Me lo sentivo, forse sono un poco stregone, mi capita di predire il futuro ( degli altri ) di prevedere l’esito di fidanzamenti e matrimoni, penso, purtroppo, per l’esperienza dell’età.
Così, nel giorno precedente il mio compleanno, mi sentivo un lieve prudore, una leggera angoscia, una piccola nuvola nera in arrivo.
Capitava anche da ragazzo, a scuola in quel fatidico giorno subivo sempre una spietata interrogazione o una prova scritta, inevitabilmente con esiti disastrosi, tanto che ben presto in quella data preferivo recarmi direttamente al bar vicino all’istituto a bere un paio di grappini per ammorbidire il prevedibile calcio nel sedere che mi spettava.
Venerdì 19 alle 6 del mattino mia moglie è uscita di soppiatto e insieme a mio figlio Avvocato, sì quello promettente, si è recata in un rifugio animali, tornando a casa con 3, dicasi tre, piccoli gatti, quale proprio regalo natalizio.
Nel mio appartamento di Milano, non a Terni, dove nella casetta nel bosco vivacchiano, all’esterno, oltre sette piccoli felini.
Amare gli animali è una cosa, convivere tra gli animali un’altra.
Uno si mangia il fegato, protesta per pretendere che gli altri chiedano il tuo parere sul modo di vivere la tua esistenza … ma forse sono tutte cose inutili e sorpassate.
La sensazione è che in definitiva noi non esistiamo per gli altri.
E’ Natale, dicono: auguri, pace e bene.
Ma dopo le feste …