L’altro pomeriggio, mentre fuori dalla scuola d’inglese aspettavamo l’uscita del nipotino grande, suo fratello, il Polipetto, era coccolato dalla nonna, che lo stringeva al petto mormorando i soliti nomignoli affettuosi.
Lui ad un certo punto le ha chiesto:
” Nonna so che mi vuoi bene, ma perché dici che sono il tuo brutto intruglio puzzolente?”
Lei ha risposto che erano modi di dire affettuosi, usati in Umbria.
La mattina seguente io e lui abbiamo trascritto un elenco parziale, suscettibile di ulteriori incrementi per fare un dizionario italiano – nonnesco.
– Brutto papero puzzolente
– Cipollotto puzzone
– Brutto broccolo mio
-Brutta scimmia che non sei altro
-Dolce / brutto intruglio amorevole / puzzolente
– Cucciolotto d’oro e d’argento
– Mio bel topolino puzzone
D’altronde a casa sua il padre, il Grande Avvocato, lo chiama ” Zio Ninetti ” o spesso ” Gimbino “, il fratello maggiore ” Gimbi”, la madre ” Gimba “.
A questa notizia nonno Talpone ha composto una canzone su loro, ” la famiglia Gimboni” sull’aria veneta ” La famiglia dei Gobbon”.
Alla fine per consolarlo gli ho confidato che a casa mia la nonna quando chiama ad alta voce
” Amore mio piccolo !
Topolino mio !
Cucciolo d’oro !”
Oltre ad altri dolci vezzeggiativi, è inutile che mi presenti fa lei.
Chiama il gatto.
Però quando è di buonumore vengo chiamato ” Zucca “.
Forse per la mia alta fronte spaziosa, che arriva fino dietro la nuca.