All’ospedale durante il prericovero per l’operazione alla cataratta gli avevano messo delle gocce dilatatorie, motivo per cui non vedeva molto bene.
Nonno Talpone, pur con una visione ancor più vaga e nebulosa aveva però deciso di uscire in strada senza guida per acquistare il suo yogurt preferito alla greca.
Su un marciapiede ha però sbattuto contro un cartellone pubblicitario.
Scrutando da vicino ha visto l’immagine di una grande foglia.
Di vite?
Di acero?
Noo, era di canapa!
Incuriosito era entrato nel negozio ove una procace giovane signora ( ? ) l’ha salutato gentilmente.
Lui come un timido studentello ventenne, o almeno così era imbranato nei suoi verdi anni, ha chiesto se la foglia era quello che lui pensava.
“Ma certamente, caro, vendiamo pacchetti da dieci grammi per sigarette, ma anche creme, dolcetti, caffè, tisane, caramelle a base di canapa terapeutica.
Degluttendo imbarazzato lui ha scelto una tisana al gusto di liquirizia e canapa, ha pagato e stava per uscire di soppiatto come un ladro, quando la bella signora ( così forse appariva alla sua vista appannata ) gli ha offerto con insistenza un caffè e due dolcetti della medesima composizione.
Lui ha bevuto, sgranocchiato e mentre cercava di uscire da quell’antro peccaminoso, la sua maga Circe con voce flautata lo ha invitato a passare la mattina seguente per una colazione gratuita in sua compagnia, dato che si sentiva molto sola.
Ritornato a casa ha nascosto dietro i barattoli del tè la sua tisana.
Nel pomeriggio ha avuto un problematico mal di pancia, forse dovuto ai suoi diverticoli o ad un senso di colpa psicosomatico.
Non è più tornato su quel marciapiede, le fantasie da figlio dei fiori meglio lasciarle nei ricordi.
Ammetto, sono un nonno fifone.