Quando erano ancora bambini, in quelle lontane estati di vacanza nelle colline del Varesotto, i piccoli amici proclamavano a gran voce i loro sogni da adulti.
“ Io guiderò un camion come mio padre !”
“ Invece io sarò il padrone della segheria di mio nonno !”
“ E io entrerò nell’azienda dei tram come mio papà !”
Il giovane T., loro compagno di giochi estivi, proclamò battagliero “ Voglio diventare archeologo e andare in Egitto a scoprire i tesori dei faraoni”
I sogni dei bambini talvolta si radicano in loro, si ampliano e germogliano in ogni direzione, in modo convulso e irresistibile.
Più grandicello lui sognò di scrivere come i grandi romanzieri scoperti tra le bancarelle dei libri usati: Balzac, Pirandello, Poe, Dostoewskij.
Ben presto fu messo a lavorare come disegnatore meccanico, poi come geometra, tra molti, troppi lavori, per guadagnare qualche soldo.
Alcune persone fortunate, o magari più costanti e determinate, i loro sogni li hanno infine realizzati.
Il signor T. , come moltissimi altri, ha solo tentato molte, troppe volte, infine i suoi fantastici progetti e speranze sono rimasti sterili e velleitari sotto il suo cappello.
Dopo più di sessant’anni il vecchio signor T. si sente spesso stanco e appesantito, quasi assente, ma quando si siede solitario in un angolo gli capita di elaborare nella sua mente delle storie bellissime.
Si direbbe che qualcuno gli parli con una voce carezzevole e ammaliatrice, narrando curiose vicende fantastiche e avventurose che lo vedono protagonista assoluto.
Lui rimane là, bloccato, stupito e incantato, ogni storia poi evapora e si rinnova in un altro ambiente fluttuante, come una matassa colorata che man mano si districa in un lungo filo abbagliante senza fine.
“ Allora hai finito ? Devo andare in bagno anch’io ! – lo ha risvegliato la voce impaziente di sua moglie.
Lui avrebbe voluto chiedere di lasciargli almeno ascoltare la fine dell’ultima storia, ma lei non avrebbe capito.
Si è alzato goffamente, lievemente curvo, si è riassettato e si è trascinato in un’altra stanza verso una poltrona.
Arriverà ancora quella voce interiore, quella delle magiche storie , quella dei soli sogni che gli sono rimasti ?