C’era una volta una bionda principessa, tanto buona quanto bella, ahimè spesso triste e spaventata, tormentata dal perfido gnomo Tangherotto.
Aveva poi finalmente trovato un bel giovanotto, che da dieci anni in silenzio la ammirava intimidito finché dichiarandosi si mise a sua disposizione con anima e corpo.
Quando la nera nube del malvagio Tangherotto la tormentava lui le era vicino, calmo e affettuoso.
Ma anche due vecchi maghi da sempre l’avevano seguita con amore, come potevano, adottando sia lei che i suoi due principini.
Oltre a buone parole e consigli avevano anche dei doni magici per farle tornare il sorriso e un attimo di felicità.
Nella favole antiche sarebbero stati una bacchetta di cristallo o una noce fatata.
Doni che ormai non si trovano più neanche all’ipermercato.
Così la maga Blanche la rallegrava con salsicce umbre e pizze al formaggio pecorino.
Il mago Talpon invece faceva apparire dal suo sacco magico una bottiglia di Bonarda spumeggiante e una grossa porzione di Gongorzola, quello morbido e squaccherone con la goccia.
Strano ma vero, mangiando e bevendo in compagnia svaniva sempre la nera nube del perfido Tanghero.
Potenza delle moderne pozioni magiche.
Piu’ vecchi maghi per tutte le principesse! e soprattutto meno Tangherotti e Tangheroni puzzoni! Cari maghi, siete i vicini e gli amici che tutte le principesse dovrebbero e vorrebbero avere. Continuate cosi’ e tu…Caro Talpone continua a deliziarci e a commuoverci con i tuoi scritti. Grazie! e…da una mamma che vive in Oltrepo Pavese: W il Bonarda!
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Ho sempre detto La Bonarda, ma , data la generosità spumeggiante del vino, preferisco il femminile.
Che ben rappresentano i caratterini della moglie Istrice Prussiana e della figlioccia Principessa Gongorzola.
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