Dopo il riposino pomeridiano per ripararsi dall’afa estiva, nonno Talpone e la sua istriciotta si recano a Sangemini con l’auto per raccogliere l’acqua minerale che sgorga fresca e saporita dalla fonte omonima.
Riempiti i canestri di bottiglie come altri alacri abitanti del luogo, passano poi a trovare i parenti che hanno un casolare con un ben curato orto nelle vicinanze.
Grande festa di accoglienza, ci sono fratelli, nipoti, nipotini, allegri e giocosi nell’aia.
Però cominciano a fiorire le battute :
“ Nonno Talpone perché parli male degli umbri ? “
“ Ce l’hai su con i cacciatori, si vede che il cinghiale in umido e i tordi allo spiedo non li mangerai più “
“ Chi ti darà ora i pomodori innaffiati con l’acqua minerale ?”
Talpone cerca di giustificarsi e di minimizzare, atterrito dalla prospettiva di vedersi decurtato di tante prelibatezze culinarie e degli inviti a cena di alcune delle migliori cuoche del ternano.
Ma è solo uno scherzo bonario, vogliono solo stuzzicarlo e divertirsi con qualche battuta, presto lo rassicurano sua cognata e la rossa nipote spoletina .
Si passa presto a raccontarsi le varie novità, le vacanze passate, le prodezze dei bambini, poi tutti a tavola per un’improvvisata cenetta . pizze e birra, ma anche carne alla griglia, fettone di melone e prosciutto ( un coscio intero, vinto dal cognato nel torneo locale di briscola ), cetrioli e delicatissimi pomodori dell’orto.
Dopo un fantastico tramonto ramato tra le basse colline, a sera inoltrata si raccontano storie di fantasmi che deliziano i bambini, Talpone raccoglie numerosi bis, ma viene l’ora di tornare a casa.
Nell’auto del nonno milanese hanno caricato una grossa cassa di rotondi, saporitissimi pomodori, i capolavori del cognato Ercole, il nipote Maciste gli ha inoltre generosamente lasciato un bel sacchetto di tartufi appena raccolti nei boschi vicini.
Inebriato dal profumo di quest’ultimo pregevole regalo che invade l’abitacolo anche con i finestrini aperti, nonno talpone non si contiene più e poeticamente declama “Quanto so’ boni e generosi ‘sti umbri, io me li sposerebbe tutti quanti ! “
La sua dolce compagna di vita osserva bonaria “ Caro, guarda che un’umbra l’hai già sposata quarant’anni fa “
E’ proprio vero.
Ma capitelo, è il conturbante profumo di tartufi che lo fa delirare.
a prescindere dal fatto che ogni buon cibo ti fa delirare, si sa che nonno talpone adora l'umbria e la famiglia istriciante che l'ha bonamente adottato.
anche il martello e l'incude adorano i loro cuginotti e zietti.. peccato che stanno cosi' lontani dalla brumosa inghilterra..
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