CARO BABBO NATALE ( parte 1)


A passeggio con il mio Scoiattolino, mano nella mano mentre attraversiamo la strada.
“ Allora piccolo hai scritto a Babbo Natale ?”
“ Si certo, vorrei l’ufficio della Playmobil, la scatola con scrivania, scaffali, computer …”
“ Ma come, avevamo deciso per il villaggio indiano, quello con le canoe, tepee, pipe della pace .. anche qualche bandito per contrastare la cavalleria …pirati no, abbiamo già due vascelli, due barche d’attacco, persino una coppia di malesi con le katane.”
“ No nonno, vorrei proprio avere un ufficio come quello di papà.”
Eccolo lì, già rovinato e plagiato dall’infanzia, niente più sogni di avventure mirabolanti, tensioni, paure, scoperte. Un impiego seduto dietro una scrivania, magari uno stipendio fisso e la pensione sarebbe chieder troppo, però …
Però nonno Talpone si ricorda bene, fino a tredici anni ogni estate si rileggeva la serie completa di Salgari sui pirati della Malesia, che tempi lontani e perduti.

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