.
All’asilo, dicevo, siamo stati dei genitori normali, con una discreta partecipazione alle sue attività, come altre coppie.
Per questo mia moglie fu sorpresa quando venne chiamata dalla direttrice che chiedeva urgentemente di parlarle.
Il bambino era vivace, anzi vivacissimo, ma in genere amichevole e gentile.
Quando mia moglie entrò nell’ufficio e si fu accomodata, si sentì fare dalla responsabile dell’istituto questa strana richiesta :
“ La disturbiamo per chiederle un grande favore.
Quest'anno abbiamo intenzione di migliorare particolarmente l'usuale spettacolino scolastico.
Le saremmo veramente grate se potessimo godere dell'intervento professionale di suo marito, se possibile.
Suo figlio ci ha detto che il padre di mestiere fa il clown ".