Queste cerimonie religiose assomigliano ormai a quelle matrimoniali.
Agitazione dei genitori, affannose ricerche dei ristoranti per festeggiare, liste di inviti, gli abiti nuovi, mesi di preparazione didattica per i piccoli.
Poi fuori dalla chiesa le fotografie con tutti i parenti possibili, ecco ora si va in allegria a bere e a mangiare, i ragazzi possono aprire i regali e giocare.
Anni fa ci siamo passati con i due nipotini, la scorsa domenica anche con il piccolo nipote adottivo.
Noi, nonni putativi, non potevamo mancare e ne siamo stati onorati, divertendoci come fossimo i festeggiati.
Domenica prossima ancora una comunione per il figlio di una cugina di mia moglie.
Il ragazzino l’ho incontrato poche volte, per vari motivi.
Ho chiesto alla moglie perché dovessi partecipare, lo conoscevo appena.
Lei mi ha guardato severamente e mi ha detto: ” Devi sapere che lui ci chiama nonni, anche perché tutti i suoi sono ormai defunti. ”
Ragionamento giusto e ineccepibile.
Così, come una volta i nostri soldati si slanciavano avanti gridando Savoia, ora anche nonno Talpone farà il suo dovere e parteciperà commosso, gridando in cuore suo :
” Avanti nonni ! ”