UOMINI E ANIMALI


Nonostante la mano sinistra fasciata e steccata, nonno Talpone tre giorni fa è ritornato dall’Umbria trascinando dal treno un pesante valigione a rotelle, ripieno di mele cotogne, noci e nocciole.
Viaggiando in ferrovia il rituale trasloco si riduce necessariamente ad un solo bagaglio, oltre al solito zaino di computer e telefonini, inoltre si ha il vantaggio di un solo collo da trascinare su per le scale, oltre alla possibilità di leggere, conversare o dormire nel vagone ferroviario.
Una persona ragionevole magari si chiederebbe perché trasportare 17 chili di frutta, quando se ne può comperare un chilo o due alla volta nel supermercato sotto casa.
Ma non sarebbero le sue, le sue di lui, quelle amorevolmente raccolte una ad una dalle sue piante, laggiù in fondo al campo della sua casetta umbra.
Noci e nocciole che scoiattoli e cinghiali gli contendono, oggetto di una recente disputa feroce.
Se avete pazienza nonno Talpone vi racconterà come si svolsero i fatti.
In fondo alla discesa del suo campo trent’anni fa lui aveva messo a dimora due piantine di noci e molte “ fruste “ di noccioli per creare una siepe verde verso la strada.
Con gli anni gli alberelli sono cresciuti e hanno dato frutti sempre più abbondanti.
Sono comparsi però anche i predatori : prima i graziosi ma voracissimi scoiattoli, poi i cinghiali a divorare noci e nocciole, lasciando Talpone con un palmo di naso e tanti gusci spezzati sul terreno.
Lui allora cercò di patteggiare almeno un’equa divisione dei frutti, ma senza alcun risultato.
Ma gli iniziali due gatti randagi che passavano per il suo campo, nutriti amorevolmente con abbondanti piatti di tagliatelle all’uovo, croccantini, carne e latte, decisero di fermarsi più a lungo, invitando parenti ed amici e creando una fiorente colonia di felini semiselvatici.
Ne hanno fatto le spese ramarri, lucertole, topi campagnoli, serpi e qualche incauto scoiattolo.
Per i cinghiali invece, una solida recinzione di cemento e rete di ferro, nonché qualche colpo a salve di notte ha risolto il problema delle loro razzie.
Negli ultimi anni nonno Talpone ha avuto raccolte sempre più abbondanti, ma le lamentele  della controparte dei predatori  non si potevano più contenere.
Minacciavano di rivolgersi alle associazioni animaliste locali, pertanto fu necessario avere una serie di incontri, trattative e compromessi per trovare una soluzione accettabile.
Fu deciso che nonno Talpone a fine settembre avrebbe raccolto un terzo dei frutti, poi con un breve trillo del fischietto da arbitro dei nipotini avrebbe dato via libera alla raccolta invernale degli scoiattoli, avendo ammansito i felini con una tripla dose di tagliatelle al ragù e fegatini.
Un paio di sere seguenti avrebbe lasciato aperta il cancello di ferro e con tre lunghi trilli di fischietto avrebbe invitato a banchetto i cinghiali, lasciando sul terreno anche due bacili pieni di ghiande.
Negli ultimi due anni l’accordo ha funzionato abbastanza bene, tutti erano soddisfatti, anzi molte noci rosicchiate, che si erano interrate, hanno fatto crescere dei teneri alberelli di noce, con grande gioia di nonno Talpone.
Quest’anno invece, durante una visita serale della nipotina, lei aveva purtroppo scoperto il fischietto e si era divertita ad usarlo con vari trilli, lunghi, corti, ripetuti e assordanti.
Troppo tardivo è stato l’ intervento del povero Talpone,che implorava di smettere, ormai i segnali ingannatori erano stati lanciati.
Giunsero di corsa gli scoiattoli per il banchetto, ma così pure i gatti cacciatori, infine anche la famigliola dei cinghiali.
Strilli, gemiti, lotte, fughe e striduli versi di rabbia e di morte.
Dovette intervenire con urla, torcia e la scacciacani anche nonno Talpone, su cui ricadde ovviamente la colpa del fattaccio.
Ormai l’accordo faticosamente raggiunto era rotto, tutti si incolpavano di tradimento, la bambina non la si poteva certo accusare di aver giocato con un fischietto.
Talpone è quindi ripartito con la sua scorta invernale, lasciando che la natura, con le sue leggi di astuzia e di prudenza, di prepotenza e di rassegnazione faccia il suo corso.
Ma non bisogna disperare, durante l’inverno, al suo ritorno, nonno Talpone riprenderà i contatti con gli animali, gesticolerà, sussurrerà, porterà regali a tutti.
Forse avremo un nuovo accordo ragionevole, gli animali non portano rancore e sono, nella loro natura, semplici e di buonsenso.
Non sono certo come gli uomini.

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